*** CAMILLA ***
<<È un grande figlio di puttana.>>
Ormai è più di un'ora che Sophie continua a ripetere questa frase. Lucy assiste silenziosa la scena,mentre di tanto in tanto mi stringe la mano per darmi conforto. Sono a pezzi.
Non avrei mai immaginato che un giorno tutto questo sarebbe potuto accadere e invece eccomi qui a pagare i conti dei segreti mai svelati.<<È un suo amico...anche tu avresti fatto lo stesso>>affermo ripensando al comportamento di Luke.
È vero. È stato molto ingiusto con me,ma vuole bene a Stefan e si è comportato proprio come un buon amico farebbe.<<Questo non toglie che è un figlio di puttana. D'altronde come abbiamo fatto a non aspettarcelo,cammina a braccetto con il re degli stronzi>>insiste.
<<Ho fatto un casino>>ammetto amareggiata.
<<Tu non hai fatto nulla. Quel porco di un Howard ti ha molestato e per quanto,per te,sia difficile ammetterlo,sei solo una vittima di una famiglia priva di scrupoli. Avresti dovuto raccontargli tutto. Allora sì,che si sarebbe messo la lingua a quel posto correndo a casa dalla mammina con la coda tra le gambe>>conclude.
Sentire certe parole fa un male cane. Perché ricordare quel momento di panico e terrore è una sofferenza atroce. Una parte di me ha rimosso quel giorno,semplicemente perché portarlo dentro a vita mi consumerebbe.<<Non ne voglio parlare,ti prego>>sussurro.
Continuo a sorseggiare il caffè che è lungo quanto una tazza di camomilla e lascio che la mente venga invasa dai ricordi.<<Cosa ti prende tesoro?>>domanda mia madre preoccupata.
<<Niente,sto bene>>mento avvertendo nuovamente la sensazione di nausea che mi infastidisce da giorni.
Non riesco a toccare cibo senza provare il disgusto o il desiderio di andare subito al bagno e rigettarlo nel water.
<<Ti conosco figlia mia. Non stai per niente bene>>aggiunge. Si siede sul letto accanto a me e comincia ad accarezzarmi i capelli.
<<Cosa è successo in quella città che ti ha distrutta così tanto?>>continua.
<<Sono successe tante cose mamma>>ammetto amareggiata.
<<Non hai nemmeno completato il tuo anno lì. Avevi ottenuto i risultati sperati e di punto in bianco sei tornata a casa. Perché?>>insiste.
<<Ho conosciuto una persona.>>
<<E?...>>
<<E...>>mi alzo di scatto dal materasso e corro spedita in bagno. Mi inginocchio davanti al gabinetto e vomito quel poco di pranzo che ho mangiato mezz'ora fa.
<<Comincio a preoccuparmi seriamente. Forse dovremmo andare da un medico>>interviene la mamma guardandomi dallo stipite della porta.
<<Cosa mi sta succedendo mamma?>>domando allarmata.
Mi sento strana,diversa,come se dentro di me stesse cambiando qualcosa senza sapere esattamene cosa.
<<Spiegami come ti senti.>>
<<Ho la nausea continuamente e allo stesso tempo ho una fame da matti. Ho male alle caviglie e mal di testa.>>
<<Hai avuto le mestruazioni questo mese?>>
Cosa c'entra adesso il mio ciclo. Il problema è un altro adesso.
<<Non ancora,stanno ritardando di qualche giorno,ma è una cosa normale. Perché me lo chiedi?>>
La sua espressione cambia radicalmente. È preoccupata sul serio e mi guarda spaventata.
<<Credo che dovrò mandare tuo padre in farmacia a comprare un test di gravidanza>>pensa tra sé e sé.
Gravidanza?
È assurdo.
Ma niente è impossibile,considerando che l'ultima volta che abbiamo fatto l'amore io e Stefan non abbiamo usato precauzione.
Sto sudando. Ho caldo e sono terrorizzata.
Dio,fa che non sia incinta.Qualcuno bussa alla porta,Sophie va verso l'ingresso esultando sperando sia arrivato il catalogo delle bomboniere che tanto aspettava dall'Italia.
Però,qualche secondo dopo mi rendo conto che non è la persona che voleva vedere,altrimenti starebbe già esultando come una matta e non verrebbe in cucina guardandomi come se avesse visto un mostro a due teste con la faccia sporca di cacca.<<C'è qualcuno per te>>esclama.
Curiosa mi alzo e vado nel salone,restando di sasso quando lo vedo imbarazzato saltellare da un piede e l'altro e con l'espressione dispiaciuta.<<Luke. Che ci fai qui? Non eri a lavoro?>>domando.
<<Ho finito il mio turno poco fa. Volevo parlarti>>ammette sincero.
Annuisco e mi accomodo sul divano chiedendogli di fare lo stesso.<<Sono stato molto cattivo con te. Non mi sono mai piaciute le minacce eppure,mentre eri in lacrime,ho capito che con te l'ho fatto. Avrei dovuto darti modo di spiegarti,nonostante l'idea che che Stefan avrebbe dovuto saperlo non sia affatto cambiata>>afferma.
<<Tranquillo. L'ho capito,non posso fartene una colpa e sopratutto non posso raccontarti tutto. Ci sono segreti che devo tenere per me e che tu o Stefan non riuscireste a sopportare senza dare di matto>>ammetto sincera.
<<Perché? Sarebbe tutto più semplice.>>
<<Invece no. Sarebbe tutto un disastro e dopo il matrimonio di Sophie e Lucy io e Sammy torneremo a casa,e lo farò senza lasciarmi alle spalle il caos totale.>>
<<Capisco. Non so cosa ti abbia spinto a prendere determinate scelte e non nego che non le condivido affatto. Ma sappi che mi dispiace. Sono stato un vero idiota e non lo meritavi. Almeno,non da parte mia visto che con me sei sempre stata gentile.>>
<<Accetto le tue scuse>>sorrido e lo stringo un caloroso abbraccio. Ho sempre pensato che fosse una persona buona,non posso avercela con lui per colpe che non gli appartengono.
<<Ti va qualcosa da bere?>>continuo dimenticando la buona educazione da padrona di casa. Più o meno.
<<No,ti ringrazio. Ora devo andare. Ho delle cose da sbrigare e spero di riuscire a parlare con Stefan. Non l'ho ancora sentito dopo che ha scoperto la verità su Sammy. Era furioso>>aggiunge.
<<Già>>mi limito a dire.
<<Ora è meglio che vada. A presto Camilla>>sorride gentile e sparisce così come è arrivato.
Non mi aspettavo che sarebbe venuto a trovarmi,in realtà pensavo non volesse più vedermi,forse è per questo che mi sento più sollevata.<<Che cazzo vuoi?>>dall'altra parte della casa sento Sophie imprecare contro qualcuno.
Sorrido,perché è grazie al suo essere così egocentrica che il mio umore migliora un po'.
Mi alzo dal divano e torno in cucina rivolgendo a Lucy un'occhiata indagatrice. Lei si limita a scrollare le spalle e alzare gli occhi al cielo.<<Pezzo di merda,giuro che ti prenderei a calci in culo a te e...che cosa?>>domanda fissandomi interdetta.
Perché il suo sguardo non mi piace affatto?
Fa quasi paura.<<Bene. Le dirò che hai chiamato>>stacca la telefonata e sbatte il cellulare sul tavolo.
<<Sei per caso impazzita?>>continua venendomi in contro.
<<Si può sapere di cosa stai parlando?>>chiedo confusa.
<<Sto parlando del fatto che Stefan Howard ha appena telefonato sul mio cellulare.>>
Ha chiamato. Non aspettavo che lo facesse,eppure l'ha fatto. Stefan vuole parlare di Sammy e questo non so se sia un buon segno o l'inizio della tempesta.
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Amami Adesso
ChickLit"L'amore è l'unico in grado di distruggerti,ma il solo a poterti salvare." Prima di conoscerlo ero solo una ragazzina timida con tanti sogni e una chiave per aprire la porta all'esperienza più bella della mia vita a New York. Stefan Howard mi è entr...