Capitolo quarantasei

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*** CAMILLA ***

<<Non ti ricordavo un bravo chef>>mormoro con la bocca piena di questa prelibatezza. Stefan per pranzo ha voluto preparare uno spaghetto con le vongole "all'italiana" così come ha detto lui. In realtà non ha molto di italiano,visto che ha cotto la pasta nella pentola del sugo ma è comunque molto buona.

<<Perché non lo sono>>ammette sorridente.

<<Bhè,qualcun altro sembra apprezzare parecchio>>esclamo voltandomi verso Sammy che divora affamato la pasta.
Ride sommessamente mentre osserva sembri divorare il piatto macchiandosi tutto. Mangiamo in silenzio,con il solo suono dei mugolii di piacere di nostro figlio.
Mentre ammiravo Stefan cucinare,ho avuto il piacere di vedere l'intero della casa.
Non è molto grande,un sola stanza da letto,un bagno e una piccola cucina sul retro. È tutto molto semplice,proprio come questo posto. Non c'è nemmeno un televisore,ma suppongo perché il film più bello lo si vede al di fuori. E non mi riferisco a Stefan a petto nudo che succhia gli spaghetti. I mobili,invece,sono di seconda mano. Niente di costoso o raffinato,mi chiedo perché non abbia voluto eccedere visto tutti i soldi che possiede.
Dopo pranzo aiuto Stefan a sistemare,Sammy nel frattempo è andato a sistemarsi sul lettone in casa e si è addormentato. Il mare è piuttosto stancante e con la pancia piena un riposino pomeridiano ci vuole sempre.

<<Grazie per quello che stai facendo per lui>>ammetto d'un tratto interrompendo il silenzio.

<<Non faccio niente che quel bambino non meriti e poi,è mio figlio Camilla. Anche se a te la cosa non piace...>>esclama sistemando i piatti di plastica in una pattumiera.

<<Non ho mai detto questo. Perché vedi sempre del marcio in me e in quello che faccio?>>chiedo esasperata.

<<Mi hai tenuto nascosto la mia paternità e,come tu stessa hai ribadito,probabilmente non me lo avresti mai detto. Cosa dovrei pensare?>>esala piano. Ha ragione,ma solo perché vede le cose dalla sua prospettiva e non posso biasimarlo per questo,non conosce tutta la storia.

<<È più complicato di così...>>lego i capelli in una crocchia scomposta e mi siedo su una delle sdraio all'ombra. C'è una leggera brezza che mi regala sollievo e rende tutto questo perfetto,anche se solo a metà.

<<Complicato per chi? Per te?>>continua.

<<Ti ho già detto che non voglio parlarne. Perché ti è così difficile accettarlo?>>insisto.

<<Perché probabilmente se tu mi dessi una spiegazione,anche misera manderei tutto a puttane per te>>risponde serio. <<Per voi>>aggiunge sussurrando.
Ho il cuore che mi batte così veloce da bruciarmi il petto,da fare dannatamente male.
Maledizione.

<<Ecco...>>balbetto con voce tremante.
Mi sudano le mani talmente sono agitata,mentre "boom boom",il cuore continua a pompare sempre più veloce.
"Digli tutto. Raccontagli ogni cosa e quello che la sua famiglia ti ha fatto" ripete una vocina dentro di me. Voglio liberarmi da questo dolore,desidero che non mi odi,ma che mi stringa forte e mi dica che ormai è tutto passato.
<<La verità è che...il giorno della festa è successa una cosa. Io...>>provo a dirgli tutto. Ho bisogno che lui mi perdoni,ma a quanto pare il destino non vuole che questo accada. Sammy si è svegliato e sta piangendo,si è reso conto di essere solo e sarà spaventato.
Tiro un sospiro di frustrazione,perché per un breve istante ho perso il controllo. Stavo cedendo e non posso fargli questo. Non posso essere egoista.
"Smettila Camilla" mi dico.
Lascio la frase a metà,mentre lui mi fissa duro e raggiungo il mio bambino.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora