Capitolo ventiquattro

960 42 39
                                    

《Quando sei triste, un amico
ti apre il cuore e vi getta
manciate di luce.》
-Fabrizio Caramagna

Non importa quanto puoi combattere per una cosa, se quella è troppo forte ti butta giù. Puoi rialzarti mille volte e nascondere le ferite che hai ma non vuol dire che non le possiedi, ciò che non vedi più delle volte è ciò che ti frega.
Forse è vero, fingere funziona con gli altri, funziona anche con sé stessi per un po'. Sorridi, nascondi le tue cicatrici sapendo che si riapriranno e combatti procurandotene altre, in pratica non fai tempo a guarire. È quello che fanno tutti, ma alcuni reggono più tempo in piedi con l'universo sulle spalle finchè non crollano.
Ti convinci che ogni giorno andrà meglio, non sei chi vorresti essere ma ci sarà un momento prima o poi in cui le certezza finalmente rimpiazzeranno i dubbi.
Perdere una persona fa male, tanto male. Perderne due è doloroso e distrugge.
Perderne tre, quattro o di più in poco tempo fa perdere ogni speranza.
Ma perdere sè stessi uccide.
Il dolore non passerà mai, ma l'importante non è voler vivere?

Era passato molto tempo da quando erano morti Lincoln e di Yundu, nove mesi per la precisione e dalla scomparsa di Thor e Bruce dieci.
Gli Avengers avevano catalogato ogni mese con un nome per superare ciò che era successo, doveva andare meglio e loro lo sapevano.
1° = Mese della dissimulazione.
Ogni giorno Hope faceva qualcosa che aveva fatto il giorno prima, celando però i propri sentimenti e rispondendo sempre che stava bene con lo stesso sorriso.
2° = Mese dei ricordi.
Di notte ella aveva dei flash di chi non c'era più. Ricordò di una volta in cui Loki cercò di non ridere ad una battuta fino a diventare viola. Di Yundu che la svegliava di notte per fare uno scherzo a Pete. Di Pietro con il suo sorriso malizioso, di Bruce con gli occhiali sul naso concentrato in qualcosa, di Thor che l'abbracciava facendola volare dappertutto. Di Lincoln che metteva la testa sulle gambe di lei parlando per ore.
3° = Mese della confusione.
Hope non capiva cosa non andava, faceva una cosa e il momento dopo se ne dimenticava. Non dormiva ed evitava sempre di più Visione, era in grado di capire cosa nascondeva con la gemma. Andava in giro per ore per casa cercando uno scopo con gli occhi gonfi per la stanchezza e toccava sempre Natasha parlarle cercando di farla ragionare.
4° = Mese del Sacco.
Non riusciva a stare ferma, passava diciotto ore in palestra, combatteva dappertutto, voleva fare missioni. Prendeva a pugni un sacco fino a farlo a pezzi e toccava sempre a Steve a correre ad abbracciarla per farla crollare a terra.
5° = Mese della rassegnazione.
Hope passava più tempo possibile impegnata dicendo che doveva andare avanti, evitando di vedere i due fantasmi. Sam e Rhodes la portavano in città cercando di distrarla per evitare che avesse un altro crollo ma sapevano che non era ancora finita.
6° = Mese della mancanza.
Piangere, Hope non faceva altro che piangere la notte nel letto di Tony, dormiva nella camera di fianco e lui la sentiva piangere in continuazione, quindi la prendeva in braccio e la portava con sé stringendola fino al mattino seguente.
7° = Mese sfumato.
Non vedeva niente nel modo giusto, le si appannavano gli occhi, non piangeva e non si arrabbiava ma era stanca, Wanda con i suoi poteri le faceva provare sicurezza così da non farla disperare.
8° = Mese dell'allucinazioni.
Hope vedeva cose non reali, non Pietro o Lincoln ma scene che erano successe. Vedeva Loki che le urlava che non era niente, Thor che le prometteva di tornare, e cose ben peggiori. Visione con la gemma della mente riuscì a fermare queste allucinazioni in poche settimane.
9° = Mese distrazione.
Tutti ogni giorno le trovano un impegno, le davano una quantità di vita normale, fare il bucato con Visione, fare Shopping con Natasha, tagliare la legna con Rhodes, correre tutte le mattine con Sam, lavorare a dei progetti con Tony, chiamare Clint una volta alla settimana, allenarsi con Wanda, pranzare con Steve guardando un film, cose così.
Lo stava superando anche se lentamente.

Tutti gli Avengers senza Hope stavano facendo colazione, Stark l'aveva fatta dormire un po' di più visto che era domenica. C'era molto silenzio e qualcuno cercava di fare conversazione sulla situazione, Natasha capì che toccava a lei.

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora