18 Novembre 2020
Per la settimana seguente Allison mi portò ogni giorno a scuola. Di ritorno mi feci i quaranta minuti a piedi; mi piaceva camminare per chiarirmi la testa. Per i primi venti minuti Jeff mi accompagnava perché doveva andare nella stessa direzione, poi ci dividevamo.
Jason aveva ogni giorno gli allenamenti di football e la squadra si stava preparando per il campionato. Lo sapevo perché Cole non faceva altro che parlarne. Quando Jason tornava a casa lasciava sempre il borsone all'entrata, si spogliava fino a restare in mutande e andava a buttarsi in mare.
Spesso io ero già in spiaggia a prendere il sole, perciò coglieva ogni occasione per buttarmi della sabbia addosso quando mi oltrepassava. Io mi dimenavo per alzarmi e urlargli contro.
Poi però, scattate le nove, usciva di casa accompagnato da Tom. E lo faceva vestito da hipster, con quelle magliette sbottonate e i pantaloni scuri. Mi informava di feste con dresscode o divieto di cellulari (per cui non avrebbe risposto al telefono), ma non aveva ancora capito che a me. Non. Importava.
Fine.
E poi non ci eravamo mai scritti, perciò non avrei iniziato.
Il pomeriggio di venerdì fu il giorno in cui verso le cinque meno un quarto vennero i miei amici. Già sapevano dove andare, essendo già stati qui numerose volte.
Erano le quattro e mezza circa. Stavo in camera mia ad allacciarmi la parte di sopra del mio costume bianco, che il telefono prese a suonare con la solita suoneria. Un giorno all'altro dovevo cambiare quella suoneria monotona...
Mi allungai verso il letto, lessi il nome apparso sullo schermo e risposi allegra alla chiamata.
«Ehi fratellino. Come va?», lo salutai felice. Misi in alta voce.
Afferrai la maniglia per scendere al piano di sotto e aspettare gli ospiti. I capelli mi scendevano morbidi sulle spalle.
«Ehi Charlotte, tutto bene. Io e Jack-»
«CIAO CHAR!», sentii la voce profonda di Jack interromperlo nel mezzo della sua domanda. Ma come non ci si poteva sciogliere al solo suono delle sue parole? Arrossii spudoratamente.
«Ciao Jack! Ditemi.»
Mi appoggiai alla ringhiera del terrazzo al piano terra, puntando lo sguardo sull'oceano azzurro.
Notai all'improvviso la chioma chiara di Sebastian, mentre faceva cenno di seguirlo a Jeff, il quale teneva sorridente una sigaretta tra le labbra. Ma come diavolo hanno fatto?
«Ah sì, giusto. Jack ed io domani sera andremo a una festa a casa di un amico e ci chiedevamo se ti andrebbe di venire-»
«Non lo so Cole. Oggi ho degli ospiti e non so quanta voglia avrò di festeggiare domani sera...», cercai di giustificarmi, data la mia poca voglia di vedere Jack in compagnia di Cole. Adoravo entrambi, ma era sempre un po' strano quando stavamo noi tre da soli.
Perché ogni volta che Jack faceva una battuta io ridevo e ridevo come se non avessi riso prima. Così Cole mi guardava insospettito e io mi maledicevo per aver deciso di stare con loro.
Fine della storia.
«Daii che ci divertiamooo!», cercò di convincermi. Sentivo la voce di Jack ripetere parole incaponiti in sottofondo, «Dai sorellona! Dai, dai, dai-»
Sospirai. «Va bene, va bene ci penserò. Ora, se puoi scusarmi, dovrei accogliere-», sentii suonare il campanello. «Vado io!», urlai per la casa, riferendomi a Jason, il quale era chissà dove.
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Thunders
FanfictionCharlotte e Jason si odiano, da sempre. Insomma... nemici per la pelle. Entrambi sono sicuri di conoscere l'altro. Lei ha sempre visto lui come un ragazzo instabile, interessato soltanto a ragazze, droghe e casini. Lui ha sempre visto lei come una...