Capitolo trentotto

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*** CAMILLA ***

Ho trascorso il resto della serata a pensare chi ci avesse sentito.
Durante l'ora di cena,osservavo le espressioni di tutti e nessuno sembrava rivolgermi un'occhiata di troppo. Forse fu solo un movimento della porta e sarebbe stato così, se Stefan fosse qui a tavola con noi.
La sensazione che sia stato lui ad ascoltare ogni verità mi manda in panico.
Giocherello con il cibo,ho lo stomaco decorato da schegge di vetro che guastano il mio appetito.
La mia mente non smette di immaginare continui scenari diversi,ognuno di questi in luoghi e con parole differenti ma tutti con il medesimo finale. Stefan che mi accusa di essere una donna orribile. Un mostro.

<<Cosa c'è Camilla,non ti piace?>> domanda delusa Lucy per via del suo stufato di carne.

<<No lo adoro,è solo che non ho molta fame>>ammetto sincera.
Annuisce e riporta la sua attenzione al cibo.
Io,invece,aiuto Sammy a mangiare anche se,con le mani sembra riuscirci perfettamente bene anche da solo. Ha il viso tutto sporco s fa dei buffi mugolii che mi fanno sorridere.
Gli pulisco la faccia con un tovagliolo e lascio che continui a gustarsi il buon piatto a modo suo.
L'unica persona che sembra capirmi in questo momento è Sophie,in realtà è anche lei soprappensiero.
Siamo state imprudenti e adesso ne sto pagando le conseguenze. Questo è quanto.
Per fortuna questo è il penultimo giorno della nostra vacanza e sono più che felice di poter tornare a casa,o almeno andarmene il più lontano possibile da lui.
Arrivati a New York,farò il possibile per non incontrarlo più. A nessuno di loro,non posso correre alcun rischio,se voglio tenere mio figlio al sicuro.

Il resto della giornata lo trascorro cercando di evitare il più possibile Luke,Kelly e Stefan,che si è deciso a lasciare la sua stanza e a stare di sotto con gli altri. Anche lui ha deciso di ignorarmi e per adesso non potevo desiderare di meglio. Non saprei reggere il confronto,anche se lo volessi.

<<Devi dirglielo.>>
Sophie si è seduta accanto a me sulla sdraio vicino la piscina,dove Sammy e Lucy stanno facendo il bagno.

<<Cosa?>>domando confusa.

<<A Stefan. Deve sapere la verità>>afferma seria.

<<Non posso>>ammetto.

<<Devi farcela. Prima o poi la verità salirà a galla e l'unica possibilità che hai è quella di raccontarla prima che qualcun altro lo faccia al posto tuo e...cazzo amica mia...quando Stefan lo saprà ti farà affogare con tutti i panni>>continua preoccupata.
Le sue parole sono così due è maledettamente veritiere.

<<Non mi perdonerà mai,lo capisci?>>chiedo allarmata<<e se facesse di tutto per prenderselo? Ha così tanti soldi che potrebbe pagare centinaia di avvocati per potarlo via da me. Ho paura Sophie,Sammy è l'unica cosa bella che ho fatto in questa vita. Non posso perdere anche lui,ne morirei>>concludo amareggiata.

<<Non voglio insistere,è una tua scelta. L'unica cosa che voglio dirti è pensaci bene,d'accordo?>>annuisco poco convinta.
Mi schiocca un bacio nei capelli e si tuffa in piscina.

                                        ***

L'ultima serata prima di tornare finalmente a casa l'abbiamo trascorsa nel modo più imbarazzante possibile,almeno per me.
Siamo fuori,in giardino. Stefan e Luke si stanno occupando della carne che cuoce profumata sulla brace mentre noi ragazze abbiamo allestito il grande tavolo di legno con tovaglia e posate.

<<Mi mancherà tutto questo>>ammette nostalagica Lucy.
Sophie la stringe in un abbraccio dandole tanti baci nei capelli,le osservo incantata dalla potenza del loro amore.
È così romantico.

<<A me non mancherà affatto. Ci sono zanzare ovunque e c'è una puzza di erba bagnata che mi fa lacrimare gli occhi>>interviene odiosa Kelly.
La guardo basita,non capendo come tanta superficialità possa piacere a Stefan.
Nessuno la risponde,evitiamo le sue parole perché sono di quanto più inappropriato avessi mai sentito.

Per quanto riguarda la sottoscritta,nessuno bada a me, Stefan sembra volermi evitare come se fossi infetta da qualche patologia contagiosa e non so precisamente quale sia il reale motivo. Anche se comincio a farmi delle domande,conoscendolo non avrebbe evitato di attaccarmi dopo una cosa del genere a meno che non gliene freghi proprio niente di suo figlio.
Cominciamo a mangiare le bistecche fumanti,l'odore della carne arrostita mi riporta a casa,in quelle domeniche soleggiate passate in famiglia,con la mamma che prendeva il sole sulla sdraio mentre faceva i cruciverba e mio padre con indosso il cappellino da pesca e la grande pancia esposta all'aria,mentre con un pezzo di cartone soffiava sulla brace per alimentare il fuoco.
Luke prende un bicchiere colmo di vino rosso e con una forchetta comincia a tintinnare sull'orlo.

<<Vorrei dire due parole>>afferma.

Alza il calice e prosegue <<voglio ringraziarvi tutti per questi giorni ma,soprattutto voglio dire grazie al mio amico Stefan,che ci ha accolto nella sua casa e che non smette di essere l'uomo fantastico che è>>conclude.
Stefan lo guarda con affetto,gli sorride sincero e solo adesso mi rendo conto di quanto sia vera la loro amicizia.
Sophie,però,si lascia sfuggire un risolino beffardo sulle ultime parole di Luke e questo sembra farlo innervosire parecchio.

<<Non prendertela,ma il tuo comportamento al momento è un po' fuori luogo>>aggiunge.

<<Hai ragione,scusami...ma sai fatico a credere alle tue parole>>continua.
Le lancio un'occhiata truce,che evita deliberatamente. Certe volte vorrei che capisse,che la smettesse di offendere e lasciar perdere. Proprio come ho fatto io.

<<E perché mai? Evidentemente sai qualcosa che noi non sappiamo?>>domanda d'un tratto.

<<Che vuoi dire?>>
Stefan,nel frattempo,osserva indifferente la scena,come se non gli riguardasse o perché si è semplicemente stufato delle continue accuse della mia amica.

<<Niente,ma credo che in ogni caso noi amici rendiamo a proteggere sempre le persone a cui vogliamo bene anche se hanno commesso atti indicibili...>>lascia la frase sospesa e la sua occhiata nervosa non è rivolta più a Sophie,ma a me.
Il cuore comincia a battermi come non mai,ho i palmi sudati e mi si è chiuso lo stomaco.
Anche Sophie ha smesso di ridere,perché ha capito.
Lui sa. Maledizione,era Luke dietro quella porta e sembra più arrabbiato che mai.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora