Siamo davvero costretti a cercare un senso in ogni cosa?
Siamo davvero costretti ad avere fede, ed essere devoti a qualcosa di cui non abbiamo la effettiva certezza?
Se prendessi un coltello e me lo ficcassi nella pancia non lo farei nel nome di nessuno, solo nel mio.
Forse siamo troppo affranti, costretti da una vita vuota a credere ad una entità che sia superiore alla nostra solo perché non condizionata dallo spazio e dal tempo?
Tante domande troppe domande.
Forse dio lo abbiamo creato proprio noi, pensaci, abbiamo una testa così grande, così imponente che forse dio con la fede e con il pensiero lo abbiamo creato anche a nostra immagine e somiglianza.
È possibile?
Forse sì forse no.
Ma la motivazione che spinge a scrivere questo capitolo è, perché crearci, crearci così cattivi, spietati e innamorati di noi stessi, non abbiamo nulla di lui se non l'aspetto, qual è allora il senso della nostra vita?
Troppe domande senza risposta.
Ognuno per me ha un proprio senso, perché ognuno fa un'importanza alla propria vita, io vorrei essere ricordato per tutta l'esistenza così che il mio ricordo rimanga nei secoli dei secoli.
Ma questo perché non credo in dio, perché non è stato dio a creare noi ma noi a creare dio, prima cattivo e poi buono e raritatevole.
E ora noi chi siamo?