Capitolo cinquantaquattro

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~~~ STEFAN ~~~

Scendo al piano di sotto,Luke mi segue silenzioso come se fosse il mio cane da guardia. Teme che dia di matto,e solo Dio sa come reagirei se rivedessi quel verme di mio padre.
Raggiungo il salone e noto che è rimasta solo la metà dei presenti che c'era prima. Almeno una nota positiva in questa pessima canzone stonata. Kelly non appena scorge la mia presenta,mi corre incontro e mi fionda le brave al collo come se avessi salvato lei dalle grinfie del mostro poco fa.
Piange e sussurra parole sconnesse e senza senso,comincio a credere che sia pazza. Rivolgo un'occhiata confusa a Luke che si limita a uno scrollo di spalle.

<<Amore cosa è successo? Tuo padre è dovuto correre in ospedale,che ne dici se andiamo anche noi con tua madre?...È così preoccupata!>> piagnucola sparando idiozie. La stacco di botto rimanendola ferma con le mani sulle braccia.

<<Io non vado da nessuna parte>>affermo duro guardandola dritta negli occhi. <<Vieni spostiamoci di là>>aggiungo dirigendomi verso la cucina. L'intonaco color cenere fa risaltare il bianco della mobilità,prendo dell'acqua dal frigo e ne tracanno lunghe sorsate. Avevo la gola in fiamme e secca, rimetto la bottiglia al suo posto e addento un sandwich al formaggio rimasto del pranzo.
Kelly picchietta il piede sul pavimento facendo sentire il ticchettio del tacco che sbatte contro il parquet di legno.

<<Allora,mi dici che ti prende? Cosa penseranno gli altri di noi se restiamo qui? Non possiamo mostrarci come una famiglia instabile>> domanda lamentosa.
Sbuffo e ammetto che il mio autocontrollo poco alla volta sta andando a farsi benedire.

<<Non me ne frega un cazzo. Ascoltami bene Kelly,credo che questo sia stato un segno del destino. Io e te non siamo fatti per stare insieme,almeno non quanto i nostri affari,ma sono disposto a rinunciarvi>>continuo sincero.  Sono stufo,ho intenzione di mettere fine a una farsa per volta e questa è decisamente la prima.
Stavo per fare una grossa cazzata e sposarla mi sembrava più un incubo che un sogno.

<<Che cosa?>> domanda alzando il tono della voce. Sgrana gli occhi,le pupille sono così dilatate da farli diventare neri e delle lacrime di qualche minuto fa non è rimasta più nessuna traccia.

<<Se non l'avessi capito,ti sto lasciando>>ripeto più chiaro. Boccheggia e gesticola animando frasi offensive e sbraitando tutto l'odio che prova per me. Altro che amore!

<<Sei un verme! Ho sopportato per anni la tua mancanza d'amore,di rispetto e non ho mai detto una parola...>>esclama.

<<Avresti dovuto mandarmi al diavolo fin da subito>>ammetto sincero. Insomma,avrebbe dovuto avere un briciolo d'amor proprio e mandarmi a calci in culo lontano da lei e dalla sua vita. Una persona sana di mente lo avrebbe fatto,per tutto questo tempo ho scopato più io che Dane Cook nel film "Tutte pazze per Charlie."

<<No,invece! Io ti amo!>> urla facendosi sentire da tutti persino da qui.
Scoppio a ridere e ritengo che sia giunta l'ora di porre fine a questa sceneggiata.

<<No,non è vero. Tu ami te stessa e il mio nome,non me>>rispondo. <<Non sei stanca di vivere una vita che non hai scelto?>>aggiungo serio. Molte volte ho provato pena per lei,vittima dei suoi stessi genitori e addirittura anche dei miei. Hanno provato a plasmarla a loro piacimento e Kelly glielo ha permesso senza replicare,ecco perché a mia madre sta molto simpatica. Oltre per gli altri motivi s'intende.

<<Non puoi lasciarmi,lo capisci? Cosa farò senza di te?>> chiede con un nervoso tremolio alle labbra. Mi avvicino e la guardo ammorbidendo lo sguardo,infondo non merita tutta la mia ira. Solo una minima parte.

<<Tranquilla,saprai cavartela benissimo.>>

<<È per quella mocciosetta?>> domanda disgustata d'un tratto. La guardo confuso non capendo,anche se una piccola parte di me sa perfettamente a chi si sta riferendo.
<<Mi stai lasciando per l'italiana e il bambino?>> specifica.

Ci mette qualche secondo prima di rispondere.
La sto lasciando per Camilla? Per Sammy?

Mi piacerebbe molto rispondere di si e ammettere che è lei la causa di tutto,ma come posso farlo se non so nemmeno se la rivedrò più? Insomma, diciamocela tutta senza troppi giri di parole inutili, come può volermi vedere, anche solo da lontano, dopo quello che le ha fatto la mia famiglia? Dopo quello che le ho fatto io?
L'ho umiliata così tante volte che ho perso il conto e mi sento una schifezza, ma d'altro canto posso dire che per mia discolpa è stata lei a mostrarmi questa visione della realtà. Sono stato solo troppo superficiale a non cogliere meglio i segnali che il suo corpo mi mandavano.

<<No, ma ammetto che quello che è successo questa sera mi ha fatto capire molte cose.>>

<<Cosa,esattamente?>> chiede beffarda.

<<Non credo di avere più nessun obbligo morale a raccontarti quello che penso.>>

<<Andiamo Stefan,non essere ipocrita. Non lo facevi nemmeno prima,risparmiami queste cazzate>>sbotta nervosa.

<<Hai ragione,fatto sta però che le cose non cambiano. Non ci sarà più nessun accordo,ne matrimonio. Ognuno per la sua strada>>aggiungo.

<<Non pensi al dolore che causerai a tua madre quando verrà a sapere della nostra rottura?>>

<<Smettila di preoccuparti per quella donna,non capisci che lei se ne frega di te?>>domando ovvio. Indietreggia di qualche passo e scoppia a ridere. Questa donna è fuori di testa o bipolare,ancora non sono riuscito a capirlo bene. Un attimo prima piange,quello dopo ride e quello dopo ancora da di matto. Valle a capire le ragazze!

<<Invece sbagli. Mi vuole bene,proprio come una figlia>>afferma. Ora sono io che rido,mia madre non è stata capace di amare il suo stesso figlio,sangue del suo sangue,figuriamoci un'estranea che non le appartiene.

<<Vuole bene il tuo conto in banca e il cazzo di tuo padre>>replico non smettendo di sorridere.
Spalanca la bocca indignata e stringe gli occhi arrabbiata.

<<Come osi offendere così spudoratamente il nome di mio padre?>>continua. Sbuffo annoiato e decido che è arrivato il momento di chiuderla qui. Ho cose più importanti a cui pensare.

<<Ora basta,pensala come ti pare. Sei libera Kelly,vai fuori e cercati un nuovo marito da spennare vivo>>esclamo duro.

<< E tu cosa farai? Correrai da quella povera vittima per metà violentata e le dirai che il mondo sarà più bello se state insieme?>> stringo forte i denti da sentire lo scricchiolio della mascella contratta.

<<Sparisci...>>grido. <<Subito>> continuo con voce roca. Sussulta e prima di girare i tacchi e uscire di scena sculettando mi molla un ceffone così forte da sentirsi in tutta la casa. Inspiro rumorosamente e ignoro il repellente desiderio di spaccare qualsiasi cosa mi circondi. Sono così incazzato che non reggerei un altro confronto con nessuno,ma al peggio non c'è mai fine,così non appena Kelly va via fa il suo ingresso in cucina mia madre con una faccia peggio della peste nera che colpí l'Asia negli anni trenta.
Porca puttana!

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora