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Venni svegliata dalla notifica di un messaggio

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Venni svegliata dalla notifica di un messaggio. Sgranai gli occhi e mi voltai verso la mia amica. Dopo la discussione con Jason ero tornata a letto per cercare di dormire.

Purtroppo ci riuscii. Giusto per fare un sogno su Jason in un'arma tuta da cavaliere che mi buttava nel cesto dell'immondizia.

Mi misi a sedere e strofinai le mani sul viso. Era inutile sperarci; Jason Filston non era mai stato e mai sarebbe stato capace di ammettere le proprie colpe. Ne ero certa.

Cercando di distrarmi da tutta quella storia mi concentrai su quella di Hayley. Era la prima volta che combinava qualcosa di quella gravità.

Ad Allison succedeva spesso di sgravare; per esempio quando si ubriacava e doveva dormire da qualcuno per non farsi beccare dai suoi genitori. Per non parlare dei guai in cui si cacciavano Sebastian e Jeff.

Provavo rabbia nel fatto che il Professor Michaels era un uomo adulto e maturo e che quindi sarebbe dovuto stare attento ad usare precauzioni. E Hayley? Non sapevo che pensare di Hayley in quel momento.

Giurai che non appena avrei visto quel bastardo gli avrei dato un cazzotto e uno schiaffo in faccia. Non ero brava a fare da amica, figuriamoci da "zia".

Saltai giù dal letto, come se bruciasse ardentemente e corsi incontro al mio telefono appoggiato sulla scrivania.

Allison continuò a russare in santa pace, i capelli che le cadevano sul viso.

Speravo con tutta me stessa che fosse un messaggio di Jason, in cui mi diceva che aveva esagerato.

Sbagliato.

Sbuffai snervata quando riconobbi il nome di Tom sul blocco schermo. Jason gli aveva raccontato di noi e adesso intendeva difenderlo? Sbloccai il telefono per osservare meglio il messaggio. Allison fece un verso simile a quello di un maiale, il che mi fece sobbalzare per un attimo.

Aprii il messaggio: >Ehi, questo sabato diamo una festa<

Ti pareva...

Stavo per rispondo con il mio solito "no" quando un pensiero mi bloccò sul posto. Jason era loro amico, sicuramente ci sarebbe stato e poi di solito le feste erano a casa sua.

Lagnai in silenzio. Cosa mi stava succedendo? Io non andavo a feste per un ragazzo. Non era nel mio stile. Volevo solo piangere, perché ero ridicola.

>Dove?<

Scrissi solo questo, sperando con tutta me stessa che la risposta dicesse "a casa di Jason", ma preferivo non farmi troppe speranze. Cristo, odiavo quella sirena che ultimamente suonava nella mia testa. Era assordante e non faceva che ripetere: Jason! Jason! Jason!

«Ho capito!», le urlai stravolta.

Allison alzò la testa dal cuscino. Mi guardò ad occhi socchiusi. «Cosa?»

«Niente», mormorai. Tom tornò online.

>A casa di Jason<

Il mio petto si strinse per il colpo di energia. Ma rimasi seria e posai il telefono sul tavolo. Se avessi pure solo sorriso, avrei perso.

Feci un balzo e mi buttai addosso ad Allison, facendola gemere per il dolore.

«Aia, Char. Ti muovi come un bufalo a volte», si lamentò, affondando il viso nel cuscino.

«Indovina un po' dove si va questo sabato», le esclamai nell'orecchio per farla svegliare.

La sentii borbottare qualcosa di incomprensibile. Si mise il cuscino sulla testa, impedendomi di urlarle nuovamente nell'orecchio.

«Non so cosa tu abbia detto, ma no. Andiamo ad una festa e tu ci vieni con me senza discussioni.»

Di colpo si mise a sedere, facendomi quasi cadere dal letto. La vidi assumere un sorrisetto malizioso e sapevo che aveva già capito tutto.

«Fammi indovinare. Per caso questa festa è a casa di un presunto Jason Filston?», chiese convinta.

Scoppiammo a ridere, mentre mi sentii arrossire.

«Certo che no... ma come ci sei arrivata?», scherzai, mentre mi alzai in piedi barcollando per andare a prendere i vestiti per scuola.

«Intuizione», rispose allegra. Fece spallucce e si buttò indietro con un sospiro.

«Ei! Tu devi stare muta. Probabilmente quello che hai fatto con Jeff è dieci volte peggio.»

Abbassò lo sguardo in imbarazzo. «Probabilmente...»

Non era strano come mi sarei immaginata parlare di lei e Jeff. Anzi, avrei preferito mille volte che loro due finissero insieme, anzichè Allison rimanesse con quello snob di Christian.

«Cos'è successo esattamente tra di voi?», le domandai, notando il suo nervosismo. Era chiaro che le piaceva ancora.

Affondò il viso nelle sue mani. «Non lo so... Dovevamo finire un compito di biologia a casa sua e... bè, mi ha baciata.»

Sorrisi, dato che anche lei lo fece. «E come è stato?»

«Bellissimo, ma non so come fare con Christian. Stiamo insieme da troppo tempo...»

«È proprio questo il problema.» Allison mi guardò storto. «Ma se ti piace Jeff dovresti stare insieme a lui», le spiegai.

Divertente come ero così brava a dare consigli alle mie amiche, mentre io invece nella vita reale non facevo niente di quello che consigliavo.

Allison si sedette a gambe incrociate. «Forse hai ragione. Scopare con Jeff è meraviglioso...»

«Buon per te», dissi soltanto a disagio, ma scoppiammo a ridere entrambe. «Dopo tutti i dettagli che mi hai raccontato posso immaginare...»

Arrossì. «Tu invece non mi hai descritto niente di quello che è successo tra te e Jason eri.»

Deglutii solo al pensiero. La mia prima volta. Il cuscino... «Cosa vuoi sapere?»

Fece per dire qualcosa, ma si bloccò non appena notò l'ora sull'orologio. Si mise in piedi. «Forse ne dovremmo parlare dopo aver visto Hayley.»

Mi si strinse lo stomaco al pensiero. Annuii per prendere dei vestiti dall'armadio. «Tu non sei arrabbiata? Con il signor Michaels intendo», le domandai.

Fece spallucce. «Non sono affari miei.»

«Sì, ma è un uomo adulto. Hayley non lo è.»

«Char, non dobbiamo immischiarci. E poi Hayley ha compiuto diciotto anni un anno fa.»

«Appunto. E lui almeno dieci anni fa!»

Mi guardò severa e io annuii, nonostante la mia avversione nei confronti del signor Michaels non diminuì.

ThundersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora