Capitolo otto

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*** CAMILLA ***

<<Voglio che mi restituisci quello che ti sei presa molto tempo fa.>>
<<Cosa?>>
<<Me stesso.>>

Continuo a ripensare alle sue parole,anche più del bacio. Vengono riprodotte continuamente nella mia mente come una cassetta rotta alla radio. Solo che non riesco a comprendere,a capire cosa realmente intendesse con "me stesso". Entrambi da quel giorno abbiamo perso molto,ma non pensavo che lui avesse perso tutto,ogni cosa. Non so,però,se era reale o soltanto un modo per farmi sentire una nullità e distrutta.
Ho deciso di raccontare ogni cosa a Sophie e anche a mia madre che,infondo,è l'unica che mi è stata vicino sin da subito.

<<Tesoro mio,ne ero certa. Non spaventarti da chi odio ti mostra,ma chi ti abbraccia e in silenzio del male vuol farti>>mi aveva detto qualche ora fa.
E se fosse davvero così,perché allora il suo odio è così doloroso?
Sophie,al contrario,è stata molto più diretta con un <<quel brutto figlio di puttana me la pagherà,lo giuro su nonna Emily.>>

Luke,invece,è stato molto gentile con me,non ha nemmeno provato a baciarmi. Dopo avermi accompagnata a casa e salutato con un semplice "spero di rivederti presto", mi ha mandato in piena notte un messaggio molto dolce,che diceva di quanto non riuscisse a smettere di pensarmi accompagnato da una proposta per andare al cinema.
Mi sono sentita molto in colpa,seppur tra di noi non fosse successo nulla,nei suoi confronti dopo aver baciato Stefan. Ho dovuto combattere con me stessa e con Sophie per prendere il cellulare e dirgli la verità,ogni cosa.

<<Sei per caso impazzita?>> dice la rossa intenta a sbattere le uova nella ciotola con un grembiule ad ape.

<<No,è solo che non voglio mentirgli>>ammetto amareggiata.

<<Non si tratta di mentire,ma di nascondere la verità>>afferma ovvia.

<<E non è la stessa cosa?>>

<<No e...no!>> esclama alzando la voce <<se ti rendi conto,sia con Luke,che con Stefan,non stai facendo altro che tenere per te quello che è stato. E poi rifletti,che senso avrebbe parlare a Luke di Stefan? Non siete più niente e lui ha una ragazza,avete commesso un errore. Anche se credo che lui l'abbia fatto apposta.>>

<<Questo fa di me una persona orribile>> certe parole,certi ricordi,sono un peso enorme sulla propria anima e a volte per liberarsene bisognerebbe dar loro una voce,solo che non è poi così semplice.

<<Questa fa di te una persona umana. Ti sei mai chiesta perché non hai mai detto a Stefan il motivo che ti ha spinto ad andartene?>> domanda poggiando la ciotola sul bancone e dedicando tutta la sua attenzione alla sottoscritta.

<<Perché non volevi ferirlo,hai preferito assumerti la colpa di ogni cosa,stare male, e continui a evitare di dirgliela, anche se non fa altro che trattarti male,pur di proteggerlo. Non sei una brutta persona,affatto,anzi,probabilmente sei una delle migliori che conosca>>continua. Viene verso di me e mi abbraccia forte sussurrando,prima di riprendere a preparare la sua torta, <<quell'uomo ti odia così tanto perché sa quanto vali e quanto ha perso.>>

                           
Il pomeriggio,come al solito,passa piuttosto velocemente. Ho riportato Sammy al parco,insieme a Sandra e Tom,evitando questa volta di dargli il gelato mentre giocano.
Chiamatemi anche paranoica se volete.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora