Vengo accolto dal buio e dai raggi della notte che mi accarezzano dolcemente la pelle.
Soave è il canto del silenzio, e ogni rumore è solo una distrazione, l'interruzione di un opera.
Casa mia è fatta di legno, legno morbido e chiaro, e da cotone le rifiniture interne.
Non ho denaro nel mio completo elegante, o nelle mie scarpe scintillanti, fossi nato prima mi vanterei delle mie due monete d'oro che solo loro si fan veder.
Tutti a truccarmi, tutti a vestirmi il giorno del gran ballo, il ballo più muto e meno ridacchiante.
Fuori manifesti, "accorrete accorrete " c'è scritto sicuramente, mai visti tutti i miei amici riuniti e colleghi di lavoro parlare così assiduamente di me.
Tutti parlano bene, ma vedi che strano anche gente odiante viene ed accorre, è solo ben sa parlar
Mi chiedo se sia il mio compleanno ma non credo, vedo un rinfresco ma manca la torta.
Mi sento sollevato ma letteralmente.
Mi trattan da faraone, mi portan in spalla, chiedo per favore se possono smettere, non credo di meritare tutta questa premura, son così umile, non mi sento un signore, guardate per quanto faticate vedo lacrime cadere.
Grido grido restando in silenzio infatti nessun suono si sente, solo lo scalpitare della folla.
Ad una certa anche se dalle robuste spalle mi fa scender, non mi dicono alzati anzi non mi dicono niente ma continuano a spiegare niente.
Troppo silenzio ma la cosa mi puzza sicuramente del profumo nuovo che mi ha comprato mia moglie, che le ha dato quel signore che solo di un uomo parla.
Ora che fanno se ne vanno tutti?
Contino a dormir e scrivere storie, ma parlando fra me e me, solo ora me ne rendo conto, mi son solo preparato per il nuovo mondo.