Capitolo dodici

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*** CAMILLA ***

<<La smettiamo di parlare di persone orrende?...L'importante che noi siamo fantastici>>scherza Luke.
Mi dispiace così tanto per lui,è come se si trovasse tra due fuochi ardenti,solo che ancora non lo sa,e temo che entrambi finiremo per bruciarlo dal dispiacere.
Non ho mai avuto intenzione di prenderlo in giro o ingannarlo,eppure,è normale che non senta alcun trasporto o emozione?
Sto cercando di provarci,anche se non riesco a capire a quale scopo.
Presto tornerò a casa,e che senso avrà approfondire la nostra conoscenza?
Per lasciare a New York un altro uomo spezzato?
Almeno per me,non si tratta di pura e sola attrazione fisica,e non so se sperare che per lui sia così o meno.

Cosa dovrei fare se dovesse sentire qualcosa di più forte?
Sono così confusa,mi sento in bilico su un ponte di ferro dove sotto c'è la speranza di qualcosa che non potrebbe accadere,mentre dietro di me il peccato e la perdizione.

<<Sei troppo convinto di quello che dici,non devi fidarti di nessuno>> afferma Stefan.

<<Ah,non badare a lui...È diventato sfiducioso con il mondo intero dopo aver incontrato quella poco di buono della sua ex. Com'è che si chiamava?...Iniziava con la "c"...caspita non mi ricordo. Sarà che non valeva talmente nulla da farsi dimenticare facilmente>> esclama.
Deglutisco per mandare giù la grande palla da baseball che mi si è appena formata nella gola.
Luke continua a deridere e offendere,la "ragazza dalle mille avventure",insieme a Stefan che non smette di dargli ragione e dire quanto la vita sia stato crudele con lui nel fargliela incontrare.
Il problema è che quando lo dice guarda me,perché sappiamo entrambi che la ragazza che disprezzano così tanto sono io.
Dopo un po' riesco a sentire solo il suono del mio respiro irregolare e un forte fischio nelle orecchie.
La vista sembra cominciare a essere sempre più offuscata,il forte tremolio alle gambe e alle braccia diventa sempre più inteso,mandando a quel paese la stabilità del mio corpo,facendomi barcollare.
Tutto comincia a ruotare velocemente in un vortice incessabile e il buio ne diventa sempre di più il protagonista.
Finalmente.

<<Camilla tutto bene?>> sento la voce preoccupata di Luke che mi chiama,ma non ho le forze per reagire o parlare.

<<Cristo...Camilla?>> impreca.
La voce dura di Stefan è la goccia finale che mi spinge da quel baratro in basso,solo che non vi è nessun purgatorio o possibile speranza ma,esclusivamente,il buio.
Il nulla.

Schiudo lentamente le palpebre a causa di questi piccoli schiaffetti fastidiosi che hanno voluto riportarmi alla realtà.
Non voglio svegliarmi.

Apro gli occhi e un uomo bellissimo mi guarda spaventato mentre con quella sua voce roca continua a chiamarmi.

<<Stai bene?>> chiede dolcemente.
Sono stesa sul piccolo divanetto nero in pelle vicino alla grande vetrata che mostra l'intera città,eppure niente mi sembra essere più meraviglioso di Stefan.
Annuisco ancora in preda ai brividi che percorrono il mio corpo.

<<Sicura?...Ci hai fatto prendere un colpo!>> afferma Luke dall'altro capo del divano.

<<Valle a prendere dell'acqua>> esclama Stefan. Il suo amico schizza fuori lasciandoci soli.
Mi alzo,rimanendo seduta,mentre lui continua a stare in ginocchio di fronte a me.

<<Cosa ti aspettavi di trovare una volta qui?...Un'accoglienza a braccia aperte?>>chiede serio.

<<In che senso?>> sussurro confusa.

<<Sappiamo entrambi perché ti sei sentita male,ma proprio non ne capisco il motivo>> esclama.

<<È stato il caldo,non capisco di cosa tu stia parlando>> mi sento ancora frastornata,ma non posso permettere che mi veda e,sappia,che mi rende debole.

Amami Adesso                                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora