Senza che me ne fossi accorta quello che era un bacio casto, era diventato passionale. Stavo ormai stringendo i suoi capelli, mentre lui mi stringeva con forza con le mani sui miei fianchi. Le sue mani erano grandi, della taglia perfetta per alzarmi di peso.
Sentii l'aria mancarmi ed ansimai, cercando di riprendere fiato, ma ero troppo dipendente dalle sue labbra calde. Del suo odore di mare e dei suoi capelli mori tra le mie dita. Volevo farlo. Ora, in quel momento. Speravo soltanto che non mi avrebbe preso in giro.
Se la me di un anno prima avesse saputo che stavo per perdere la mia verginità con Jason Filston mi ammazzerebbe. E con ragione.
Mi allontanai con molta volontà mentale dalle sue labbra, ma restai ad un centimetro dal suo viso. Il suo respiro affannato e caldo si scontrava sulla mia pelle fredda.
«Ti voglio», gli sussurrai a fior di labbra e socchiusi gli occhi. Aggrottò la fronte, le sue mani si posarono sul mio sedere. Aumentò la stretta, mentre si leccò le labbra.
«Ah davvero?», mi domandò divertito e lusingato allo stesso tempo. Annuii in silenzio.
Abbassò lo sguardo sulle mie labbra, il ché mi fece sentire un calore familiare nel basso ventre.
«Quanto mi vuoi?», mi chiese, sfiorandomi le mie labbra ormai gonfie. Posò la sua bocca sull'incavo del mio collo, lasciandomi dei casti baci sulla pelle. Rabbrividii e chiusi gli occhi.
«Troppo», boccheggiai. Lo sentii ghignare contro la mia mascella. Mi faceva impazzire il suo sorriso e le sue fossette che gli si formavano sul viso quando lo faceva.
I suoi baci erano bagnati, mentre salì dal mio collo verso le mie labbra per poi baciarmi con foga, mentre affondò le dita nei miei capelli ormai sciolti. Seguii i movimenti della sua lingua.
Feci scendere le mani sui bottoni della sua camicia bianca, sbottonando quelli più in basso con fretta. Intanto le sue mani esperte scesero sul mio fondo schiena, stringendolo piano. Le nostre si rincorsero, affamate dell'altro.
Quando fu completamente sbottonata gli levai la camicia, lasciando Jason in preda al freddo, nonostante non desse segno di gelare. Tastai con curiosità il suo petto tonico, poi le sue costole sulle quali aveva ancora il tatuaggio con la mia frase. Scrutai il suo collo, chiedendomi come sarebbe lasciargli un marchio violaceo. Perché si ricordasse che era stato mio per un istante.
Aveva la pelle d'oca, ma non sembrava avesse voglia di fermarsi. Riprese a lasciare una scia di baci sulla mia gola, causandomi dei brividi. Tirai in dietro il capo, sentendo la sua lingua calda. Si concentrò su un punto, prendendo a leccare e mordere. Senza aspettare si affrettò a togliermi il vestito rosa, cercando il più possibile di non staccarsi dalla mia pelle con le sue labbra.
Fece cadere il vestito a terra, ma non sentii freddo.
«Hai freddo?», mi domandò Jason, mentre fece scorrere le sue mani sulla mia schiena seminuda. Probabilmente sentiva la pelle d'oca.
Posò il suo sguardo nel mio il ché mi fece perdere un colpo. Arrossii. «No.»
Potevo sentire la sua eccitazione spingermi contro, così con delicatezza mi feci adagiare sulla sabbia. Eppure lui sghignazzò, scuotendo la testa. I suoi addominali si guizzarono, mentre lui mi guardava dall'alto con un che di poderoso.
«Cosa?», domandai irritata. «Anche in questo momento devi prendermi in giro?»
«Sei proprio una principiante», ridacchiò ai miei piedi. Si piegò su di me e mi alzò da terra, appendendomi sulla sua spalla. Mi palpò il sedere di proposito e io gli diedi una gomitata sulla scapola.
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Thunders
FanfictionCharlotte e Jason si odiano, da sempre. Insomma... nemici per la pelle. Entrambi sono sicuri di conoscere l'altro. Lei ha sempre visto lui come un ragazzo instabile, interessato soltanto a ragazze, droghe e casini. Lui ha sempre visto lei come una...