~~~ STEFAN ~~~
<<Sammy è tuo figlio Stefan.>>
Un loop continuo nella mia mente ripete questa frase senza sosta.
Camilla non smette di piangere e Luke ha lo sguardo di chi si sente in colpa.
Io,invece,mi sento un coglione a non averlo capito prima e incazzato per essere stato tenuto all'oscuro di tutto. Anzi,sono furioso.
Ho appena scaraventato una sedia contro il muro distruggendola. Quello che pensavo fosse un mio amico prova a calmarmi, ma non fa altro che peggiorare la situazione.<<Amico calmat...>>afferma Luke ma lo interrompo subito. Camilla sussulta. È spaventata,e non riesce a guardarmi negli occhi. Bene,sono certo che in questo momento siano iniettati di sangue come quelli del demonio.
<<Sparisci. Adesso!>>sbraito.
Per sua fortuna mi conosce abbastanza bene da capire quando è il momento di lasciar perdere e togliersi dalle palle.
Si dilegua a testa bassa il più in fretta possibile chiudendosi la porta alle spalle.<<Perché non me l'hai detto?>>il mio tono falsamente calmo stona parecchio con il animo nero.
Alza gli occhi verso di me,sono lucidi e rossi per il pianto e la parte debole di me vorrebbe stringerla forte e dirle che va tutto bene ma,in questo momento il mio essere stronzo prevale molto di più.<<Ormai era troppo tardi...non volevo crearti problemi>>sussurra.
Sorrido beffardo e slaccio il nodo della cravatta.
<<Sai Camilla,c'è una cosa che proprio non riesco a capire. Tutte queste tue premure nei miei confronti erano perché mi amavi o perché volevi liberarti di me?>>domando duro.<<Io ti amavo!>>afferma sicura aumentando il tono di voce.
<<E allora perché mi hai lasciato?...Credo che ormai il peggio l'hai ammesso,non trovi?>>continuo.
<<Non posso,mi dispiace.>>
<<Non capisco perché provi così tanto gusto nel farmi incazzare.>>
Sono completamente fuori di me. Ho bisogno di trovare una parvenza di controllo o Camilla uscirà da qui terrorizzata. Più di quanto lo sia già.<<Quello che dovevi sapere l'ho detto. Ora è meglio che vada>>aggiunge provando a darsela a gambe. Ma non ci riuscirà questa volta,quanto è vero che mi chiamo Stefan Howard.
<<Mi hai preso per un'idiota?>> mi piazzo davanti a lei impedendole di uscire <<vieni qui,mi dici che al bambino al quale ho donato un rene è mio figlio e come,se niente fosse,vorresti tornartene dalla tua amichetta rossa dimenticandoti di tutto questo. Non stavolta Camilla>>concludo nervoso.
<<Hai intenzione di portarmelo via?>>domanda d'un tratto con voce tremolante.
<<Cosa?>>chiedo confuso e preso alla sprovvista.
<<Vuoi portare Sammy lontano da me?>>continua mentre i suoi occhi si riempiono nuovamente di lacrime.
<<Certo che no! Non sono un mostro,non fino a questo punto almeno>>ammetto sincero.
Sammy ama sua madre,l'ho notato non appena l'ho incontro per la prima volta e sarei crudele al solo pensiero di allontanarlo da lei.
Ma il solo pensiero che pur di nascondere la verità mi abbia tenuto all'oscuro di tutto anche quando era consapevole che l'unica persona che potesse salvargli la vita ero io.Tira un sospiro di sollievo e con il palmo della mano si asciuga il viso rigato dalle lacrime.
Non ricordo di averla mai vista piangere,in realtà non ho mai visto nessuna donna struggersi in questo modo. Anche in questo momento non posso fare a meno di notare quanto sia diversa dalle altre donne.
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Amami Adesso
Literatura Feminina"L'amore è l'unico in grado di distruggerti,ma il solo a poterti salvare." Prima di conoscerlo ero solo una ragazzina timida con tanti sogni e una chiave per aprire la porta all'esperienza più bella della mia vita a New York. Stefan Howard mi è entr...