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Amami o odiami, entrambi sono a mio favore. Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore... se mi odi, sarò sempre nella tua mente.
(William Shakespeare)

PRIMA PARTE

22 Agosto 2020

Era il 22 agosto, primo giorno di scuola e conclusione ufficiale delle vacanze estive... Dannazione!

Era stata una delle estati più scatenate e divertenti che avessi mai vissuto; giri in macchina con i miei amici. Per spiagge e feste in giro per la costa californiana... E da quel momento sarei stata costretta ad andare per la maggior parte delle mie settimane a sedermi dietro a un banco.

Sentii il telefono squillare da sopra il mio letto, così mi ci buttai in fretta sopra e risposi alla chiamata.

«Allison?», domandai con la mia solita voce tranquilla.

Mi avvicinai al mio specchio appoggiato sulla scrivania, accanto alla finestra.

«Perché mi chiedi se sono io, se c'è scritto il mio nome non appena ti squilla il telefono?», domandò la mia migliore amica annoiata.

«Bè, l'altra sera mi sono fatta una maratona di film horror e credimi che mi sto comportando da vera eroina per non essermela fatta sotto quando hai chiamato...», le risposi sincera.

«Eroina

Eccome.

«Hmhm.»

Queste cose succedevano al quanto frequentemente; mi barricavo in camera mia e non avevo contatto con il mondo esterno per tutta la notte. A volte provavo a convincermi che fosse sbagliato, ma il mio lato pigro aveva sempre la meglio. 

Bè, quasi. Mi piaceva pensare che lo facessi solo quando non era necessario.

Era una bugia? Sicuramente.

Era controproducente? Ecco- Prossima domanda?

Una volta mi guardavo film romantici come maratona, ma visto che lo avevo sempre fatto con Joshua, un mio ex, avevo deciso di cambiare il genere. Dio, se non mi pentivo di quella relazione...

D'estate in genere non facevo questo tipo di maratone, ma la sera precedente mio padre, nonostante fosse domenica, non mi aveva fatto uscire per via dell'inizio di scuola. Quindi avevo deciso di farmi una di quelle maratone di Netflix che durano ore.

«Non capisco perché guardi ancora questi film se ti fanno così paura», manifestò Allison. Sentii in sottofondo un clacson e delle urla di un uomo. «Oh, scusi!»

Una nuova vittima? Si sarebbe aggiunta alla mia conta, ormai arrivata a nove.

Ridacchiai. «E io non capisco perché continuo ad andare in macchina con te se sei un pericolo pubblico.»

«Haha. Ridi, ridi. Intanto senza di me staresti a piedi.»

E anche questo era vero. Perché, oltre ad essere un asociale di volta in tanto, non ero capace di passare l'esame di guida.

Ero un caso perso. Anzi, un caso impossibile.

E mi importava? Indovinate due volte e poi vi dirò che no, non mi importava.

Allison Justice e io eravamo migliori amiche da sempre. Era unica nel suo genere, nonostante spesso fosse da prendere a schiaffi. Entrambe le nostre famiglie vivevano sulla costa di Malibu in una di quelle ville che si affacciano sul mare e per chissà quale motivo avevano fatto di tutto per farci diventare amiche.

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