Il riggetto di me stesso

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Mi dicono spesso che scrivo parole che urlano da sole, mi dicono tante cose sul mio lavoro, mi chiedono come faccio a scrivere certi pensieri, e mentre lo scrivo sento i miei genitori che mi ulano addosso.
Spesso non si capisce come scrivere certe cose possa portare alla pazzia, io vedo le cose che gli altri non vedono, vedo tante persone tristi, tante persone che nessuno vede, vedo il rigetto dell'umanità presentarsi alla mia porta chiedendomi aiuto, non capisco come riesca ad aiutare le persone se non so aiutare me stesso.
Gli altri non capiscono mi dicono frequentemente, mi dicono che io sono l'unico che ascolta i loro pensieri suicidi su come la vita sia una merda, su come loro non sappiano come fanno a vivere, lo dicono ad una persona che ha poche relazioni umane, che mente spudoratamente dicendo che sta bene ma non è così.
Se venire in un posto quesi ogni giorno alle 11:00 mi trovare buttato lì a fumare da solo ascoltando musica triste o altri tipi di musica, ancora non mi capisco, sono come un libro che tutti vogliono leggere ma che nessuno apre.
Vuoi leggere questo libro?
Troverai solo una di dolore e aiuto vomitate su di te con pezzi del mio passato e presente che ti volano sul viso, e ti vedo che ti chiedi a te stesso perché hai deciso di chiederti come sto.
Non scrivo bugie, le dico e basta, e se mi chiedi com'è la mia via al di fuori da uno schermo non so dirti cos'è, le persone si chiedono mai come sto, mi danno mai un abbraccio, mi chiedono di uscire, no non lo fanno, sono troppo presi dalla loro vita felice con le loro fidanzate false o con gli amici che prendono in giro alle spalle.
Tu chi sei per giudicarmi, non mi ricordo chi lo disse di preciso ma scagli la prima pietra chi ha peccato, lo hai fatto, bene ora dovrai subire le mie parole di piombo da 9mm.
Brucio bibbie perché dicono menzogne, perché vedo tanti cristiani essere il diavolo, io mi rivedo in lui, perché dicendo quello che pensava è stato esiliato, io mi sento così.
Il mio cervello si imputridisce, non sa più in cosa credere, lo sento rigettare, il mio cuore è cementato, gli hanno fatto anche i marciapiedi sopra così ci cammini meglio sopra, perché in fronte ho tatuato welcome appena entri dentro ti assorbo, sono una spugna, assumo tutto dalle emozioni all'alcol che la mia mano tende alla mia bocca.
Tiro pugni sul muro per farmi male, ho paura di turargli in faccia alle persone cattive perché ho paura di farli del male, compro tante armi che non userò mai, io amo le armi, odio la violenza, me ne anno fatta così tanta che ora sono un sacco da box smembrato abbandonato in una discarica.
Sui piedi ho il filo spinato, e sulle mani le tastiere di un computer, è una bocca che rigetta tutto.
Sono uno specchio con l'aureola con la coda da diavolo, conoscendo qualcuno posso dire cioè che vedo di quella persona, ci azzecco sempre, ci tirano dei pugni sopra, non accettano di essere così, si tagliano i capelli credendo di cambiare il modo in cui le persone li guardano, non capiscono che devono cambiare prima dentro.
Ti regalo un peluche che puzza di benzina e te lo accendo appena te lo do in mano e stringendolo puoi capire il fuoco dalla mia passione.
Ti regalo una rosa piena di spine che non appassisce, e troppo bella per farla morire, preferisco cospargerla di acido e farti inalare il suo odore pieno di non pietà.
Ti dono una pistola che spara coriandoli pieni di parole di odio, così potrai ricordarti quanto la gente ti disprezza.
Ti scrivo che ti amo per terra ma vorrei scriverti che sei una persona falsa e senza scrupoli, e mi abbondi alla fine come fanno tutti, avrei dovuto disprezzarti.
Ti bacio con la lingua perché così ti passo la mia salvia piena di veleno e non ti devo sputare in faccia.
Ti abbraccio con un coltello, appena mi dici ti voglio bene ti posso ferire perché so che è una bugia a fin di male.
Non ho scarpe per passare su quello che dici, cammino a piedi nudi sui carboni ardenti che sono le tue parole,
Ho buttato l'amo chiamato amore in mezzo a questo mare pieno di pesci di cui tutti parlano, sento tirare e pesco una bottiglia di buon whisky.
Ti servo la vendetta a cena, e magari poi ti scopo rimanendo vergine, il mio pene non ti vuole come il mondo che ti disprezza per quello che fai alle persone, mi chiedi di tornare, torno con un palo di legno, così uccido quella succhia emozioni che sei.
Mi vesto firmato, ci metto la mia di firma così posso essere unico, e non imitabile.
Salgo su una macchina bellissima, che costa un sacco di soli, e la brucio, tutto ciò per cui spendi un sacco di soldi alla fine si rovinerà, quindi che senso ha spenderli.
Entro dentro casa tua con il mio menefreghismo, e faccio scoppiare una bomba per fare propaganda, in realtà mi andava e basta.
Suono un po' di musica e poi sento mia madre che grida e mi dice che non è il momento, vedo a cena e mi chiede perché non suono mai.
Salgo sul mio skate e cado, mi chiedono perché ci vado, perché ogni volta che ci cado imparo qualcosa, mi chiedi se faccio un paragone sulla vita, ho solo 16 anni, ci provo e basta.
Ho quasi scritto novecento parole di puro rigetto, ora vomita anche tu cosa pensi.

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