Capitolo dieci

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*** CAMILLA ***

<<Devi andare a casa>>affermo ancora con il batticuore.
Stavo tornando dalla pizzeria con il pick up delle ragazze,quando ho deciso di fermarmi al primo bar per strada per prendere della birra che Lucy mi aveva chiesto di comprare ma avevo dimenticato.
E,mentre pagavo il conto ho sentito la sua voce.
Il cuore mi stava scoppiando nel petto talmente batteva veloce,e non appena mi sono resa conto che era completamente ubriaco non sono riuscita a voltare le spalle e andarmene.
Gridava così forte che il barista ha dovuto riprenderlo più volte e io desideravo solo che la smettesse e ritornasse ad essere lo Stefan di sempre,anche se questo significava che mi avrebbe ferito con le sue parole dure e sprezzanti.
Non sopportavo di vederlo così,come se fosse appena stato distrutto.

<<No,lasciami in pace>> prova ad allontanarmi facendo cadere per sbaglio il bicchiere pieno di quel liquido ambrato sul pavimento.

<<Ragazza,portalo fuori subito o lo faccio io a calci in culo>>sbraita il barista.

<<Devi solo provarci se hai le palle>>inveisce Stefan. Questo fa per avvicinarsi a lui ma lo blocco all'istante.

<<Ce ne andiamo subito>> prendo le birre,e insieme a Stefan che difficilmente riesco a sorreggere esco fuori.

<<Dov'è la tua auto?>>chiedo poco convinta.

<<So...somigli molto a..alla..mia Camilla..lo sai?>> domanda balbettando. È la seconda volta che lo ripete,anche se la prima ha detto qualcosa di più profondo,che mi ha spiazzata.
Solo che,purtroppo,non riesco a credere che ogni sua parola sia reale.
Non ho mai pensato che il vino o qualsiasi altra bevanda alcolica potesse in alcun modo spingere una persona a raccontare la verità,quello che sente realmente.
L'alcool ti annebbia il cervello e basta,portandoti a dire e fare cose stupide che non sei in grado di controllare.

<<Caspita quanto pesi>> sorreggerlo non è molto semplice,non per me almeno. Il suo braccio è grande quanto la mia gamba.

<<Dov'è la tua auto Stefan?>>ripeto.
Estrae dalla tasca una piccola chiave e premendo un piccolo bottoncino si sente in lontananza il bip dell'auto,che scopro essere un grande Range Rover nero.
Cosa c'è,ti aspettavi un grande cavallo bianco?

Apro la portiera e lo aiuto a sedersi sul sedile del passeggero,non è in grado di guidare e tanto meno io saprei farlo con un'auto del genere.

Sposto i capelli umidi dalla fronte imperlata di sudore,gli accarezzo il viso sfiorando con il palmo la barba ispida.
Chiude gli occhi blaterando un confuso <<non ti fermare>> mentre il suo respiro comincia pian piano a regolarsi.

<<Cosa ti è successo Stefan?>> sussurro ammirando il profilo perfetto.
Sfioro le sue labbra morbide e socchiuse con le dita,vorrei così tanto raccontargli la verità,dirgli che non avrei mai voluto andarmene via,ma che dovevo.
È lui quello che ha bevuto,non tu!

<<Non devi lasciarmi mai più>> apre gli occhi arrossati e mi fissa.

<<Mi dispiace>> ammetto,perché so che domani non ricorderà nulla e queste parole saranno portate via dal vento.

<<<Non lasciarmi più>>ripete.

<<Non lo farò>> mi afferra improvvisamente per i fianchi trascinandomi a se,i nostri petti aderiscono perfettamente mentre il suo viso è immerso nell'incavo del mio collo.
Lo sento ispirare rumorosamente, <<profumi sempre così di buono>> sussurra.

<<Non mi sento bene>>continua. Mi stacco da lui e noto che il suo colorito ha perso qualche tonalità. Biascica cose senza senso lamentandosi interrottamente di stare male.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora