*** CAMILLA ***
6 AGOSTO 2014
<<Puoi dirmi cosa diavolo ti prende?>>domanda scocciato.
<<Nulla,cosa vuoi che abbia. Sono solo stanca>>mento.
<<Da quando passeggiare per la città ti stanca e ammutolisce del tutto? È da ieri che sei strana. Ho forse sbagliato in qualcosa?>>chiede confuso. Magari fosse stato lui ad aver commesso qualche stupido errore che mi avesse spinto a tenere il broncio tutto il giorno.
Che so,magari qualche minuto di troppo di ritardo o una battutina indelicata e fuori luogo ma non le parole di sua madre. Quelle pesano come grossi massi e non riesco proprio a mandarle giù.<<Tranquillo,non è successo nulla. Anzi,perché non mi parli un po' di te,del tuo lavoro...Come vanno le cose?>>provo ad essere il più naturale possibile,anche se mi viene piuttosto difficile.
Mi guarda confuso poi,come sempre,si accomoda accanto a me sul divano e poggia le mie gambe sulle sue,facendomi stare comoda.
Comincia a massaggiarmi i piedi,forse crede che così la stanchezza possa risultare meno pesante. Ma il punto però è che non sono per niente stanca.
Non fisicamente almeno.<<Non mi chiedi mai del mio lavoro,e questa è un'altra delle tante cose che amo di te>>commenta.
<<Lo so. So che per te è una grande responsabilità,e che è una parte della tua vita. Per questo vorrei che tu ne parlassi con me...>> fa un lungo sospiro,butta la testa all'indietro rilassandosi sullo schienale e chiude gli occhi.
<<Mia madre vuole che prenda il posto di mio padre nell'azienda. Lui,invece,preferisce affermi affianco per controllarmi,ma ritiene che il potere debba essere tutto nelle sue mani>>comincia assumendo un'espressione triste.
Mi sento quasi in colpa a chiedergli queste cose,ma deve sapere.
Il timore che la signora Howard avesse ragione continua a frullarmi nella testa. Mi terrorizza.<<E tu? Cosa vuoi?>>domando.
<<È la seconda volta che mi fai questa domanda>>si volta verso di me <<voglio te. Lavorare nell'azienda di famiglia ha sicuramente dei vantaggi. Tanti. Ma mi impedirebbe di passare più tempo con te e questo non mi va. Sei la mia casa,il mio posto sicuro. E se per stare con te dovessi rinunciare al mio futuro da imprenditore,va bene. Tanto non mi piace nemmeno>>conclude sincero.
<<Non voglio che rinunci alle opportunità che ti si parano davanti per colpa mia>>ammetto sincera.
<<L'unica opportunità per me sei tu>continua.
No. No. No.
Mi viene da vomitare e cominciano a tremarmi le mani.
Non ho alcuna intenzione di ammettere quello che sto pensando.
Ma come faccio?
È tutto assolutamente vero.
Per quanto la cosa mi lusinghi,non voglio essere un impedimento per il suo futuro.
E anche se non sto affatto pensando al mio,sono spaventata dall'idea che lui un giorno possa rimpiangere l'avermi conosciuta.
Merita di prosperare.
È nato per questo.Oggi
<<Mi stai facendo male,smettila>>commento cercando di liberarmi dalla sua presa.
Anche se trovo tutta questa situazione così divertente che non posso fare a meno di ridere.<<Si può sapere che cazzo hai da ridere? Anzi no,non me lo dire. Sei ubriaca fradicia>>risponde a tono.
<<Sei sempre così...puf...arrabbiato>>affermo riuscendo a malapena a stare in piedi <<mi fanno male i piedi>>continuo.
<<Forza,siediti>>mi lascia accomodare su un muretto poco distante dal locale in un piccolo viale buio con un solo lampione a illuminare la strada.
<<Che cazzo ti è passato per la testa nel venire nell'unico locale perverso presente in questo posto isolato dal mondo? Mi farai uscire matto>>sbraita passandosi frenetico le mani tra i capelli.
Lui matto? Questo si che é davvero divertente.
<<È stata Sophie a sceglierlo. E poi non sono affari tuoi. Anzi,dov'è la mia amica? E,soprattutto,che diavolo ci fai tu qui?>>domando nervosa.
Fino a qualche ora fa mi trattava come un relitto maleodorante e ora mi fa la predica per averlo ignorato e provato a divertirmi.
Assurdo.<<Devi solo ringraziarmi per averti portato fuori da lì dentro,o ti saresti fatta scopare da quel pivello privo di cazzo senza pensarci due volte>>continua irato.
<<E allora? Che ti importa?>>chiedo alzando il tono di voce.
Non ricevo alcuna risposta,ha il viso corrucciato e da questo capisco che non sa cosa dire o forse non vuole. Così,approfittando del suo momento di debolezza e dal mio corpo che emana elettricità da tutti i pori insisto sfacciatamente sulla questione.<<Visto che non rispondi,lascia che lo faccia io al posto tuo>>non prova a controbattere così decido di proseguire <<a te non importa niente di me,nemmeno che quell'uomo mi si stesse strusciando addosso. Bensì,non sopporti l'idea che qualcun altro possa avere o,anche solo volere,qualcosa che già è stato tuo. Quindi,ancora una volta fai capire quanto tu sia egoista e senza cuore>>affermo puntandogli il dito contro. Provo ad alzarmi per reggere meglio il controllo ma non faccio altro che peggiorare la situazione. Barcollo e finisco dritta tra le sue braccia.
Seppur i miei sensi sono assopiti per via dell'alcol riesco a sentire il suo profumo.
Quasi fosse una droga dopo aver bevuto in maniera esagerata.
Inspiro come se stessi respirando aria fresca e riprendo quel briciolo di buon senso per staccarmi dal suo petto di pietra.<<Sono stanco di essere ripetitivo. Perciò si,lascia che ti dica la verità. Tanto sono certo che domani di queste parole non ricorderai assolutamente nulla>>prende una pausa inalando una grossa quantità d'aria <<è vero,sono un bastardo egoista che impazzisce alla sola idea che qualche coglione possa solo pensare di averti. Sono così egoista che manderei tutti a fanculo se tu mi dicessi la verità e del reale motivo che ti ha spinto ad andare via,perché so perfettamente che nascondi qualcosa. Sono così dannatamente egoista da amarti ancora con tutto me stesso e non avere il coraggio di ammetterlo per timore che tu sparisca di nuovo. Cazzo,sono così maledettamente egoista che scelgo tutt'oggi di continuare a desiderarti. Perché sei tu. Perché ti amo>>conclude.
<<Mi ami?>> domando stupita.
<<Da morire.>>
Milioni,anzi,miliardi di farfalle svolazzano nel mio stomaco impedendomi perfino di respirare normalmente.
Ho il cuore a mille e il fiato corto.<<Sai Stefan,a...>>è arrivato il momento di buttare fuori tutto.
Anche se per tutto non intendevo il vomito,visto che gli sto letteralmente rovesciando addosso i drink bevuti.
La sua camicia è fradicia e puzzolente e quasi vomiterei di nuovo per il cattivo odore che emana.<<Porca puttana,che schifo>>impreca disgustato.
Sono una frana,un completo disastro.
Maledizione.
Ma sono certa che questa serata,sarà indimenticabile.
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Amami Adesso
ChickLit"L'amore è l'unico in grado di distruggerti,ma il solo a poterti salvare." Prima di conoscerlo ero solo una ragazzina timida con tanti sogni e una chiave per aprire la porta all'esperienza più bella della mia vita a New York. Stefan Howard mi è entr...