Il sole era tramontato e il suono delle onde che si spezzavano accompagnava i nostri passi. I passi incontabili che stavamo facendo con stravaganza.
Saltellai, portando le mani in alto con euforia, prima di voltarmi con un sorriso verso Jason Filston: «Scommetto che potrei ancora batterti.»
Il moro ghignò, mentre continuammo a passeggiare sulla riva del mare, lascaindo i nostri piedi inumidirsi. Notai come il vento gli soffiò tra i capelli, ricordandomi quel senso di pace che trasmetteva da sempre. Io ero sua e lui era mio.
«Cosa dici, Char?», domandò divertito, facendomi più velocemente dei passi incontro per prendermi, ma mi scostai divertita.
Lanciai un'occhiata sulle case affacciate sul mare:«Secondo me posso ancora correre più veloce di te.»
C'era un motuvo per cui stavamo camminando sulla spiaggia e quel motivo era che dovevamo incontrarci insieme a tutti a casa di Allison.
Solo dei folli avrebbero fatto la strada da casa di Jason a quella della mia amica. Scrutai con interesse il sorriso del moro; forse un po' folli lo eravamo.
Jason alzò gli occhi al cielo con divertimento:«Sei la persona più testarda che conosco."
«Perché?», chiesi curiosa, scostandomi nuovamente non appena mi riprovò a prendere tra le mani, godendo della sua smorfia.
Si more il labbro inferiore, negando col capo sorridendo: «Non sei mai stata più veloce di me-»
«Come no-»
«No», ridacchiò, levandosi dei granelli di sabbia dal petto nudo senza interrompere il suo sguardo legato al mio, «e se lo sei mai stata deve essere stato almeno dieci anni fa.»
Mi fermai, lanciandogli un'occhiata come per dire "adesso ti ammazzo", ricevendo in risposta solo una risata da parte sua. Rimase fermo a sua volta, incrociando le braccia al petto non appena lo feci io, il che mi fece irritare piacevolmente.
Socchiusi gli occhi, continuando però ad esaminare le sue iridi verdi: «Ti odio.»
«E io ti amo», rispose sicuro Jason, con un tono da emerito idiota. Sorrise, imitando le mia posa per divertimento.
Alzai gli occhi al cielo, sbalordita: «Jason, smettila o ti giuro che ti faccio male.»
«Hm, mi piace quando parli sporco», rispose invece lui, ridendo non appena vide la mia espressione arrabbiata.
Senza lasciargli tempo di aggiungere niente mi scaraventi su di lui, cercando di buttarlo di schiena nell'acqua tiepida del mare. Ridacchiai non appena gli diedi una spinta sul petto, ma me ne pentii non appena sentii la sua presa sul mio braccio spingermi in acqua con lui.
Cademmo entrambi nell'acqua, uno di sedere mentre l'altra di faccia. Sentii Jason ridacchiare, mentre mi levai i capelli dal viso.
La sua risata peggiorò non appena mi vide infuriata, ma probabilmente perché sapeva che non lo ero affatto.
Lo schizzai all'improvviso: «Ti giuro che ti odio davvero.»
«E io ti giuro che ti amo davvero.»
Restammo con lo sguardo legato, entrambi a sogghignare, non potendo impedire a un sorriso di scorgere le nostre labbra.
Tenni il respiro non appena il moro alzò una mano per spostare una chiocca dalla mia guancia, mentre la ossrvò con incanto: «Senza scherzi. Ti amo.»
Sorrisi: «Anch'io, deficiente.»
Posai le mie labbra sulle sue, prima di mettermi a cavalcioni su di lui e sentire le sabbra calde rispondere al bacio. Il suo respiro che si diffuse nei miei polmoni.
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Thunders
FanfictionCharlotte e Jason si odiano, da sempre. Insomma... nemici per la pelle. Entrambi sono sicuri di conoscere l'altro. Lei ha sempre visto lui come un ragazzo instabile, interessato soltanto a ragazze, droghe e casini. Lui ha sempre visto lei come una...