Alpha and Omega 104

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Mi passo più volte l'asciugamano sulla testa, nel tentativo di asciugare il più possibile i capelli e Soojin si premura di togliermi i vestiti e metterli sul termosifone, per far in modo che si asciughino in meno tempo.

Appoggio le scarpe all'entrata e zampettando per i corridoi, arrivo fino alla mia camera.

Il cigolio della porta, accompagna i miei passi al suo interno e la visione dei mille strazianti scenari che ho vissuto sin da quando avevo la possibilità di ricordare.
Non è che mi succeddese qualcosa di particolare qui dentro, ma si tratta, più che altro, di tutto quello che ho potuto solamente pensare e che ora la minima idea mi fa riflettere sul mio costante e disprezzante stato di depressione.

《Soojin》dico, continuando guardare malinconicamente la stanza.
《Mi dica, signorino》si posiziona dietro le mie spalle.
《Dove sono?》giro di poco il volto, per riuscire ad incontrare i suoi occhi per qualche secondo.
《Dovrebbero tornare a momenti, signorino》
《Mh, appena arrivano vienimi a chiamare, grazie anche per quelli》indico gli indumenti, puliti e asciutti, che ha poggiato sulla sedia della scrivania.
《Se le serve ancora qualcosa, sa dove trovarmi, ora me ne vado signorino》chiude la porta e prima di congedarsi fa un inchino.

Mi accoccolo maggiormente nel tessuto morbido dell'asciugamano e siedo sulla superficie soffice del letto, avvolto da una coperta blu.

Guardo fuori dalla finestra il vento che sposta i rami degli alberi e alcuni fiori, timidamente, crescono su quest'ultimi.

Mi alzo in piedi e scosto le tende azzurre, facendo penetrare maggiormente i fasci di luce dal vetro trasparente, perfettamente pulito.

Prendo gli indumenti che ha depositato poco fa la domestica sulla seggiola di legno e li indosso.

Osservo il mio pianoforte sul fondo della stanza.
Sopra la sua vernice lucida è poggiata della polvere, che con un'unico soffio, si spargerebbe per tutto il pavimento.

Con uno sguardo vuoto lascia quello che ne è stato il mio covo personale per tutti gli anni addietro.
Esco dalla mia stanza e passando nuovamente per i corridoi, incontro Soojin, che come le avevo chiesto, mi avvisa dell'arrivo dei miei genitori.
Quando li vedo si trovano sull'uscio di casa e l'espressione che hanno in volto è sorpresa, ma che presto si tramuta in evidente rabbia.

Si tolgono le scarpe e lasciano le giacche tra le mani esperte delle ragazze, che assumono annualmente per servirli.
L'unica di loro che è rimasta qui sin da quando ero bambino, è proprio Soojin, che mi ha sempre accudito assieme a mia nonna.
Hanno leccato ogni mia ferita e reso di volta in volta più forte, nonostante continuassi a cadere giorno dopo giorno.

《Ciao》saluto i due diavoli, con tono basso e faccio un cenno con la mano.

《Ti ha già cacciato dall'appartamento? Ah no, forse ha visto quanto sei ridicolo e inutile, che non sai nemmeno fare il lavoro della puttana ed ha deciso di buttarti subito fuori. Ti faccio i miei complimenti, frocetto》










Scusatemi se le scorse sere non ho aggiornato, ma il divano mi invoglia al sonno :).
Vi sta piacendo la storia?
Ora come ora penso di no, ma è sempre bene chiedervelo♡.
_WTTP04 💜👾■

《𝓑𝓮𝓪𝓾𝓽𝓲𝓯𝓾𝓵 𝓥𝓴𝓸𝓸𝓴》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora