Capitolo quarantasette

2K 77 6
                                    

~~~ STEFAN ~~~

Il frastuono del vetro che si rompe riecheggia per tutta la casa,mentre le risate del televisore gli fanno compagnia. Kelly guarda sconvolta Camilla,poi si volta deciso verso il grande schermo piatto che mostra me e Camilla baciarci e sorridere a letto. Alzo gli occhi al cielo perché sono certo che sboccherà da un momento all'altro e non so come contenere questa cosa. Nessuno parla,nessuno si muove,mentre il pavimento continua a imbrattarsi di liquido chiaro emanando un odore forte e pungente.

<<Che significa?>>domanda scioccata.
Camilla si è alzata dal divano e sta rimettendo le scarpe a Sammy. Suppongo proprio che stia andando via. Fanculo a Kelly.

<<Noi ce ne andiamo. Ciao Stefan. Kelly>>saluta e afferra la manina di Sammy. Questo prima di andare via mi abbraccia e mi ripete dolcemente un "domani,promesso."
Annuisco e gli schiocco un bacio sulla fronte,li accompagno alla porta e non riesco a dire nulla che possa rendere questa situazione meno disastrosa di quel che è.

<<Non voglio che litighiate per colpa mia. Puoi dirglielo,se può aiutarti>>conclude Camilla. La vedo sospirare e chiudere gli occhi.
È amareggiata.

<<Lascia che vi riaccompagni a casa. Dammi solo cinque minuti>>affermo,voltando lo sguardo verso la porta del soggiorno.

<<Non preoccuparti,prenderemo un taxi>sorride fievolmente e va via. Avrei dovuto insistere di più,ma credo che debba risolvere un problema alla volta e quello che mi aspetta arrabbiato a braccia incrociate sul divano è decisamente peggiore.

<<Si può sapere che diavolo sta succedendo?>>sbotta disgustata.  <<E che diavolo è...quello>>continua rivolgendosi ai video in televisione. Mi avvicino spengo e rimetto tutto nella scatola sotto il suo sguardo indagatore.

<<Io e Camilla siamo stati insieme>>ammetto annoiato. Non mi va di parlarne,tantomeno con lei.

<<Sei stato con quella poveraccia?>>continua cominciando a darmi sui nervi.

<<E quel bambino è mio figlio>>aggiungo più per rabbia che per altro. Godo nel vedere la sua espressione sconvolta e con molta calma prendo una bottiglia di scotch dal cassetto sotto la televisione e ne scolo un sorso,direttamente dalla bottiglia. Odio dover bere,ma è come se l'alcool mi scrollasse questo peso imminente che sento posizionarsi al centro del petto.

<<Non posso crederci. Dicevi di non voler essere padre>>sbraita cominciando a piangere. Non so per quanto la reggerò ancora per molto.

<<L'ho scoperto solo da qualche settimana>>continuo sperando di farla calmare.

<<Perché non me l'hai detto subito?>>chiede. <<Presto ci sposeremo. Non devono esserci segreti tra noi,ci amiamo>>sta sparando cazzate a non finire. La parola amore non potrà mai essere associata a noi due insieme,nemmeno per scherzo.
Siamo solo due anime dannate e vuote che si sono ritrovati a stare insieme per puro interesse,con l'invadente zampino dei nostri genitori.

<<Non vedo ancora nessun anello vicino al tuo anulare>>replico scontroso.

<<Mi sembra scontato. Dovresti darmelo alla festa,tra una settimana>>annuncia sicura.
Festa? Ma che cazzo sta dicendo? Quale festa?

<<Di che festa stai parlando?>>la guardo sedersi su una delle poltrone vicino la finestra incurante di avermi sporcato il parquet con lo champagne.

<<Quella ufficiale del nostro fidanzamento. Tua madre ci tiene molto,ero venuta qui per farti una sorpresa e farti vedere gli allestimenti che avevamo scelto>>esclama entusiasta.

<<Ascolta Kelly,per me è un momento un po' complicato e...>> "meglio se non ci sposiamo mai" vorrei dire ma me lo impedisce tappandomi la bocca con un bacio.

<<Tranquillo amore mio. Ti sono vicina,anzi,ho pensato che magari potremmo invitare il piccoletto e la madre alla festa. Così,per farli integrare. Che ne pensi?>>domanda dolcemente. Che cosa strana vedere un demone che ti fa gli occhi dolci e sbatte le ciglia come se fossero un ventaglio.

<<Che è un'idea pessima. Voglio tenere Camilla e Sammy il più lontano possibile da questa storia. Intesi?>>ribatto brusco. Voglio che capisca alla perfezione che non ho alcuna intenzione di farli partecipare a una festa alla quale non vorrei essere presente nemmeno io.
Non se ne parla,è fuori discussione.

Fa per replicare ma la zittisco con un bacio. La sbatto sul divano alzandole il vestito turchese fin sopra le natiche. La sento ansimare,godere del mio tocco e lascio che si strusci sul cuscino per provare un po' di sollievo. È eccitata,famelica e si lamenta proprio come una puttana capricciosa e vanesia bisognosa di cazzo.  Voglio che si dimentichi quello che ha visto,ha sentito anche se con me questa tecnica non ha funzionato.

<<Scopami>>sussurra. Le mie dita sono dentro di lei e si muovono frenetiche,ne infilo anche un quarto ed è così larga che sono certo di andrebbe l'intera mano.
L'afferro per la vita e la faccio posizionare meglio a quattro zampe,ho la sua intimità lubrificata davanti ai miei occhi. Caccio il membro dai pantaloni posizionandolo davanti quell'orifizio già esplorato. Con una forte spinta le sono dentro,grida dal dolore misto a un piacere fuori dagli schemi. Muove il culo assecondando le mie spinte,mentre con una mano continua a stuzzicarle il clitoride. La sbatto con tutta la furia che ho addosso e lascio che il mio mondo si concentri solo su questo momento. Il rumore delle nostre carni che sbattono,l'odore del sesso mischiato a quello pungente dello champagne.
Ogni particella del mio corpo grida piacere ma sembra non bastargli più,ammicca a qualcosa di più profondo e appagante. A qualcuno che non potrò più riavere.

<<Stai godendo?>>domando afferrandole i capelli e tirandoglieli forte da farle uscire le lacrime. Annuisce e si lecca le labbra eccitata da impazzire.

<<Volevi un figlio amore?>>la beffeggia non smettendo di montarla come un toro.

<<Ss...si! Così. Dio,sbattimi più forte>>grida.

<<Per metterti incinta dovrò svuotarmi dentro di te>>continuo imperterrito aumentando sempre di più il ritmo. <<Allora,lascia che ti venga nel culo>>le sussurro a un orecchio.
Urla stringendomi il cazzo tra le sue cosce,mentre un liquido mi imperla il membro duro. Aumento le spinte e le vengo dentro mentre è ancora sconquassata dal terzo orgasmo che l'ha appena assalita.

                                     ***

<<Sei per caso impazzita?>>domando incazzato a mia madre che con molta indifferenza sorseggia del tè.
Appena sveglio sono dovuto andare da lei,insisteva con il dovermi dire qualcosa di importante e che non ammetteva rifiuti.

<<No. Ti rendi conto cosa potrebbe fare la stampa se lo venisse a sapere?>>insiste. Ho le palle piene e sono stanco di avere a che fare con donne così insulse.
"Solo una non lo è" mi ricorda il me interiore.

<<Non me ne frega un cazzo di quei giornalisti di merda. Non pagherò Camilla per andarsene via e portarsi mio figlio con se>>rispondo granitico.

<<Cosa ne penserà la famiglia di Kelly? E lei poi...>>la interrompo prima che finisca,la mia pazienza si è esaurita. Prendo il pacchetto di Marlboro dalla tasca e ne estraggo una sigaretta,sono troppo nervoso per smettere di fumare in questo periodo.

<<Kelly lo sa e suppongo che sia stata proprio lei a dirtelo. Non intrometterti in cose che ti riguardano mamma o giuro che non risponderò delle mie azioni>>affermo furioso.
Respira rumorosamente e si lascia sfuggire un verso di frustrazione.

<<Hai già comprato l'anello?>>domanda cambiando discorso.

<<No,e non so se lo farò>>ammetto sincero.

<<Non preoccuparti. Ho già provveduto io,ho telefonato Francois,l'amico gioielliere francese di tuo padre,se ne sta occupando lui a procurarci un anello degno di una futura signora Howard>>continua.
Sbuffo esausto,parlare con lei mi sfianca del tutto. È inutile contraddirla,si è messa in testa che dovrò sposare Kelly e non si fermerà finché non l'avrò accompagnata all'altare.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora