Quando tornai in camera mia, feci giusto in tempo a togliermi i pantaloni e restare in intimo, che mi arrivò un messaggio.
Immaginavo fosse papà perché aveva detto che mi avrebbe chiamata il prima possibile, ma restai sorpresa quando vidi il un messaggio da parte si Jack. >ei<
Sbattei gli occhi per accertarmi che non me lo stessi immaginando, ma il nome Jack restava sullo schermo.
Jack.
Mi aveva scritto.
Jack mi aveva scritto. E il cuore mi martellava nel petto.
Esitando, aprii il telefono e risposi a mia volta con un >ei<.
Fissai il messaggio ad occhi spalancati. Non mi aspettavo una risposta, ma mi sentivo come se potessi eliminare il suo messaggio se non lo avessi fissato abbastanza.
Mi sentii sollevata a sentire sue notizie, magari poteva aiutarmi a distrarmi da Jason-deficiente-Filston. Sulla via di ritorno la mia mente aveva proiettato immagini al quanto disturbanti e iniziavo davvero a domandarmi se non fossi attratta da Jason. A pensarci le sue braccia erano più toniche di quanto mi ricordassi e i suoi denti erano davvero davvero bianchi.
Lasciandomi andare all'istinto di sopravvivenza, schiacciai il tasto per chiamarlo e mi portai il telefono all'orecchio. Avevo un nodo nello stomaco.
Stavo chiamando Jack.
E lui mi aveva scritto.
«Ehi», salutai Jack, non appena rispose alla chiamata. Sperai di non sembrare troppo affannata dalla corsa che avevo appena fatto.
«Ehi. Hai corso?»
Come non detto.
«Sisi non ti preoccupare. Non mi sta venendo un infarto», risi, commossa per la sua preoccupazione, «Avrai ancora un bel po' di turni per portarmi a scuola.»
«Già, mi sa proprio che li avrò.»
La sua voce era calma e dolce, il che era davvero rassicurante.
Rimanemmo per un istante in silenzio senza sapere cosa aggiungere, poi risentii la sua voce dall'altra parte del telefono. «Mi chiedevo... Ti andrebbe di uscire stasera?»
E PAM! Il mio cuore iniziò a martellare e per un attimo pensai di aver perso la lingua, perché non riuscivo a parlare.
Voleva uscire.
E fare cosa?
Rimasi un attimo in silenzio. Sorrisi istintivamente, eppure non pronunciai nulla. Avevo sempre voluto quest'occasione, eppure qualcosa sembrava fuori posto. Puntai lo sguardo sulla porta.
Senza altre indulgenze accettai. «Certo.Vieni a prendermi tu?»
«Certo, sennò come scusa? Ti vengo a prendere alle otto?»
«Va benissimo. Allora a dopo», risposi, ringraziando la mente di aver fatto sembrare quella risposta spontanea.
Quando, nonostante stessi per uscire con Jack Franco, avrei tanto voluto restare a casa. Mi maledii non appena sentii della nostalgia al pensiero di qualche sera prima, mentre Jason ed io avevamo guardato Harry Potter e lui mi aveva preso in giro per aver pianto alla morte di Silente.
Che senza cuore.
«Allora a dopo», mi disse Jack, prima che presa dal panico gli attaccai in fretta al telefono.
Restai un po' strabiliata dalla sua decisione e sbattei veloce le ciglia per riprendermi. Vidi sul telefono che erano già le sette. Misi la mia playlist preferita e saltai giù dal letto.
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Thunders
FanfictionCharlotte e Jason si odiano, da sempre. Insomma... nemici per la pelle. Entrambi sono sicuri di conoscere l'altro. Lei ha sempre visto lui come un ragazzo instabile, interessato soltanto a ragazze, droghe e casini. Lui ha sempre visto lei come una...