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-ho sempre amato Firenze come città fin da quando l'ho visitata da piccolo- mi dice Jean a tavolo -e adesso cerco di tornarci ogni anno soprattutto per gli gnocchi che ci sono- beve un sorso di vino -mmm nessuno vi batte a voi italiani per quando riguarda la bellezza-
-grazie Jean- gli dico ridendo -però devo dire che gli australiani anche non sono male. Sai tutti sti fisici da surfisti- mi sento stringere la coscia nuda sotto il tavolo
-hai ragione tesoro. Sti biondoni con sti addominali mm mm. Come era il tuo ex?-
-già Ana come era il tuo ex?- aggiunge Thomas in tono sarcastico girandosi verso di me.
-porca miseria ma si può sapere perchè lo tirate sempre in mezzo?-
-scusa tesoro ero solo curioso. mi dispiace di aver creato questa situazione- mi dice Jean prendendomi la mano sul tavolo.
-no no assolutamente non è colpa tua. La mia affermazione era rivolta a qualcun'altro!- dico girandomi verso Thomas -e comunque per risponderti Jean il mio ex era biondo, occhi chiari
-be ovvio- sento tra i denti dalla persona che mi sta stritolando la mia coscia
-il Classico tipo che piace insomma-
-esattamente Jean proprio lui e io come una stupida ci  sono cascata- dico togliendo in malomodo la mano di Thomas. 
-cosa ha fatto?-
-diciamo mmmm che mi ha tradito. Ecco si in qualche modo potrei dire così ma...- non faccio in tempo a finire la frase che sentiamo la sedia di Thomas stridere sul pavimento e lui, tutto incazzato, si alza e se ne va.
-abbiamo detto qualcosa di sbagliato?- mi chiede Jean stranito
-eh no no. Scusa solo un attimo- mi alzo e gli corro dietro.
-Thomas vieni qui- continua a camminare fino alla camera da letto - ti fermi un attimo?-
-prima mi hai fatto una scenata perché volevo sapere di più e adesso lo dici al primo stronzo che conosci?-
-shhh abbassa la voce- chiudo  la porta della camera -io non gli ho detto proprio niente-
-scherzi vero? Gli hai detto il motivo per cui sei qua cosa che a me prima hai rimproverato tutta incazzata-
-ma ti pare? questa è stata la cosa che ha fatto scattare il tutto- gli dico toccandogli il braccio ma lui subito lo ritira -credimi Thomas non è così-
-e allora com'è sentiamo?- incrocia le braccia e mi guarda dall'alto in basso.
-non ora ok?- se ne sta andando ma lo blocco -non ora nel senso dopo quando siamo soli-
-Jeannnn fuori dai coglioni- grida Mentre torna in sala da pranzo
-non era questo che intendevo-
-scusami?-
-non mi hai sentito? Fuori-
-Jean ti spiego dopo ok?- gli dico mentre mi guarda stupito
-assolutamente no! Non gli devi spiegare nulla-
-zitto Thomas! Jean ti prego-
-si sì assolutamente tesoro-
-ti suono dopo ok?- gli sussurro alla porta
-certo tranquilla. A dopo-.
Chiudo la porta con un tonfo e torno in sala -ti rendi conto che non puoi trattare così la ge...- è su di me. Mi bacia come se si stesse trattenendo da molto tempo. Mi spinge contro il muro e mi alza in braccio facendomi portare  le gambe intorno al suo corpo. E nulla... il mio corpo come sempre in tilt.
-mi dispiace piccola- altro bacio -ma non voglio essere escluso- baci sul collo.
-ok fermati e guardami- gli alzo la testa e lo fisso negli occhi -mi potresti mettere giù così ti spiego tutto?- di tutta risposta vengo schiacciata ancora di più al muro -ok lo immaginavo- mi fa un sorriso sbarazzino di cui non riesco più fare a meno - mi ha tradito si ma con la mia migliore amica nel nostro letto, li ho beccati un giorno tornando da scuola- la sua faccia è cambiata da infastidito a incavolato -e la cosa assurda è che il mio gruppo di 4 amiche, di cui lei faceva parte ovviamente, sapeva tutto. E alla fine dei conti la colpa è stata mia che a quanto pare non aprivo abbastanza le gambe- la sua espressione è indecifrabile.
-perché mai ti hanno detto una cosa del genere?-
-non mi hanno detto intendi-
-no la frase delle gambe è veramente brutta specialmente se detta da loro. Perché l'hanno detta?-
-perché loro vedevano la parte bella di Giulio e passavo sempre io per quella " cattiva". Non sapevano che in realtà quando eravamo da soli lui non era per niente gentile o romantico, guardavamo i film insieme ognuno nella propria parte del divano e quando andavamo a letto insieme non c'era niente di bello o piacevole anzi, la maggior parte delle volte faceva male perché lui pensava solo al suo scopo senza rendersi conto di chi c'era davanti. Con il senno di poi mi rendo conto che stavamo insieme per inerzia e lo sapevo, solo che preferivo non vedere. Quei pochi baci che ci davamo erano così automatici e per niente passionali o romantici e anche quando dormivamo insieme nessuno dei due cercava l'altro- prendo un respiro profondo -ma lui ovviamente diceva che ero io che avevo sempre un perché o un per come, mica andava a dire che a volte senza volerlo mi lasciava i lividi sulle cosce o sui fianchi da come stringeva. Il che ci sta anche se però derivano dal piacere e dalla foga del momento uno non li sente neanche ma credimi che con lui il male lo sentivo eccome- respirone. Cavolo non ci credo di aver spifferato tutto con questa facilità -oddio scusa Thomas non volevo dire tutto questo ma...- guardo la sua espressione
-Thomas?- gli tocco la guancia -ehi tutto ok?-la sua espressione è indecifrabile -dimmi qualcosa per favore mi stai spaventando-. Senza dire una parola mi mette giù con molta delicatezza e mi porta verso il divano. Mi fa stendere e poi mi segue mettendosi dietro di me e abbracciandomi. Il mio corpo si rilassa immediatamente tra le sue braccia con fare automatico.
-ti ha fatto male?- sussurra dopo un bel po' di tempo
-cosa?-
-hai detto che ti faceva male giusto?-
-di tutto quello hai sentito questo?-
-rispondimi per favore. Ti ha fatto male?- dalla sua voce sento che sta trattenendo la rabbia
-non in quel modo che pensi tu lui non se ne rendeva neanche conto-
-non lo difendere cazzo!-
-ehi le parole- gli stringo forte la mano -e comunque non lo sto difendendo sto dicendo la verità. Si è vero a volte aveva questi sbalzi ma se per fatto male intendi picchiata no questo mai, non era un tipo violento-.Ottengo solo un abbraccio più forte -se dovesse farsi risentire dimmelo ok?-
Sento la sua voce piena di rabbia e per questo mi giro a guardarlo negli occhi -Thomas stai calmo va bene? Se avessi subito che avresti reagito così non ti avrei detto nulla-
-eh mi sarei incazzato di più. Devi dirmelo se qualcuno ti fa del male, voglio saperlo, devo saperlo perché devo e voglio proteggerti soprattutto- devo cercare di calmarlo -lo stai già facendo mio cavaliere dagli occhi verdi- mi allungo sul petto per dargli un bacio dolce sulle labbra. Mi accarezza i capelli -ma tu dimmelo ok?-
-certo che sì assolutamente-
-ok- sospira mentre mi fa appoggiare al suo petto.
Forse non è il momento più adatto per dirgli che ho visto una chiamata persa di Giulio sul mio cellulare.... glielo dirò ovvio ma non ora. Ora devo solo tranquillizzarlo e fargli capire che è tutto ok.

All of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora