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Facevano suonare "Losing it" di FISHER, mentre si atteggiavano come animali sotto l'effetto delle droghe. Io li osservai con il mio volto appoggio nella mia mano per la noia.

Ti pareva che finisse così. E io che ancora gli credo.

A chi? A tutti i miei amici, i quali mi avevano promesso che "per questa sera non tocchiamo nulla". Passai lo sguardo su Jeff e Sebastian, i quali stavano eseguendo una qualche coreografia scardinata sul tavolo della casa di Tom.

«Dai, dai, adesso come i russi!», urlò il primo, incitando l'amico a seguire le sue mosse.

Alzai gli occhi al cielo, vedendo il resto dei presenti applaudirgli. Presi un bicchiere d'acqua per berci, prima di puntare irritata lo sguardo su Jack e Jason. Stavano ballando con euforia in terrazza, accanto alla piscina illuminata.

Era chiaro che stavano sotto l'effetto di qualcosa. Sopratutto Jack, il quale stava tenendo tra le dita una sigaretta. Entrambi si muovevano al ritmo della musica, ridendo a squarciagola, mentre si passarono a vicenda la sigaretta accesa.

Idioti.

Non sapevo se essere arrabbiata con Jack per il fatto che aveva promesso di accompagnarmi a casa in macchina o perché stava fumando insieme al mio nemico.

Ma purtroppo ero abbastanza vicina ai due, seduta sul muretto, per sentire la loro conversazione stravagante.

«Alla fine non morde», affermò Jack, urlando eccessivamente mentre seguiva il ritmo con il suo corpo.

«Allora non l'hai fatta bere abbastanza!»

Sapevo che si stavano riferendo a me, perché Jack mi sorrise solare.

«Forse hai ragione.»

«Prova vino bianco e un po' di tequila. Questa combinazione e forse ti regalerà un sorriso.»

«Addirittura un sorriso?»

Jason espirò il fumo con un che di drammatico e gli dava un'aria così in controllo. «Oh sì! L'ultima volta mi ci sono voluti tanti tentativi, ma uno le è scappato!», enunciò con un che di incredibile.

Jason fece una risata, prima di notarmi seduta ad osservarli con un'espressione irritata. Sapevo che Jack si riferiva a me, ma sopratutto sapevo che il moro stava godendo di quella situazione. Infatti lo vidi ghignare, prima di prendere un tiro dalla sigaretta.

Arianna si aggiunse giusto in tempo ai due per ballare, prima che il mio ragazzo si girasse verso di me e mi venisse incontro con vivacità.

«Char! Dai, vieni a ballare», esclamò Jack, sollevandomi dal muro e trascinandomi verso Arianna e Jason.

Questi due stavano orlai ballando talmente vicini che le distanze sarebbero potuto venire interrotte in ogni momento, ma il moro continuava a lanciarmi sguardi compiaciuti. Sentii una rabbia nutrirsi nel mio petto.

Perché chi era per guardarmi in quel modo?

«No- Dai Jack, non mi va», manifestai annoiata, nonostante il ragazzo stesse cercando di farmi muovere insieme a lui.

La mia negazione non parve urtarlo, anzi, si rivolse senza indulgenze a Jason, attirando la sua attenzione: «Filston, quanto scommetti che riesco a saltare dal secondo piano in piscina.»

Il moro spalancò entusiasta gli occhi, scostando con noncuranza Arianna dal suo corpo. «Tutto quello che ti pare, cazzo.»

La ragazza rimase in disparte ad aspettare di ricevere nuovamente l'attenzione del ragazzo, ma non appena non lo fece se ne andò delusa.

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