117

24 3 2
                                    

Ana p.

Mai e poi mai pensavo di ritrovarmi a provar pena per mio padre.
-Il giorno in cui mi sarei dovuto sposare con Iris è stato l'ultimo giorno in cui ci siamo visti. Non ho fatto in tempo a dire o fare qualcosa che il giorno eravamo su un aereo per NY. Non mi facevano uscire di casa e l'unico sfogo era con la figlia dei vicini cioè la mia attuale moglie nochè mamma di Chanel- sospira -ho sbagliato, lo so che ho sbagliato ma io ero così disperato e non sapevo cosa fare, nel giro di 24ore mi sono ritrovato da dover sposare l'amore della mia vita a essere portato dall'altra parte del mondo- si tiene la testa tra le mani -a differenza di come quando era successo con tua mamma, quando ho scoperto che Margaret era incinta mi è crollato il mondo addosso e facendo due più due ho capito che era già tutto stabilito. Io neanche mi ricordo di esserci stato insieme!- sospira – Comunque tre mesi dopo ci siamo sposati e da li a tre mesi dopo è nata prematuramente Chanel.- fa una risata isterica -la mattina del matrimonio mi sono svegliato avendo una sensazione di strana felicità ma sapevo che non era dovuta a quello che stavo per fare. Dentro di me sapevo che quel giorno saresti nata tu- mi guarda sorridendo -era il 25 aprile-
-il giorno del mio compleanno-
-lo so. Ovviamente ho provato a mettermi in contatto con tua madre esattamente come da quando ero li ma vivevo nell'isolamento più totale. Niente telefoni, computer o qualsiasi altra cosa. Solo qualche anno dopo, quando hanno visto che come marito e come padre era completamente assente e che pur avendomi iscritto a legge alla NUY non avrei comunque portato a nulla, mi hanno mandato a lavorare su una delle piattaforme petrolifere della famiglia di Margaret in Qatar. La prima cosa che fatto è stato chiamare immediatamente tua madre. Non era passato giorno in cui non avessi pensato a voi tre, a come eravate...- fa no con la testa sconsolato -ma tu avevi già 5 anni e ovviamente Iris non ha voluto sentire una sola parola di quello che volevo dire ma come biasimarla? Ma io non ho mai smesso di pensare a lei, a come sarebbe potuta essere diversa la nostra vita insieme se quel giorno non ci avessero scoperto-
-e allora perchè non ti sei separato e non sei andato da Iris?- chiede Thomas
-pensi che non ci abbia provato? Io volevo annullare il matrimonio visto che non è mai stato consumato. Cioè dopo quella famosa notte della nascita di Chanel, io non ho mai più sfiorato Margaret e anche il rapporto con Chanel non è mai stato padre/figlia perchè io l'ho sempre vista come "un'estranea". Fin da quando è nata tutta le decisioni che la riguardavano le prendevano Margaret e i nostri genitori, io ero sempre estraneo a tutto. Così quando ho chiesto l'annullamento del matrimonio li ho avuti tutti contro dicendomi che non mi avrebbero fatto più vedere la bambina e che mi avrebbero ridotto al lastrico. Dal momento che lavoravo e lavoro tutt'ora per loro... insomma cercate di capirmi avevo solo 23 anni!!! Ero un ragazzino porca miseria!- passa lo sguardo da ma a Thomas -e si, so che mi sarei dovuto comportare in maniera diversa col senno di poi ma è facile dirlo adesso con la maturità di un quarantenne no?-

Siamo seduti nel tavolo rotondo del salotto con la scatola della pizza ormai vuota e da quando siamo arrivati non ha smesso un attimo di parlare. Assurdo ma si, quest'uomo mi fa pena. Certo, poteva evitare di metter incinta mia madre a 16 anni ok ma se la famiglia non fosse stata così "bacchettona" forse sarei cresciuta con il mio vero padre e avrei avuto una vita completamente diversa. Attenzione, non rinnegherò mai Carlo perchè è in lui che vedo mio padre, mentre nell'uomo seduto davanti a me vedo solo un uomo raggirato perché troppo giovane dai genitori che avevo già fatto per lui i piani della sua vita. Ovvio, avrebbe potuto comportarsi in mille latte modi ma con il senno di poi dove si va?
Il suono del campanello mi fa ritornare al si presente. Mentre Thomas va ad aprire mi viene spontaneo sorride ad Antonio, un uomo che ha capito troppo tardi il casino che è stata la sua vita.
-dov'è?-
Ci giriamo in contemporanea verso la porta finestra -ma è la voce di mamma questa?-
-sembrerebbe di sì-
-ok stronzo adesso che balle stai raccontando? Eh?- mia madre si avvicina in fretta e furia al tavolo sedendosi di fronte ad Antonio che fa un salto indietro -dai vediamo se hai il coraggio di raccontare a me le stesse cose-
-scusate non ho potuto fermarla- dice Thomas arrivando correndo.
-mamma calmati-
-no no Ana non so cosa ti ha raccontato ma non gli credere ok? Hai visto come si è comportato in tutti questi anni no?-
-Iris aspetta un attimo fallo parlare prima- le dice Thomas mettendole una mano sopra la spalla -adesso ti faccio un caffè mentre tu ti calmi ok?-
-scusa Thomas non è per voi ovviamente- le tocca la mano e gli sorride -non mi calmerò finché non lo avrò sentito parlare- indica truce Antonio -ma si un caffè l'accetto volentieri grazie-
-ok tu però calmati per favore- Thomas piega la testa verso di me che li sto ancora guardando scioccata
-tranquilla tesoro non ti agitare ok?- mia mamma mi sorride
-scusa ma tu cosa ci fai qui?- le chiedo ancora incredula. Mi tocco la pancia e mi lascio andare sulla sedia pensando che la serata sarà ancora moooolto lunga.

All of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora