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DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN mi sveglio di soprassalto sentendo un rumore assordante. Apro gli occhi e vengo colpita dall'immagine della città che si vede dalla tende aperte. Oggi è una giornata nuvolosa ecco perchè la luce non mi ha svegliato.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN sento di nuovo sto rumore e mi rendo conto che è il campanello. Grido un arrivo mentre mi alzo e barcollando vado verso la porta. Apro senza neanche degnarmi di guardarmi allo specchio o come stanno i capelli: in fin dei conti è mattina quindi NON ROMPETE LE PALLE!!!
-Si può sapere chi rompe le palle di prima...- non riesco a finire la frase perché mi trovo davanti Thomas. Ma è ovvio che sia lui. Avrei dovuto arrivarci subito. È davanti la porta di casa con un pantalone della tuta grigio e una maglia che gli aderisce perfettamente al corpo... perchè stamattina sembra ancora più gnocco e più alto del solito??? Mi guarda dalla testa e poi sussurra un buongiorno Anastasia. -Ciao Thomas... gli dico spostandomi intanto dietro la porta visto che sono in canotta e culotte (per di più senza reggiseno) e lui continua a fissarmi. Possibile che ogni volta che lo vedo è sempre la stessa storia?!? - scusami ma mi sono appena svegliata-
-be si è quello che speravo- mi dice con un sorriso imbarazzato - volevo che la tua prima colazione fosse la classica di New York ergo, ti porto da Starbuck- mi dice tutto allegro mettendosi le mani nelle tasche. Ma quanto è dolce con sti capelli tutti sbarazzini e questo sorriso così tenero? 
-come scusa?- mi chiede Thomas con faccia interrogativa?
-che?- oddio l'ho detto ad alta voce?
-hai per caso detto qualcosa?-
-no no ehm...oddio...- e che cazzo di situazione io sto ancora dormendo! - eh oddio Thomas si ok em va bene per il caffè. Dammi solo 10 minuti va bene? Giusto il tempo di riprendermi un attimo e arrivo- e così dicendo gli chiudo la porta "in faccia". Forse sono stata un pochino brusca ma non sapevo cosa fare, mi sono appena alzata per la miseria!!! -scusa Thomas faccio più in fretta possibile- gli grido mentre mi fiondo in bagno. Mi guardo allo specchio e faccio un balzo indietro. Porcaccia che zombie che sono!! Più che altro i capelli che essendo lunghi e senza una loro forma vanno per i fatti loro. In qualsiasi caso faccio un bel respiro profondo: Ana hai meno di 10 minuti per essere decente... anzi no, basta solo l'abbastanza decente. La doccia l'ho fatta ieri sera quindi può balzare tranquillamente, faccia e denti, latte detergente delicato, crema corpo al cioccolato e testa in giù, dita tra sto ammasso di capelli neri e sù di colpo e oplà.
I miei capelli sono tanti? Si. I miei capelli non hanno senso? Si. Sembrano più una chioma nera che altro? Si. "Perfetti" come sempre! Ottimo ora... reggiseno e culotte bianche in modo tale non si tonino sotto la canotta bianca, pantaloni della tuta grigi con nike nere, tracolla nera sportiva e woilà. Addirittura in anticipo di ben 1 minuto! Prendo le chiavi e apro la porta.
-Scusami Thomas per prima ma ero mezza addormentata- gli dico sorridendo e chiudendo la porta -Buongiorno- gli dico con un enorme sorriso. Lui si abbassa e mi da il bacio più dolce che ci possa essere sulla guancia
-Buongiorno Anastasia. Pronta per la tua prima colazione neyorkese?-.
Ma sbaglio o questa mattina è più gnocco??
-Non vedo l'ora ho una fame da lupi-. Mentre ci incamminiamo verso l'ascensore ansia comincia a salire.
-Tutto ok?-
-Si si perchè?-
-Dire che sei diventata pallida è poco. Cazzo Ana ma stai per svenire?-. Stiamo entrando in ascensore - ma che svenire, so...so...sono solo un pò..pò..pò claustrofobica ahah giu...giu...giusto un pochino ecco-
-oh vieni qui panteri...-
-ehi ehi stai dalla tua parte dell'ascensore. Che ne è stato di manteniamo le distanze?-
-e dai voglio solo aiutarti- DIN.
-siamo arrivati visto? Mi hai aiutato anche stando al tuo posto- enorme respiro profondo e tutti fuori -grazie Thomas. Buongiorno Zac-
-Buongiorno signorina Anastasia. Signorino Thomas-
-'giorno Zac-
Appena uscita in strada vengo invasa da un soffio d'aria fresca.
Buon primo giorno da americana a me.

All of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora