~~~ STEFAN ~~~
Albert è andato via lasciandomi perplesso, l'amarezza delle sue parole non vuole abbandonarmi. Confesso che sono molto spaventato, per la seconda volta in tutta la mia vita ho paura e questo mi destabilizza rendendomi debole. Ma io non posso esserlo, perché chi si arrende alle proprie paure finisce per essere sconfitto senza nemmeno cominciare. Devo lottare, e lo farò con tutte le mie forze e solo quando sarò stremato e consapevole che non vi sia più alcuna via d'uscita allora mi rassegnerò. Ma sappiate una cosa amici miei, il più coraggioso è colui che accetta le sconfitte,capendo quando è il momento di gettare la spugna e ammettere di aver perso.
Anche se, non ho alcuna intenzione di perdere, insomma tutto questo melodramma non mi appartiene, ma ogni tanto una nota di saggezza tocca dirla anche al sottoscritto.
Vengo scortato nuovamente nella cella, la puzza di piscio mi da il voltastomaco e, nonostante i mali che gli uomini qui dentro hanno commesso, non capisco come possano trattarli come animali.
Qui dentro ci sono uomini rassegnati alla vita e solo pochi di loro hanno ancora un lieve bagliore negli occhi, quello che gli fa immaginare continuamente di essere fuori.
Mi lascio cadere sul letto, incrocio le braccia sotto la testa e fisso il soffitto. Fa un caldo esagerato e non nego che una lieve scia di sudore mi arriva dritto al naso, la tuta possiamo lavarla una volta a settimana e il sapone scarseggia così tanto che si finisce sempre per fare a botte anche per questo. Una biancheria pulita e dei vestiti freschi sono un lontano miraggio che stento a vedere.
Ripenso a Kelly e al suo interesse nel farmi uscire e ammetto che per un attimo ho pensato che sia davvero innamorata di me, ma dubito sia realmente così. Però allo stesso tempo mi domando cosa ci guadagni in questa situazione, visto che comunque l'ho umiliata davanti a tutti lasciandola da sola come una stupida, facendole attendere un anello che non sarebbe mai arrivato.
Mentre mi rigiro nel letto scorgo qualcosa di inaspettato che alimenta incondizionatamente le mie preoccupazioni. Il materasso sotto al cuscino è macchiato di sangue, una grande croce rovesciata con le mie iniziali affianco scritte a caratteri cubitali sono impresse nella stoffa consumata e sporca di piscio vecchio.
Osservo esterrefatto il chiaro segnale di minaccia e volgo uno sguardo alle sbarre, con la strana sensazione che li fuori ci sia qualcuno a spiarmi e a godersi la mia espressione allarmata. Qui dentro sono all'inferno ed ormai è evidente che sono solamente due le alternative, ne uscirò vivo...o morto.Quando è ora della doccia non posso fare a meno di guardarmi le spalle ogni secondo che passa, molti sembrano ignorarmi e camminano a testa bassa aspettando il loro turno altri mi rivolgono occhiate di sfida e penetranti. C'è qualcosa qui dentro, una sorta di luce che mi illumina, un grosso riflettore magari, che rende la mia presenza qui dentro ancora più evidente.
Una parte di me sa perfettamente che non è Stefan il problema, ma l'Howard che ne segue subito dopo. Il mio cognome sarà la mia rovina, che sia in galera o nella vita lí fuori.
Giunge finalmente il mio turno, tolgo la tuta e le mutande che poggio sul piccolo muretto di mattonelle ingiallite che separa una doccia dall'altra e aspetto che l'acqua gelida raggiunga la temperatura adatta, cosa che non arriva mai e devo accontentarmi di getto tiepido e dal colore del fango.
Cerco di concentrare tutta la mia attenzione sul rumore dell'acqua, cancellando il vociferino che aleggia qui dentro. Frasi sconcertanti e perverse, e minacce di morte sono all'ordine del giorno. Curioso mi volto alla mia destra e lo sguardo cade su uno dei detenuti che si lascia toccare il cazzo da uno più vecchio di almeno quindici anni. Questo si tocca a sua volta, e ansima non curandosi della gente intorno che stranamente sembra non badare affatto alla cosa. Vengo assalito da un conato di vomito, mi volto di scatto e chiudo gli occhi. Ho bisogno di pensare a qualcosa di bello, che mi faccia dimenticare per un istante tutto il casino in cui mi ritrovo e quel qualcosa ha sempre le stesse labbra e gli stessi occhi. Camilla.
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Amami Adesso
ChickLit"L'amore è l'unico in grado di distruggerti,ma il solo a poterti salvare." Prima di conoscerlo ero solo una ragazzina timida con tanti sogni e una chiave per aprire la porta all'esperienza più bella della mia vita a New York. Stefan Howard mi è entr...