Capitolo Cinquantaquattro

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Vi ho raccontato mille volte quanto faccia male il dolore, di quanto consumi e di quanto sia capace di togliere ogni cosa buona di mezzo. In realtà sono sempre stata brava a parlarne ma non vi ho mai parlato di cosa si fa per evitarlo, di come si sfugge da esso.
Non è certo facile, se scappi sai che dovrai farlo per sempre perché basta un momento, uno soltanto, per farti prendere.
Puoi disperarti all'inizio ma se poi ti rialzi, se poi metti un muro davanti al tuo cuore e ai tuoi ricordi allora stai andando via, stai abbandonando la tua umanità.
Ed Hope doveva farlo, non perché volesse ma perché doveva. Questa volta non c'entravano i suoi sentimenti, anzi, proprio perché amava i suoi amici doveva fare tutto ciò che poteva per salvarli.
Amici? Forse gli Avengers non erano più la sua famiglia e neppure suoi amici, le avevano mentito facendola sentire più morta che viva, pensandoci bene tutti le avevano raccontato bugie, persino Peter Parker ma se Visione aveva cercato di farla andare via era perché sentiva che la verità avrebbe scatenato il mostro.
Quel mostro che Loki conosceva.
Quando si svegliò si ritrovò nella sua camera in quel letto enorme e morbido, la vetrata enorme dietro di lei le illuminava il volto, indossava un abito di seta che assomigliava ad una sottoveste color panna che lasciava uno strascico per terra; sul comodico era posto un telecomando, lo prese e accese la televisione che si trovava all'angolo della stanza.

<<Non è mai successo un evento simile, o almeno così in ampia scala. In tutto il mondo c'è stato un temporale, ci sono feriti ma per il momento nessun morto. I danni sono molto estesi, gli tsunami hanno distrutto città e dei tuoni hanno bruciato molte case, l'acqua piovana ha riempito le abitazioni di milioni di persone! I raccolti dei contadini e le fabbriche insieme ai trasporti di tutto il mondo saranno fermi finché non si troverà un piano d'azione. Secondo le indagini dei meteorologi questo fenomeno ha origine in Africa ma non si può stabilire dove perché non appare sui radar. Molti hanno sostenuto che avesse a che fare con i ricercati, gli ex Avengers, ma non si può dire con certezza perché nessuno ha la capacità di farlo. Ci sono teorie ma il signor Stark, o meglio conosciuto come Iron-man, ha sostenuto, in un intervista, che loro non c'entrano. Ma alla domanda di dove fosse l'Avengers Hope, che non ha firmato gli Accordi  di Sokovia non ha dichiarato niente. Ci si chiede se lei sappia qualcosa...>>

Hope spense la televisione, non usando un pulsante ma tirando il telecomando in mezzo ad esso. Sospirò cercando di ragionare, quello che aveva visto mostrava la fine della terra, dell'Universo, questo voleva dire che tutti erano in pericolo. Si alzò facendo avanti e indietro a pieni nudi, sarebbero morti tutti e si sarebbe combattuto in Wakanda, pensò a chi aveva visto, sembravano giovani, sarebbe successo al massimo due anni dopo, doveva cercare di fermare l'accaduto. Uscì dalla stanza, le guardie trattennero il respiro mentre la Regina passava, arrivò nella sala del trono quasi correndo con quell'abito che si portava dietro, aprì le porte sentendo delle voci; dentro c'erano T'Challa, Okaye, Shuri, l'agente Ross, la Regina madre, Baku, W'Kabi e infine Bucky che fu il primo a vederla. 

<<Hope>>la chiamò Baku avvicinandosi per poi inginocchiarsi, lei lo guardò confusa.

<<Non inginocchiarti, ti prego>>

<<Mia Regina>>mormorò Okaye<<Stai bene?>>

Faticò a trovare una risposta, ma decise che doveva essere sincera e concisa, non c'era tempo da perdere.

<<No, non sto affatto bene. Ho scatenato cose orribili al mondo>>

<<Ogni cosa si può aggiustare>>commentò Shuri a testa bassa.

<<No, non questa volta. Ho avuto della visioni, avevi ragione T'Challa, ho visto il puzzle ma non l'ho ancora finito, mi manca un solo pezzo>>

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora