Capitolo cinquantanove

2K 74 1
                                    

~~~ STEFAN ~~~

<<Devi telefonare a Kelly e scusarti per il tuo comportamento, o potresti presentarti a casa sua con un diamante e...chiederle scusa>> comincia con molta tranquillità.

<<No>> rispondo deciso.

<<No?>> si volta verso di me e alza un sopracciglio, guardandomi con aria di sfida.

<<No>> ripeto.

<<Smettila di fare lo stupido e fai ciò che ti dico>> insiste sbattendo la limetta sul tavolino di cristallo.

<<Finiscila tu. Non puoi darmi ordini>> ribatto a tono.
Sbuffa e fa un respiro profondo, poi falsamente poggia la sua mano con dolcezza sulla mia e mi guarda con uno sguardo carico di un amore materno mai esistito.

<<Ascolta figliolo. Quella povera ragazza mi ha telefonato questa mattina in lacrime incredula di averti perso per sempre. Ti ama, lo capisci? Kelly potrà offrirti una vita ricca di amore>> afferma. Scuoto la testa beffardo lasciandomi sfuggire perfino un risolino.

<<Sappiamo entrambi che la "povera" ragazza in questione non è lei, che non ama me ma il mio cognome e che l'unica vita che potrà regalarmi sarà solamente...ricca.>>

<<Maledizione Stefan! Sono così stanca di sentir parlare di quella mocciosa...>> sbotta scocciata. <<...Proprio non ti entra in testa che la sua è stata una tattica? Come sono certa lo sia stata aver rifiutato la mia offerta>> aggiunge.

<<Offerta?>> domando confuso, socchiudo gli occhi senza distoglierli dai suoi. <<Quale offerta?>> ripeto.

<<Nulla di importante. Le avevo offerto dei soldi per andarsene via ma quella sciacquetta da quattro soldi si è presa anche il lusso di rifiutare. Ah...ma lei è furba, senti a me>> continua. Digrigno i denti e mi mordo le labbra così forte da sentire il sapore ferroso del sangue.

<<Sai mamma...>> comincio ripetendo ironico l'ultimo termine <<...sei una donna meschina. Mi fai ribrezzo.>>
Spalanca la bocca e mi osserva con occhi spiritati, ho la sensazione che le stia uscendo anche della bava talmente è infuriata.

<<Vergognati!>> urla sferrandomi un pesante schiaffo sul viso. Volto la testa di lato talmente era forte, lentamente riporto il mio bel faccino incazzato verso di lei.

<<Sai che ti dico, mi è passata la fame. Ma sappi che non finisce qui>> concludo alzandomi dal divano e dirigendomi verso l'uscita. Sbatto la porta d'ingresso e vado verso l'auto. Prima di mettere in moto mando un messaggio a Luke chiedendogli di pranzare insieme allo Sky and Sun, un piccolo ristorantino a base di pesce vicino al mare, con uno dei panorami più belli di tutta la città.

Raggiungo il ristorante e lascio le chiavi dell'auto a Miguel, uno dei parcheggiatori. Sorpasso il grande ingresso imperiale dove il maître, un mio caro amico mi accoglie entusiasta.

<<Da quanto tempo Stefan>> esclama stringendomi la mano.

<<Abbastanza, ultimamente sono stato molto impegnato>> ammetto riferendomi a Camilla, anche se lascio che immagini che il motivo sia il lavoro.

<<Ahh, a chi lo dici. Il troppo lavoro mi sta uccidendo...>> dice con un sorriso stanco sul volto <<...ma non importa, al giorno d'oggi è fortunato chi si spacca la schiena. Non c'è più uno straccio di lavoro o di nuove opportunità>> aggiunge. Il suo commento per quanto sia più che giusto, detto a me, un uomo che ha più soldi di quanto lo Sky possa fatturare in cinque anni, e qui i costi sono molto alti ed è molto frequentato, risulta molto ironico. Mi limito ad annuire, qualsiasi parola detta da me potrebbe risultare falsa e di certo non posso dire che capisco, anche se il mio lavoro è molto pesante.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora