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2 Settembre 2018

Era un sabato sera durante il secondo anno al liceo. Per iniziare l'anno io e delle mie amiche avevamo organizzato una festa d'apertura per goderci quegli ultimi istanti di libertà.

La situazione era degradante; casa mia era colma di studenti della nostra scuola e delle altre. Ragazzi e ragazze che ballavano al ritmo della musica a palla, con bicchieri rossi colmi di alcolici in mano. Certi che giocavano ai soliti giochi da festa, altri che si baciavano noncuranti della gente attorno.

Io facevo parte di quelli. Non sapevo con chi mi stessi baciando in salotto, sul quel divano. Avevo bevuto troppo e la testa mi girava non poco.

Di colpo mi venne un attacco di sete. Ovviamente volevo andare in cerca di alcolici, non di acqua, così mi scansai dal ragazzo che mi stava tenendo con le mani sui fianchi.

«Ehi aspetta! Dove vai?», mi domandò questo prendendomi per il polso, cercando di ravvicinandomi a lui. Mi liberai da lui e gli feci gesto col dito come per dire "un minuto" . Mi avvicinai alla mia cucina.

Le bottiglie di vodka, birra ecc. erano ancora sorprendentemente messe in ordine sul bancone in marmo. I bicchieri furono un'impresa da trovare, ma dopo minuti di ricerca riuscii a trovarne uno dentro al frigorifero.

Non reggevo bene l'alcol, infatti dopo tre shottini ero ormai persa nel mondo al di là, immischiandomi nella folla di ragazzi che ballavano trascinati dalla musica.

«Char! Dopo devi andare in salotto, che ci sono due che pensano di essere dei personaggi di Harry Potter!», esclamò in preda alle risate Sebastian, prendendomi sotto braccio.

Aggrottai le sopracciglia. «Scusa, che?»

Vidi Jeff raggiungerci, gli occhi leggermente arrossati e un sorriso lieto sul viso.

«Seb. Ci stanno Taylor e Janine in terrazza che si spogliano», urlò Jeff nell'orecchio del biondo, il quale espanse immediatamente gli occhi euforico.

Si avviarono verso la terrazza prima di rivolgermi un: «Ci vediamo dopo!»

Certo, come no.

Mi guardai intorno osservando la mia casa colma di gente. Mi soffermai sulla figura di un ragazzo moro che baciava con forza una ragazza bionda schiacciata al muro. Le mani di lui le stavano tastando tutto il corpo, senza eccezioni, mentre lei gli teneva le mani sulla nuca per avvicinarlo fin troppo a sé.

Fu a quel punto che riconobbi chi erano il ragazzo e la sua "damigella": Jason Filston e Sophia Smith. Proprio le persone che adoravo più in assoluto e che come una bella coppietta si stava baciando lì davanti a me. Lei aveva ma mano tra le sue gambe mentre lui ghignava appagato.

Per chissà quale motivo era la cosa più schifosa che potessi vedere quella serata, ed ero a conoscenza che qualcuno stava vomitando nel mio bagno...

Con la vista offuscata mi rivolsi nuovamente al bicchiere e alla bevanda nelle mie mani. Di colpo pareva essere complicatissimo riuscire a versare normalmente quel liquido nel bicchiere.

Ci provai, concentrandomi il più possibile, ma in chissà quale stupido modo il bicchiere mi cadde dalla mano, battendo sul per terra.

«Cazzo!», stridulai snervata. Mi chinai sul bicchiere per raccoglierlo e rimettermi in piedi.

Quasi non mi presi un vero e proprio infarto quando, non appena mi ricomposi in piedi, mi ritrovai a pochi centimetri dal viso Jason che mi scrutava attentamente.

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