Non ho neanche il tempo di rendermi conto di quello che sta succedendo che sento di nuovo quelle sue labbra soffici sulle mie. Le inizia a muovere piano piano lasciandomi piccoli caldi baci. Istintivamente apro un pò le labbra e lui ne approfitta per passare dolcemente la lingua sul mio labbro inferiore. Sono completamente in subbuglio ma per quanto mi piaccia, tutta la storia deve finire; non può baciarmi come e quando vuole... è comunque uno sconosciuto e che CAZZO! Gli metto le mani sul petto e lo spingo piano.
-Thomas per favore- sussurro ancora sulle sue labbra-. Ma lui non mi sta ascoltando anzi, comincia a tirare piano il labbro inferiore - Mamma mia sei un sogno Anastasia. Hai delle labbra afrodisiache. Sono soffici come la pesca. Morbide, piene e dannatamente succose, da mordere in ogni momento della giornata- sussurra mentre prende il labbro e lo succhia. Continua ad accarezzarmi e... Ok no no no!
-Thomas?- gli sussurro piano piano. Vedo l'esatto momento in cui si "riprende". Mi guarda incredulo e incomincia a scusarsi parlando velocemente e mangiandosi quasi le parole.
-n...no...no imp...imp...importa- non riesco a guardarlo negli occhi.
-ehi no no no guardami non abbassare gli occhi ti prego. Io sto...- si passa le mani tra i capelli come se non trovasse le parole - io sto cercando di capire cosa ti passi per la testa-.Bè ovvio che non ci riesce. Nascondere i sentimenti e le emozioni è sempre stato il mio cavallo di battaglia ma anche il mio tallone d'Achille (allo stesso tempo). Riesco a farlo solo con gli sconosciuti ma non con le persone che mi conoscono (ragione per cui mi è capitato quello che mi è capitato).
Vorrei tanto rispondergli per le rime, dire un qualcosa... una qualsiasi cosa ma in realtà non riesco ad abbassare gli occhi. Vedo le sue pupille diventare più larghe, la sua mascella indurirsi -cazzo- dice tra i denti. Devo togliermi da questa situazione.
- è meglio che vada- dico alzandomi-
-che?? No no aspetta dobbiamo parlare-
-ass..ass...assoluta....assolutamente n...n...no c'è nu...nu...nulla da di...dire-
-Ma cosa dici? Lo so che ho sbagliato e che non avrei dovuto baciarti di nuovo, ma non sono riuscito a resistere. Sei così bella- dice allungando le mani per accarezzarmi il viso
-Ok adesso basta Thomas. E' meglio che vada- dico alzandomi di scatto e allontanando le sue mani-
-no no aspetta Ana fermati- cerca di prendermi le mani
-Devo ancora fare tutto, sistemarmi e e e- non riesco a parlare con i suoi occhi che mi fissano -devo andare- prendo tutto e mi incammino. Thomas mi segue parlandomi ma in realtà non sento nulla. In questo momento nel mio cervello c'è solo l'immagine della vasca idromassaggio nella mia nuova casa. Mi sento prendere la mano e ritorno alla realtà -Ana ma mi stai asoltando?- mi giro e lo vedo che mi fissa preoccupato -Tutto bene?-
-Si si Thomas sono semplicemente stanca. Non vedo l'ora di farmi un bagno lunghissimo-
-dove?-
-che cosa?-
-dove hai la stanza?-
-non ho una stanza ho una casa in affitto nell'Upper East Side-
-perfetto anche io devo andare li vicino. Così possiamo prendere il taxi insieme-
-ma con chi ho parlato fino ad ora Thomas? Ti sto dicendo che voglio andare a casa da sola! Capito? Sola!Quindi per favore lasciamo stare- finalmente siamo arrivati all'uscita dove c'è una sfilza di taxi. Ne fermo uno a caso e gli dico di mettermi dentro le valigie.
-Ti prego Ana fammi venire con te-
-Ma assolutamente no- devo evitare il suo sguardo per non balbettare. Apro la portiera e sto per salire ma vengo bloccata -Dobbiamo parlare Ana per favore-
-E di cosa? Non c'è assolutamente nulla di dire. Mi sono lasciata andare e per questo mi dispiace. Io non sono affatto una ragazza così di solito e non so cosa mi sia preso. Probabilmente è tutto il contorno che mi fa fare cose strane e in questo momento non ci sono molto con la testa. Quindi- prendo un enorme respiro profondo- per favore lasciami andare a casa ti prego- gli dico quasi implorandolo. Mi sta salendo un mal di testa terribile.
-ma che cazzo dici? Ti avrei voluto baciare dal primo istante in cui ti ho vista in piedi sull'aereo. Ho passato la maggior parte del volo a fissare quella tua bocca perfetta. E poi prima sull'aereo quando ti ho baciato non avrei mai voluto staccarmi. Hai un sapore così buono e delle labbra così spesse. Mi sono lasciato andare. Perdonami ti prego. Ma non andartene via così-
-io no...no... non...- e porca miseria - de...de...devo and...anda...andare-
-ho voglia di baciarti di nuovo- dice avvicinandosi
-basta Thomas- gli dico voltandomi ed entrando nel taxi.Ora c'è da fare una piccola premessa. Vi è mai capito nella vita di avere un momento di follia che guardate come se foste spettatrici esterne? Quel momento in cui mai vi riconoscereste? Ecco questo è quel mio momento.
Ho quell'attimo di follia in cui agisco senza rendermene conto. Abbasso il finestrino e lo chiamo facendogli segno di avvicinarsi. Appena si abbassa per essere alla mia altezza gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. Un bacio vero con tanto di brividi e pelle d'oca. Preso alla sprovvvista inizialmente non reagisce, ma subito dopo mette le mani sulle mie e risponde. Piega la testa per approfondirlo ancora di più e per potermi assaporare meglio con la sua lingua (muscolo che sono convinta sappia usare in modo più che ottimo in altre parti del corpo). Un ultimo assaggio e mi allontano sentendo il taxista che fa un colpo di tosse. Rimaniamo a fissarci come due ebeti. Appena dico l'indirizzo al taxista però vedo la faccia di Thomas cambiare - Addio Thomas- gli dico poco prima di tirare su il finestrino. I nostri occhi si stanno ancora fissando quando la macchina svolta sull'uscita verso la città, ma sul suo viso è spuntato un enorme sorriso. Pochi secondi dopo mi arriva un messaggio da Thomas... da chi???
"Sono convinto che ci vedremo molto presto mia dolce dea". E questo adesso cosa vuol dire? Passatemi il termine volgare però... e che cazzo!
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All of me
RomanceAnastasia vive una vita che si può definire perfetta: ragazzo fedele, amiche di sempre con cui condividere i propri segreti, eccellenti voti a scuola... Ma come sappiamo la perfezione non esiste e così, un giorno come un altro, aprendo una porta ve...