Capitolo ventisette

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*** CAMILLA ***

5 AGOSTO 2014

Sorseggio la tazza di tè allo zenzero fumante,con tanto di gambe accavallate e mignolino alzato. Ho sempre pensato che certi passatempi da signore si fossero estinti prima della mia nascita,ma a quanto pare chi ha il denaro si diverte anche a emulare vecchi stili del passato.
Per fortuna ho ancora i miei jeans con me,non credo che avrei retto corpetti striminziti e abiti ingombranti e fastidiosi.

<<Allora mia cara,quando tornerai in Italia?>> domanda con falsa gentilezza la signora Howard.
Per chissà quale assurdo motivo,ha voluto incontrarmi nel pomeriggio per trascorrere insieme qualche ora piacevole. Almeno così aveva detto a Stefan,anche se non gli credo poi molto.

<<A fine anno. Per fortuna sono riuscita a superare gli esami principiali che mi permetteranno di prolungare la mia permanenza qui>>affermo fiera.
Ancora non riesco a crederci di avercela fatta,dopo aver ricevuto i risultati finali qualche settimana fa io e Sophie abbiamo esultato come due bambine trascorrendo la serata tra film romantici e schifezze.

<<Mh>>fa un altro sorso,e con espressione annoiata poggia la tazza sul tavolino e mi guarda seria. Questa donna fa veramente paura,eppure è così bella. Ha dei lineamenti così dolci da sembrare angelica,quando in realtà ama pranzare e divertirsi con Satana in persona.

<<Ascolta mia cara...>>comincia,odio quando mi chiama così,non lo sopporto e ho il presentimento che non mi stia per dire nulla di piacevole.

<<Amo mio figlio,è tutta la mia vita e sono certa che sia lo stesso anche per te. Sai,una madre capisce certe cose. Proprio per questo voglio che tu ritorni nella tua bella città e lasci che lui si costruisca il grande futuro che merita>>conclude.
Sgrano gli occhi sorpresa,anche se avrei dovuto aspettarmelo. Il sesto senso femminile non si sbaglia mai. Solo che non riesco a crederci.
Come può fare questo a Stefan?
E con che diritto dirmi di andarmene?
Sono sempre stata una ragazza timida,ma questa non mi ha mai impedito di rispondere a tono alle persone che mi mancano di rispetto.
Mai confondere la timidezza e l'educazione con l'ingenuità e mancanza di carattere.

<<Ascolti lei signora Howard. Credo che suo figlio sappia cosa è meglio per lui e di certo non gli impedirò mai di diventare l'uomo che è destinato ad essere. Ha ragione,lo amo,e proprio perché il mio amore è vero non lo lascerò perché sua madre non mi ritiene adatta per lui. So che gli vuole bene,ma questo non giustifica il suo atteggiamento>>sputo tutto d'un fiato. Mi guarda scioccata,anzi è furiosa.

<<Un'ultima cosa. Se un giorno Stefan non mi volesse più al suo fianco andrò via. Non sono nessuno per costringerli a sopportare la mia presenza,come lei non è nessuno per impedirgliela. Grazie per il tè,e buona giornata signora Howard>>sistemo la tazza ancora piena sul piattino in ceramica e vado via. 
Non le do il tempo di controbattere,perché sinceramente non avrei nemmeno più la forza per ascoltare altre cattiverie.
Sono arrabbiata e delusa,mi viene da piangere e l'unica cosa che vorrei in questo momento è correre da lui e abbracciarlo,ma non posso.
La famiglia è una cosa sacra,non posso fargli eliminare quel poco di affetto che prova per la sua.
Sarei egoista,e per lui non ci riesco.
Forse non ci riuscirò mai.

Oggi

<<Ma stiamo scherzando?>>

<<Qualcosa non va?>>domanda beffardo Stefan.

<<Eccome. Perché c'e della cazzo di merda sul mio letto?>>continua furiosa Sophie.
È veramente arrabbiata,il suo viso ha assunto il colore dei suoi capelli e gli occhi sembrano voler uscire fuori dalle orbite.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora