La cattiveria

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Spesso mi chiedo perché essere buono, la bontà è qualcosa da donare e da ricevere, la mia umiltà e la mia gentilezza fanno a botte col presente perché spesso non so quanto mi possa salvare la vita a chiedere scusa.
Spesso vorrei abbandonare la mia firma normale, concentrarmi sul non essere buoni e generosi, cancellare le mie virtù, e rendere il mio cervello funzionante solo per l'odio e non per pensare.
Mi rendo ogni giorno più conto che forse restare da soli a covare il proprio odio è molto meglio che avere qualcuno a fianco che può anche tradurmi.
Ero il bambino che piangeva per un pugno, e gli altri erano quelli che ridevano, ora non sono nulla di tutti e due, sono quello che si isola per non ricevere né dare, per me mi sto salvando la vita.
Avrei preferito nascere cattivo e diventare buoni anziché nascere buono e diventare un timorato della stessa terra che ha creato dio.
Sono il fantasma nella casa stregata della società, voglio uscire da qui ma sono intrappolato, il mio corpo lievita e sono morto troppo tempo fa, non mi ricordo il giorno né l'anno ma mi scende una lacrima a pensare il fatto che non riceverai un ti amo vero da me, perché non amo nulla, io disprezzo.
Poveri voi timorati di dio, io non ho paura di non bruciare alle fiamme dell'interno, io non ho paura di trapassare questa realtà e sapere che non c'è nulla, anzi,ci sono solo io e che riguardo la mia vita.
La malvagità non si presenta a caso, passa quello che è il mio passato e rinnegherai anche tu la felicità.

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