《𝓑𝓮𝓪𝓾𝓽𝓲𝓯𝓾𝓵 𝓥𝓴𝓸𝓸𝓴》

Alpha and Omega 112

L'aria fresca serale mi scompiglia i capelli e faccio un repsiro profondo, prima di esser preso per le braccia e portato, bendato, non so dove.

Percepisco sotto i miei piedi, coperti dalle scarpe, dei sassolini.
Segno che non siamo più in città, ma da qualche altra parte, fuori in periferia.

Sento il rumore di un cancello automatico aprirsi e vengo strattonato più volte per essere portato all'interno, evidentemente di una casa, o addirittura una villa.

Attraverso il leggero tessuto del foulard, tento di aprire gli occhi per osservare che cosa mi circonda in questo momento.
Ma tutto è sfuocato e riesco a vedere in minima parte delle chiazze verdi e marroni, che riconduco alle sagome di alti alberi.

Il mio peso corporeo è succube tra le braccia dei due sconosciuti e, ancora  un pò tramortito da quell'aggeggio che spara cariche elettriche, viene aperta un'altra porta, immagino quello d'ingresso, e condotto su per le scale.

Mi sembra quasi di essere ubriaco. L'unica cosa diversa è che, invece di essere in uno stato di ebbrezza e gioiosità continua, i respiri degli scagnozzi che mi affiancano, incutono solo paura.

Varie imprecazioni escono dalle loro bocche, quando non riesco a salire gli scalini, che più volte manco per mancata visione di quest'ultimi.

La voce dell'uomo alla mia destra assomiglia, per qualche strano motivo, a quella di Jimin.
Mentre quella del tipo alla mia sinistra ricorda quella acuta di Jin.

Ma non credo che proprio mio cugino e il mio amico, abbiano deciso così su due piedi, di rapirmi e portarmi chissà dove nel cuore della notte.

Sembra quasi di essere in un film mafioso.
Vengono fatte suonare le nocche su una porta, gesto al quale, questa viene aperta con un cigolio, dopo un sonoro "Avanti".

Tutte queste voci, mi sembrano troppo familiari.
Prima quella dei due con i quali stavo passando la serata e ora riconosco quella di Jeongguk.