~~~ STEFAN ~~~
Il giorno seguente è stato peggio del primo, mi sento in gabbia e la cosa che mi avvilisce maggiormente è che lo sono per davvero. Ho lo stomaco a pezzi e chiede pietà per ricevere un pasto decente. Giuro che quando uscirò da qui mangerò così tanto da fare schifo e mi ingozzerò di cornetti ripieni di crema e quantità industriali di pizza. Adoro il suo sapore quasi quanto amo quello della pelle di Camilla. Questa notte l'ho sognata, ho visto i suoi occhi brillare alla luce fioca dell'alba, i capelli scompigliati e le labbra gonfie pronte per accogliervi. Non nego che la tentazione di cacciare il membro fuori dalle mutande bianche e masturbarmi è stata forte, ma sono riuscito a contenermi. Ho bisogno di sfogare tutta la mia frustrazione e ho intenzione di farlo in un altro modo. Il mio tempo, da quando sono piccolo è speso esclusivamente con il solo scopo di vendicarmi, contro chi oramai non fa più importanza.
<<61416 alzati>> grida la guardia dall'altro lato della cella, quello dove dovrei essere io. Fuori.
Sbuffo scocciato e faccio ciò che dice, tralasciando il fatto che qui dentro in poco tempo non sono che diventato altro che un numero.
Mi avvicino e aspetto che apra, lo guardo in tralice, cosa che sembra non toccarlo affatto. Probabilmente è abituato talmente tanto a questo tipo di sguardi da ritenermi esclusivamente patetico più che una minaccia. "Fanculo, me la pagherai anche tu" penso.
Lo farò licenziare. Si, è esattamente quello che farò, non prima di vederlo piangere disperato e chiedere il mio perdono.
Il solo pensiero mi mette i brividi e mi manda su di giri. Il potere mi inebria e ho bisogno di riaverlo tutto, al più presto.
Seguo la nuova routine che mi hanno costretto a fare, scendere in mensa, mangiare un po' di merda e risalire in cella. Il resto dei detenuti sono, invece, impegnati con i lavori manuali per guadagnarsi qualche centesimo e una buona condotta per svignarsela. Questo toccherà anche a me una volta stabilito il mio futuro. Tutto questo deciso da un cazzo di giudice che non sa niente, un imbecille che si crede Dio in grado di scegliere chi rinchiudere e chi no.
Per fortuna non ho avuto problemi di sotto, nonostante ignorare gli sguardi di sfida sia sempre difficile. Le occhiatacce qui dentro sono all'ordine del giorno e non capisco perché a me ne vengano riservate così tante.<<Detenuto, hai una visita>> mi informa la guardia. Curioso vado verso di lui e aspetto che mi accompagni nella piccola saletta fatta di tavolini e sedie malridotte. Per i prigionieri più pericolosi sono riservati quelli separati da una grossa vetrata di plexiglas come se poi potesse essere abbastanza protettiva. Ridicolo.
Scendiamo le scale e raggiungiamo la sala, suppongo sia Luke anche se ero certo che oggi sarebbe stato impegnato con il lavoro. Gli ho assegnato così tanto materiale da compilare e controllare che non finirebbe per l'anno prossimo, anche se l'ho minaccio che avrebbe dovuto fare tutto in un solo giorno. La mia non è presunzione, ne cattiveria ma solo un modo per spronarlo e fargli capire che so che può farcela. Perché è esattamente così.
Una volta entrato però, mi rendo conto che non è il mio amico a essere seduto su una delle sedie ma una persona che si guarda intorno spaventata e disgustata. Ha le spalle strette e chiuse come se volesse proteggersi e gli occhi terrorizzati. Nessuna donna sarebbe felice di essere qui dentro e il fatto che sia qui mi lusinga e mi fa scendere i coglioni sotto i piedi, perché Kelly è solo una grossa palla al piede che non riesco a scacciare.
Mi avvicino lentamente, lo sguardo duro e sicuro e la tuta macchiata di cibo.<<Stefan>> sussurra quando mi vede. Si alza e mi viene incontro abbracciandomi.
Cosa che non ricambio.
Indossa un elegante tailleur nero e ha i capelli biondi sciolti e un leggero velo di rossetto rosso a dipingerle le labbra. Rivederla mi fa venire voglia di scoparla, il cazzo mi su fa duro a guardarla, desideroso di penetrante tra le cosce calde di una donna sexy e voluttuosa come lei. Anche se, il mio cuore vorrebbe sprofondare in quelle di qualcun'altra.<<Nessun abbraccio qui dentro, dovete stare lontani o ti riporto dentro detenuto>> grida una delle guardie guardandomi in cagnesco. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo per il nervoso, mi allontano da lei e mi siedo senza emettere fiato.
<<Come stai?>> domanda preoccupata. Sembra esserlo davvero questa volta e non riesco a capirne il motivo. Insomma l'ho mollata il giorno del nostro fidanzamento, nessuna donna sarebbe ritornata indietro. Eppure, Kelly lo ha fatto, anche se dubito che il motivo sia per amore.
<<Come dovrei stare, rinchiuso qui dentro?>> chiedo beffardo. Annuisce come se capisse, ma nessuno può farlo a meno che non sei tu stesso rinchiuso in galera, per niente poi.
<<Hai ragione scusami, che domanda stupida...>> risponde amareggiata <<...so che sei innocente, proprio non capisco perché tu sia finito in un posto del genere>> afferma guardandosi intorno.
<<Almeno qualcuno mi crede...>> rispondo pensieroso.
<<Non dubiterei mai di te Stefan>> esala avvicinandosi e afferrandomi la mano.
Questo contatto non mi piace affatto, mi sposto subito e ignoro il suo sguardo deluso.
<<Ho parlato con mio padre, possiamo farti uscire di qui. Il giudice è un suo amico e gli deve dei favori, se vuoi...>> continua ma la fermo subito.<<Non mi serve nessun aiuto>> commento duro. Non che non ne avessi bisogno, ma accettare l'aiuto degli Smith significherebbe essere in debito con loro e l'unico modo che vorrebbero per sdebitarmi sarebbe sposare Kelly e non ne ho alcuna intenzione.
Uscirò da qui dentro, eccome se lo farò ma per mano mia e quando accadrà tutti coloro che mi hanno tradito e mi sono stati contro la pagheranno cara, a costo di finire di nuovo in galera ma per una valida ragione.<<Tranquillo non pretenderò che tu mi sposa, voglio solo aiutarti>> aggiunge come se mi avesse letto nel pensiero.
<<Ti ringrazio, ma il mio avvocato sta già provvedendo per liberarmi>> mento pensando a quell'incompetente di Albert che ancora non è stato in grado di trovare una soluzione. Lo vedrò oggi, e se non avrà escogitato un modo per farmi uscire ne troverò un altro. Le ore che gli avevo concesso sono passate e ne ha avute anche altre in più, non accetterò altre parole inutili, da nessuno.
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Amami Adesso
ChickLit"L'amore è l'unico in grado di distruggerti,ma il solo a poterti salvare." Prima di conoscerlo ero solo una ragazzina timida con tanti sogni e una chiave per aprire la porta all'esperienza più bella della mia vita a New York. Stefan Howard mi è entr...