Capitolo cinquantatre

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~~~ STEFAN ~~~

<<Giuro che ti uccido>>sbraito continuando a tempestarlo di pugni. Ha il volto ricoperto di sangue e non riesco a provare abbastanza pietà per fermarmi. Le sue mani sferzano nell'aria cercando di afferrarmi il viso e farmi smettere, ma è inutile,l'ira si è impossessata di me e ha preso il sopravvento su ogni cosa,anche sul fatto che sto massacrando di botte mio padre. <<Come hai osato toccarla>>aggiungo furioso.

<<Che sta succ...>>mia madre fa il suo ingresso bloccando le parole sul nascere. Emette un grido disperato che echeggia in tutta la stanza,ma non me ne frega niente. E come se il tempo si fosse fermato in questo momento,e ogni cosa girasse intorno a me e all'uomo che mi ha dato la vita,quella stessa bastarda che gli strapperò a suon di pugni e scricchiolii di ossa rotte.

<<Amico,che ti prende? Fermati>>interviene Luke urlando allarmato. Ignoro anche lui,perché in più di qualche occasione ho desiderato riservargli lo stesso trattamento.
Nessuno deve toccarla,in alcun modo.
Mio padre riesce a sfuggirmi in un attimo di distrazione,andando a rifugiarsi sotto la scrivania. Corro verso di lui ma vengo afferrato dal mio amico prima che riesca a prenderlo.
Mi dimeno incazzato come non mai e cerco di liberarmi dalla sua presa forte.

<<Luke lasciami,o giuro che te ne do anche a te>>sbotto granitico.

<<Fa pure,ma prima guarda quello che stai combinando>>aggiunge voltandomi di peso verso Camilla. È vicino alla finestra,ha l'abito strappato che tiene su sul seno scoperto con esili mani tremolanti. Ha il volto rigato di lacrime e sangue e un grande livido sulla guancia,proprio sotto l'occhio sinistro.
Gli occhi sbarrati dalla paura e dolore e non smette di piangere,nessuno è andato in suo soccorso e io come un coglione mi sono lasciato accecare dalla rabbia senza pensare a stringerla e farla sentire al sicuro.
I nostri sguardi si incrociano e il suo è spento,vuoto,come se fosse stata privata di se stessa e questo mi annienta.
Deglutisco e faccio un lungo sospiro. <<Sono calmo,ora lasciami>>aggiungo.

<<Lo spero>>ribatte Luke allentando la presa liberandomi.
Mi guardo intorno,c'è troppa gente che osserva indignata e questo mi manda su tutte le furie.
C'è anche Kelly che abbraccia mia madre in lacrime,e quel verme di Anthony Howard è sgusciato da sotto terra e zoppica rapido verso l'uscita. Sua moglie lo segue a ruota e io rivolgo uno sguardo così duro al resto dei presenti che sembra essere sufficiente per farli dileguare.
Lentamente mi avvicino verso

<<Non voglio farti nulla,solo...>>mi tolgo rapido la giacca e gliela porgo allungando il braccio. <<Prendila>>continuo. Guarda prima la giacca e poi me,poi piano la afferra e se la stringe intorno le spalle.

<<Dov'è?>>grida preoccupata la rossa facendo il suo ingresso con Sammy. Corre verso di lei e il bambino quando la vede scoppia a piangere. Camilla lo prende in braccio e gli sorride dolcemente per quel poco che riesce. <<Va tutto bene amore>>sussurra con la voce rotta dal pianto.

<<Quel bastardo ti ha fatto di nuovo del male?>>domanda Sophie accarezzandole il volto.

<<Di nuovo?>>chiedo allibito. <<Che cazzo significa,di nuovo?>>ripeto duro.

<<Sarai contento ora,spero che continuerai ad essere fiero del cognome che ostenti a elogiare con tanta arroganza>>si volta verso di me e mi aggredisce furiosa. Non credo di aver mai visto Sophie così arrabbiata,nemmeno quando mi lanciava quelle fastidiose frecciatine irritanti.

<<Che diavolo significa di nuovo?>>ripeto duro. La rossa mi guarda lanciandomi occhiate di fuoco e poi scoppia a ridere. Questa ragazza continua a confondermi,Luke nel contempo è riuscito ad avvicinarsi a Camilla che si lascia abbracciare e confortare.
Provo un moto di stizza perche con me ha avuto la reazione opposta e non me ne capacito.

<<Significa...>> comincia sospirando <<...che hai sprecato il tuo tempo a insultare la persona sbagliata>> conclude. Boccheggio e cerco ripetutamente di inspirare il più ossigeno possibile,ho come la sensazione di non riuscire a respirare.
Non riesco a capire,sono confuso e mi sento inerme di fronte questa situazione.

<<Che...vuoi dire?>> balbetto. Ho le mani doloranti,le nocche sono ricoperte di liquido rosso non mio e bruciano. L'odore ferroso e disgustoso del sangue aleggia in tutta la stanza distrutta. Passo una mano esausto sul viso e tra i capelli disordinati.

<<Proprio non riesci a capirlo?...Vuol dir...>>

<<Sophie,lascia perdere. Andiamo a casa>> interviene Camilla. È così provata che a malapena riesce a spiaccicare parola.
Non mi guarda,ha lo sguardo rivolto verso il pavimento e non smette di stringere Sammy tra le braccia. Vorrei rinchiuderli entrambi nel mio petto e fargli sentire il calore e tutto l'amore che sento per loro.
Peggio di non amare c'è l'amare troppo e non riuscire a dirlo. In tutto ciò dopo mi toccherà affrontare Kelly,mia madre e tutta la schiera che si portano dietro.
Ma ora non mi importa di questo,guardo il trio andare via e provo a raggiungerlo ma Luke mi poggia una mano sul petto e mi intima di lasciar perdere. <<Ha bisogno di tempo>>afferma. Mi volto verso di lui e lo guardo senza nascondere il dolore. Sono così stanco di farlo,di mascherare un male che non smette di perseguitarmi come uno schifoso parassita.

<<Lo so...>> aggiunge dandomi una pacca sulla spalla carica di conforto. Mi lascio cadere sulla poltrona,poggio i gomiti sulle ginocchia e mantengo la testa tra le mani.

<<Mio padre è un mostro...>>esalo amareggiato. Ho creduto per anni che la mia famiglia,seppur pessima e senza un briciolo di affetto fosse l'unica cosa cara che mi era rimasta nella vita e adesso scopro che è quella che me l'ha rovinata. <<Cazzo, le aveva già fatto del male e non me ne sono mai accorto. Perché non me l'ha detto? Avrei potuto proteggerla e...>>continuo.

<<E cosa? Riempire Anthony di pugni e fare un'altra scenata del genere?>>chiede beffardo. <<Credo che lei lo sapesse,non voleva farti fare...>>si guarda intorno soffermandosi sulla libreria ammaccata,la lampada capovolta e la porta distrutta <<...questo>>conclude.

<<Tu non capisci>>esclamo scuotendo la testa. <<Nessuno riesce a farlo.>>

<<Andiamo amico,la verità è che l'unico che non vuole capire sei tu,o in questo momento non saresti qui con me ma con Camilla>>risponde serio.

Probabilmente ha ragione,sono solo un povero codardo che non riesce ad ammettere la verità. Quella che non è mai cambiata,ne tantomeno ha vacillato. Quella donna è un tarlo fisso nella mia mente e il cuore si diverte a palleggiare con il cervello. È un gioco di sentimenti dove vince chi è il più forte,e quello di certo non sono io.

<<Porca puttana,sono così incazzato>>dico a denti stretti. Stringo così forte i pugni da lacerarsi il piccolo taglio che ho sul palmo della mano lasciando cadere sul pavimento delle gocce di sangue. <<Ho bisogno di spaccare qualcosa>>insisto.

<<Ho un'idea>>afferma d'un tratto Luke. Alzo lo sguardo e lo vedo cercare con gli occhi qualcosa che riesce a trovare solo dopo un po' di tempo. Dal cassetto appena aperto estrae una piccola cornice,viene verso di me e me la porge fiero. <<È tutto tuo. Sfogati!>>prosegue.

Osservo confuso la foto che ritrae il volto di mio padre sorridente che stringe al petto una pergamena color avorio,il contratto che dichiarò ufficialmente sua la nostra azienda. Un moto di rabbia ribolle nel mio sangue facendomi avvertire caldo e dei brividi alle mani irrefrenabili. Fisso quegli occhi scuri che mi scrutano da una leggera patina di vetro e senza pensarci due volte sferzo un colpo rompendolo in mille pezzi. Quale coccio mi si conficca nella mano ed emetto un urlo di frustrazione unito al bruciore, eppure la sensazione piacevole di liberazione e sfogo mi incinta a darne un altro e un altro ancora,finché a Luke tra la mano non rimane altro che un pezzo di carta stropicciato.

<<Ti senti meglio?>>interviene.

<<Si...per ora>>rispondo. <<Ho bisogno di sapere e di conoscere la verità e non mi fermerò finché non l'avrò trovata>>termino deciso. Non ho alcuna intenzione di dimenticare e lasciar correre quanto accaduto una volta sorto il sole,non avrò pace fino a quando non riuscirò a parlare con Camilla e a dirle come stanno realmente le cose.
Devo farlo per lei,per Sammy e per me.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora