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Ana

-Ok vediamo pasta, mascarpone, savoiardi, caffè, uova, zucchero, pomodoro, panna ok le cose principali le ho per fare il dolce poi ved...-
-amore non svuotare il negozio per favore- sento una voce sbarazzina all'orecchio che mi fa saltare
-smettila di chiamarmi amore- gli dico ridendo
-non ti piace?- mi lascia un bacio dolce sul collo.
-non è questo e che mi conosci da così poco e la parola amore è così importante- mi guarda stralunato come se fossi un extraterrestre
-mi diresti qualcosa di più del tuo ex per favore?-
-cosa centra lui adesso?- mi ritraggo immediatamente come scottata appena sento il suo nome e da come mi guarda Thomas capisco che ho fatto un passo falso.
-perché sei qui Ana?-
-sto comprando la roba per fare da mangiare che domanda- mi giro e ricomincio a camminare tra gli scaffali
-pensi che sia così stupido?- si mette davanti con il carrello bloccandomi la strada
-Thomas se vuoi litigare questa è la strada giusta-
-non voglio litigare voglio sapere perchè sei qua-
-per l'Università te l'ho detto anche sull'aereo-
-certo ma adesso posso dirti quello che penso davvero. Non sai mentire, ti si legge in faccia che è una stronzata-
-interessante mm mm davvero molto interessante. Peccato che a me non interessi quello che pensi tu- gli dico girandomi dall'altra parte -Mi vuoi credere bene, non mi vuoi credere non mi importa-
-seriamente? dopo la notte che abbiamo passato mi rispondi così?- mi strattona per le spalle guardandomi in faccia
-appunto dopo la notte passata- rimarco l'ultimo pezzo di frase -pensi veramente che ti risponda? Per quel che ne so potresti essere un serial killer-
-ma che cazzo dici?-
-smettila di dire parolacce e specialmente smettila di urlare-
-non sto urlando sono solo infastidito cazzo!-
-piantala di dire parolacce!-
-ha ragione Thomàs smettila di dire parolaccce- dice una voce di uomo da dietro. Veniamo raggiunto da un ragazzo nero sulla trentina  -piacere Jean- mi dice allungando la mano
-Anastasia-
-ma che bel nome e non solo quello- mi dice squadrandomi -non mi guardare così io sono il gay più gay ti sempre-  passo lo sguardo da lui a Thomas senza capire nulla. E mo chi è questo? Per carità bel ragazzo, sicuramente di originale africane ma chi è?!?
-Ana lui è il mio anzi il nostro vicino- mi dice Thomas avvicinandosi. Mi allontano -non credere che mi sia dimenticata di quello che hai detto prima-
-dico solo che ho diritto di sapere co...-
-non hai diritto di sapere assolutamente nulla. Non ti conoscono neanche da 48 ore cazzo e sono pure venuta a letto con te!-
-oh qui la storia si fa interessante- aggiunge Jean incrociando le braccia. Mi giro e lo guardo -scusami? Niente di meglio da fare?-
-oh oh incazzata la ragazza. Finalmente qualcuna che ti tiene testa Thommy-
-piantala di chiamarmi così Jean!-
-Thomas abbassa la voce porca miseria!- gli dico avvicinandomi.
Tira un sospiro e mi prende la mano portandomi dietro uno scaffale lontano -scusaci un attimo Jean-. Arriviamo in un angolo più nascosto e si mette al mio livello
-mi dispiace Amore sono solo- si avvicina piano e mi da un bacio sulla fronte -per me è tutto nuovo ok? Io non so come- sospira e si passa le mani tra i capelli -io non so come cazzo comportarmi con quello che sento con te. La parola amore io non l'ho mai usata ma con te- mi accarezza delicatamente -con te mi viene così naturale proteggerti e mi fa incazzare non sapere perché sei così chiusa-
-ti sono sembrata chiusa stanotte?- gli dico per smorzare la tensione
-no decisamente no- mi dice ridendo e mordendomi il labbro -mi dispiace amore e sottolineo la parola amore-
-scusami per aver reagito così-
-che ne dici se torniamo a casa?- mi sussurra a fior di labbra
-ok ma prima mangiamo perché ho di nuovo fame-
-certo panterina e così ti faccio anche vedere un nuovo modo di usare il cioccolato- mi bacio dolce mentre comincio a ridere.
Prima o poi dovrò dire la verità ma per adesso riesco solo, fortunatamente, a pensare alle labbra del mio cavaliere sulle mie.

All of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora