Capitolo ventitre

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*** CAMILLA ***

<<Camilla>>sussurra a fatica.
La sua voce.
Maledizione,quasi non mi sembra vero di sentire il timbro della sua voce.
Ho il cuore che batte così veloce per la gioia,e un fastidioso tremolio alle mani che non sembra avere affatto l'intenzione di lasciarmi.

Mi allontano dalla piccola finestra che mostra il via vai di auto sulla strada principale e corro da lui. Con molta tranquillità mi avvicino al suo lettino e gli afferro la mano,fregandomi di cosa possa pensare.

Ho passato dieci maledette ore di inferno,in un attimo mi sono ritrovata catapultata nel mio incubo peggiore,senza avere nessun potere per uscirne.
Quando ho visto i medici correre allarmati verso la sala operatoria,sentito pronunciare il suo nome,ho avuto la netta sensazione che quella ad essere in pericolo di vita ero io.
Mi sentivo morire.

Ho pianto,mi sono disperata come una bambina,non curandomi nemmeno della presenza di Luke che,preoccupato e al tempo stesso stranito,mi stava accanto pregando silenziosamente per il suo migliore amico.
Per fortuna c'era Sophie,che con molta nonchalance gli ha semplicemente detto che la mia era una crisi isterica perché mi sentivo in colpa,poiché il rene che Stefan stavo donando era per mio figlio.

Solo uno stupido avrebbe creduto a tale assurdità,eppure Luke lo ha fatto.
Qualche minuto dopo l'ho anche visto parlare al cellulare,e seppur mi infastidiva,credo che stava avvisando Kelly,o peggio,i suoi genitori.

<<Camilla>>sussurra ancora una volta.

<<Sono qui Stefan,come ti senti?>>chiedo con le lacrime agli occhi.

<<Stordito>>ammette debolmente. Con lo sguardo osserva le nostre mani unite e non dice nulla,riporta gli occhi nei miei e mi guarda in silenzio.

<<Lo so,ma starai meglio vedrai>>esclamo.

<<Sammy?>>domanda.

<<Sta molto bene,il medico ha detto che il miglioramento è stato impressionante>>rispondo,mentre lui si limita ad annuire.

<<Mi dispiace così tanto>>ho gli occhi pieni di lacrime e non so per quanto ancora resisterò prima di scoppiare.

<<Per cosa?>>

<<Per tutto. Hai avuto delle complicazioni durante l'intervento,un arresto cardiaco. Ero così terrorizzata! >>confesso.

<<Ho sempre avuto un cuore duro,e questo è stato tutto merito tuo>>dice faticosamente,tossendo ogni tanto tra una parola e l'altra.

<<Allora questa è stata un'altra cosa positiva che ho fatto per aiutarti.>>

<<Non mi hai mai aiutato Camilla,mettitelo bene in testa,probabilmente le tue parole sono solo un misero modo per non farti sentire in colpa,per credere che andartene da New York fosse la cosa migliore per me,ma ti sbagli,è stata la peggiore. Mi hai distrutto>>afferma tutto d'un fiato ignorando il dolore della ferita.

Ma io lo vedo,so quando soffre,quando è triste o arrabbiato,me lo dicono i suoi occhi e,cavolo,sono così sinceri in questo momento che vorrei solo scoppiare a piangere e dirgli che lo amo ancora,che non ho mai smesso di amarlo.
Che non volevo lasciarlo.

<<Beh,allora spero che tu possa perdonarmi. Ora riposati,vado a controllare Sammy di sotto e mando il medico per farti controllare>>concludo.

Lascio la stanza con il cuore a mille,mi avvicino all'ascensore e premo il pulsante che mi riporti al mio piano.
Appena questa si apre,l'immagine perfetta e curata di Kelly,nonché attuale fidanzata di Stefan,mi si para davanti con un'espressione preoccupata.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora