Capitolo trentasei

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*** CAMILLA ***

Ci spostiamo nella camera affianco la nostra, è una sorta di sgabuzzino grande quando la mia camera da Sophie. Ma non mi importa, e di certo è molto meglio della sua, dove vi ha dormito con Kelly.

<<Aspetto questo momento da tutta la vita>>sussurra<spero proprio che non cambi idea come l'ultima volta>>aggiunge sorridendo. Comincia a baciarmi il collo, lasciando una scia di baci sensuali mentre lentamente scende verso il basso.

Lentamente abbassa i miei pantaloncini che sposto via con i piedi, poi passa alle mutandine che sembravano bruciarmi la pelle. Ho il respiro corto, e l'imbarazzo è, insieme ai brividi e al piacere, uno dei principali protagonisti.

Mi rivolge un'ultima occhiata sensuale e poi, con una calma e un controllo disarmante, comincia a baciare e leccare la mia intimità. Con le mani mi stringe forte le natiche, rendendo questo momento ancora più intenso. Morde, lecca e poi morde di nuovo e, questo mix di piaceri è letale per il mio corpo. Mi sfugge un mugolio che provo a trattenere mordendo le labbra con i denti così forte da sentire il sapore ferroso del sangue.

<<Che buon sapore>>afferma non smettendo un attimo di leccarmi. I movimenti diventano sempre più veloci, sempre più intensi. Allargo maggiormente le gambe senza pudore e lascio che il piacere monti insormontabile dentro di me, facendomi scoppiare in un orgasmo pazzesco.
Mentre sono ancora in preda ai brividi e tremolante, lo vedo spogliarsi rapidamente e senza indugiare un minuto di più mi penetra dolcemente. La sensazione di piacere, di pienezza, è strabiliante. Avevo dimenticato quanto fosse meraviglioso fare l'amore con l'uomo che ami. Ti senti viva, unica.
Ansima, le sue spinte cominciamo a essere sempre più dure, forti. Ma non provo dolore.
<<Cazzo Camilla, sei più stretta di quello che ricordavo>> sussurra roco.
Non dico nulla, spero che non si accorga di niente e si goda questo momento che, per quando sia poco ortodosso farsi montare contro un muro circondata da detersivi e stracci, è molto romantico.
L'amore non conta dove lo si fa,ma importa con chi.
Non rispondo, ma continuo con gli occhi chiusi ad assecondare il suo ritmo frenetico.
I rumori delle nostre carni che sbattono l'una contro l'altra, le unghie ficcate nella sue schiena, i corpi nudi e mantidi di sudore, il suono dei nostri respiri saranno ricordi che stamperò nel cuore, proprio come tutti gli altri.
<<Non...ti...fermare...ti prego...>>biascico<<oddio>>sussurro prima di venire e lasciarmi cadere su di lui.
Stefan continua a spingere finché rapido non esce dal mio corpo e viene su di me.
Lo osservo, non parla e i suoi occhi sembrano essere ritornati alla luce di sempre così raccolgo gli indumenti da terra e comincio a rivestirmi.
<<Aspetta. Sta ferma>>afferma serio.
Lo guardo confusa, imbarazzandomi per il suo sguardo indagatore che sembra scannerizzare il mio corpo.
<<Lasciati guardare un altro po'>>continua.
Mi fissa intensamente e in un lampo torna ad essere quello di prima.
<<Sei così bella...ma il passato non si può dimenticare. Non posso!>>conclude.
Si riveste in fretta, mentre resto immobile e nuda, poi con una tale rapidità sparisce.
Va via.
E come se,in un certo senso, mi stesse ripagando con la stessa moneta.
Mi chiedo se le sue non siano state solo vani parole per portarmi a cedere.
Spero di no.
Faccio lo stesso anche io, finisco di sistemarmi con gli abiti che profumano di lui e di sesso e torno da Sammy.

***

<<Eccomi...la zietta è torna... che diavolo succede?>> domanda allibita Sophie, smorzando il suo sorriso non appena mi vede.
È passata solo un' ora da quando ho fatto l'amore con Stefan, eppure mi è sembrata un'infinità.
Ho ancora il suo profumo addosso e il sapore sulle labbra.
Sammy le va incontro felice e l'abbraccia,poi ritorna sul letto a guardare i cartoni.

<<Cosa è successo?>>sussurra sedendosi accanto a me, dall'altro lato del materasso.
La guardo non avendo il coraggio, ne la forza di parlare. L'emozione del momento è stata subito sostituto dal dolore e la consapevolezza di averlo perso davvero.

<<Stefan?>>domanda.
Suppongo che i miei occhi parlino chiaro, non sono riusciti a nascondere nulla.
Annuisco con ancora le lacrime agli occhi e li pulisco con il dorso della mano per non farmi scorgere da Sammy.

<<Che ha combinato adesso?>> domanda scocciata.

<<Non è stata solo colpa sua. Avevi ragione,devo smetterla di incolpare gli altri. Se abbiamo finito per fa...>> sparo in un lungo monologo.

<<Che cosa?>>chiede allibita <<che...cosa?>>ripete sconvolta.
Non dico nulla, in fondo non c'è altro da aggiungere. Ha già capito tutto.

<<Okay. Scusami un attimo...>>esclama <<amore di zia vieni con me,Lucy voleva farti vedere una cosa che ti abbiamo comprato>>aggiunge.
Sammy la segue entusiasta, mentre io aspetto che la mia amica torni per farmi una bella ramanzina.

<<Si può sapere che cazzo ti è passato per la testa?>> grida nervosa.
So che la fa perché mi vuole bene e sono troppo triste per controbattere.
E poi ha ragione, certi momenti non si dimenticano mai. Anche quando prometti a te stessa di farlo.
"Che importa,sarà solo per una volta" ti ripeti. Ma non funziona mai.

<<Amica mia, ti sei davvero superata>>sbraita <<perché?...Perché?>>sussurra sedendosi accanto a me e abbracciandomi forte.

<<Lo desideravo troppo per rifiutare. Mi aveva detto di dimenticare il passato e lasciarsi andare ma poi...>>tiro su con il naso <<quando tutto è finito ha detto che il passato non può essere cancellato>>concludo.

<<Figlio di puttana,se sapesse...>>continua furiosa.

<<Non servirebbe a nulla, ormai è troppo tardi.>>

<<E invece no! Quel bastardo di Stefan deve conoscere la verità e devi schiaffeggiargli in faccia che in tutti questi anni non ha perso solo te ma anche suo figlio. Merita di soffrire e sapere che Sammy non è frutto di una scopata con altri uomini, ma dall'ultima con lui>>grida gesticolando.

<<Non cred...>>mi stoppo subito.
Un suono, dei passi e il cigolio della porta sono la prova che non siamo sole.
Guardo Sophie terrorizzata, corre vicino la porta che per sbaglio aveva lasciato socchiusa ma, quando la apre non c'è nessuno.

<<Tu credi che qualcuno ci abbia ascoltate?>>domando ansiosa.

<<Credo proprio di sì Cami. Dobbiamo solo scoprire chi...>> il dolore per Stefan si è trasformato in un istante in qualcos'altro, la paura.
Terrore che dopo quattro anni sia giunta l'ora della verità. Nel peggiore dei modi.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora