*** CAMILLA ***
Ingollo un lungo sorso di vino e mi guardo intorno cercando Sophie e Sammy. Ho le mani che mi tremano per il nervoso e non posso fare a meno di pensare alle parole che mi ha detto la madre di Stefan. Sono stufa di questa festa e di questa gente,tutti così dannatamente noiosi e banali.
<<Mi scusi signorina,ma sbaglio o non ci si siamo ancora presentati?>>un uomo sui settant'anni si avvicina e mi osserva sorridendo.
<<No,in realtà non conosco nessuno>>ammetto sincera. Spero solo che non sia un ulteriore pervertito perché giuro che non lo sopporterei.
<<Oh,capisco. Anche io,in realtà è mia moglie quella chiacchierona e incline a fare nuove conoscenze in ogni momento. Ecco perché siamo qui,conobbe Anthony qualche anno fa a una mostra>>continua. Ho la nausea solo a sentire pronunciare il suo nome e delle gocce di sudore mi scendono lungo la spina dorsale.
<<Quindi mi sta dicendo che sono la prima persona che ha conosciuto questa sera?>>domando voltandomi verso di lui. È bassino e calvo,si intravede un po' di barbetta bianca e indossa un perfetto completo blu che mette in evidenzia la sua eleganza. Stringe un sigaro spento tra le dita e ogni tanto la porta alla bocca solo per il gusto di farlo.
<<Si. Mi è sembrata così sola>>si avvicina <<e la più normale di tutti>>sussurra facendo l'occhiolino. Sorrido e annuisco decisa,non voglio peccare di superbia ma sicuramente é così.
<<Mi sento un pesce fuor d'acqua>>aggiungo osservando i presenti.
<<Siamo nella terra degli squali cara,dobbiamo stare attenti e cercare di non farci prendere>>continua. <<Ecco,come non detto. Mia moglie mi sta chiamando>>conclude guardando la donna in carne che grida il nome Sigmund dalla parte opposta della sala e scuote la mano per farsi notare.
<<È stato un piacere conoscerla signorina...?>>
<<Camilla. E suppongo che lei sia Sigmund>>rispondo. Annuisce e raggiunge la donna che sembra volergli presentare la coppia con la quale sta parlando animosamente.
Provo a sbirciare intorno e cercare,ancora una volta,Sophie e Sammy ma niente. Sbuffo e faccio per andare a trovarli ma,improvvisamente cala un silenzio in sala e Stefan e Kelly raggiungono il centro. Sono schiacciata tra due donne che ammirano incantate la coppia,una di loro sussurra frasi su quanto sia romantico e dolce questo momento.
Stefan non sa cosa dire,lo capisco dal modo in cui boccheggia e prende aria. Quando comincia a parlare e pronunciare parole lodevoli sulla sua ragazza capisco che non sono pronta a reggere tutto questo.<<...Questa donna al mio fianco è stata capace di farmi battere il cuore>>afferma deciso.
Non voglio sentire oltre,non ci riesco. Mi allontano,ho il cuore che batte forte e mi viene da piangere. È finita,questa volta l'ho perso davvero. Corro di sopra e mi chiudo nella prima stanza che trovo aperta. Faccio dei lunghi respiri per mandare giù il fastidioso groppo in gola che mi impedisce di respirare.
Chiudo rapida la porta e mi poggio con le spalle contro,chiudo gli occhi e faccio dei respiri profondi affinché mi calmi. Non posso piangere ora,magari dopo,una volta a casa ma non qui.
"Riprenditi Camilla,devi smetterla di fare la piagnona" mi rimprovera la vocina dentro di me.<<Come fosse facile...>>sussurro.
<<Cosa non è facile mia cara?>>una voce maschile richiama la mia attenzione. Qualcuno è seduto sulla poltroncina di fronte alla finestra. È di spalle e non riesco a riconoscerlo.
Guardo meglio la stanza e noto che sono in una specie di ufficio,le pareti sono di colore verde scuro e infondo a destra c'è una libreria che fa da cornice a una scrivania in legno scuro con sopra un pc e un portapenne a forma di aquila. Vicino c'è una grande statua di vetro,credo sia il David che regge in una mano un grande libro. Le luci sono soffuse e al centro si schiera un lieve bagliore proveniente dall'esterno. Di fronte la finestra ci sono due poltrone con al centro una lunga lampada accesa e un piccolo tavolino con sopra una bottiglia mezza vuota di champagne.
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Amami Adesso
ChickLit"L'amore è l'unico in grado di distruggerti,ma il solo a poterti salvare." Prima di conoscerlo ero solo una ragazzina timida con tanti sogni e una chiave per aprire la porta all'esperienza più bella della mia vita a New York. Stefan Howard mi è entr...