NEW YORK STO ARRIVAN... E LUI?

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ore 18.30 Aeroporto di Firenze

-Tesoro non posso credere che sia arrivato il momento- mi dice mia mamma piangendo
-mamma ti prego non piangere, non fare così-
-ma piccola come farai senza nessuno che ti prepari la cena, che ti lavi la roba e poi con Pepper. Se non dovessi trovare un negozio o della roba da magiare?-
- mamma sto andando a New York non nell'Africa nera rilassati. Potrai venire anzi potrete venire lì ogni volta che vorrete e ci vedremo ogni giorno su Skype-
-I passeggeri del volo NL920599 diretto a New York sono pregati di recarsi verso il gate per prepararsi all'imbarco.- la voce dell'interfono ci interrompe
-Oh tesoro- mi dice mia mamma scoppiando a piangere e abbracciandomi
-mamma non fare così ti prego smettila fai piangere anche me-
-A ma' non sta mica andando in guerra e che cazzo- dice mio fratello
-Adam modera il linguaggio ti prego. Siamo pur sempre in un luogo pubblico per la miseria- dice mia mamma dandogli una schiaffo sul braccio
-Ma piantala va. Streghetta nonostante tutto mi mancheranno le nostre corse mattutine- Adam mi guarda come se dovesse prendere una decisione di vitale importante. Ma alla fine sbuffa e dice -vieni qua- e mi abbraccia
-lo sai che è il tuo primo abbraccio in 19 anni?- gli dico stringendolo più forte
-Non farci l'abitudine streghetta primo e ultimo- mi dice sorridendo
-dai lasciala lasciala che ora tocca a me- dice Carlo sciogliendomi dall'abbraccio di Adam. Mi stringe e mi sussurra all'orecchio - ricomincia da capo ma non cambiare mai ci siamo capiti? non permettere a nessuno di cambiarti. Sei perfetta così come sei!-
-questo mai. Nessuno riuscirà mai a cambiare quello che sono-
-promesso?-
-promesso!-
-promesso con il mignolino?- mi dice allungandomi il mignolo
-Con il mignolino- gli dico con gli occhi lucidi.
-Oh mio tesoro ma che scarpe hai addosso?- mi dice mia mamma guardandomi scioccata con una mano sulla bocca-
-Perchè cos'hanno di male?-
-Ma tesoro potevi almeno metterti un paio di Loubuotin. Che figura ci fai con queste scarpe così banali?-
-Iris ma cosa dici? Le scarpe con il tacco per un viaggio in aereo?- gli dice Carlo mettendosi una mano tra i capelli
-Non sono scarpe sono Louboutin- gli diciamo all'unisono io e lei. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere entrambe -mamma sono semplicissime Keds che oltre ad essere stracomode, sono anche bellissime- gli dico guardando con orgoglio le mie scarpette rosse a righe bianche.
-ma' sei sempre la solita- gli dice Adam - l'unica che in questo momento potrebbe pensare alle scarpe-
-ma cosa dici piccolo mio? Il modo di vestire fa di una persona il suo biglietto da visita. E' molto importante il...-
La voce dell'interfono che richiama di nuovo per l'imbarco interrompe il nostro piccolo teatrino.
- ok ora devo veramente andare. Ultimo abbraccio di gruppo?- NON DEVO SCOPPIARE A PIANGERE. NON DEVO SCOPPIARE A PIANGERE. E' il mantra che mi ripeto mentre ci stringiamo tutti insieme. Devo resistere almeno finchè non mi siedo sull'aereo. Pian piano ci sciogliamo e solo adesso, guardandoci, ci rendiamo conto che è il momento.
-mi raccomando ricordati di comprarti la scheda appena arrivi li e di avvertirci ok? Non farci preoccupare-
-Si si tranquilli. Mi raccomando vi aspetto tutti li- dico. Prendo un bel respiro profondo, mi giro e vado verso la hostess. Dopo il controllo mi dicono di entrare nel tunnel, mi giro un ultima volta verso la mia famiglia, le faccio un sorriso salutandoli con la mano, respirone ed entro nel tunnel. Il mio posto è il numero 8a vicino al finestrino per fortuna. Avvicinandomi al sedile noto che davanti alla mia fila c'è un uomo alto di schiena che sta mettendo un bagaglio a mano nel cassettone quindi sarà sicuramente il mio vicino: otto ore accanto a un uomo, che palle!!!! Però adesso noto che in realtà non è un uomo bensì un ragazzo sui 25 anni massimo, molto largo di spalle ma più stretto sui fianchi con un tatuaggio che le copre tutto il braccio sinistro e dei capelli ricci neri. Più mi avvicino più mi sale una strana sensazione. A un certo punto si gira e mi blocco sul posto. Pelle olivastra, occhi verdi ipnotici, cicatrice che le taglia le labbra perfettemente in due le rende così appetitose da far bramare all'istante un loro contatto. Sono così incantata e bloccata sul posto che quando un bambino mi sfreccia affianco urtandomi vacillo e quasi finisco a terra se non fosse per le braccia che mi tirano su. In un attimo mi trovo attaccata a un petto duro come il marmo e circondata da due braccia enormi. Sento le sue mani che vanno su e giù per la mia schiena e d'istinto alzo gli occhi... grande errore! Mi ritrovo faccia a faccia con quegli occhi o meglio la mia faccia è altezza petto perchè lui è veramente alto. Vedo il suo sguardo cambiare quando entra in contatto con il mio. Il tempo sembra fermarsi. Non sento e non vedo più nulla se no lui.
-Ho detto permesso!- sento una voce maschile arrabbiata di fianco a me - ma allora vi volete togliere da mezzo il corridoio o no?- sbatto gli occhi per riprendermi da questo specie di incantesimo in cui ero e giro la faccia per capire da chi provenisse questa voce. Un signore, decisamente arrabbiato, ci sta guardando battendo il piede a terra
-allora signorina può staccarsi per favore dal suo fidanzato o no? Devo andare al mio posto!- sono ancora troppo scioccata per dire qualcosa così mi stacco immediatamente dal ragazzo come se mi fossi scottata
-eh finalmente- il signore va avanti borbottando ancora qualcosa. Alzo gli occhi e noto che lui è ancora li -gr..gra...gra...grazi...grazie- gli dico passandogli affianco per andare al mio posto. Mi siedo e chiudendo gli occhi tiro un sospiro di sollievo cercando di far abbassare i battiti del cuore. VA TUTTO BENE. VA TUTTO BENE. VA TUTTO BENE.

E' quello che la psicologa mi ha detto di ripetermi quando sento che mi sta salendo un attacco di panico. Ne ho cominciato a soffrire così dal nulla, da un momento all'altro. Inizialmente facevo fatica a respirare, poi i dolori al petto, poi l'affanno, fino ad arrivare alla corsa in ospedale per mancanza di ossigeno in piena notte. Risultato? Mi hanno dato un calmante, che devo tenere perennemente in borsa, perchè soffro di attacchi improvvisi. Non sono dovuti a uno specifico avvenimento o uno shock, ma bensì al carattere: essendo molto timida e chiusa, il fatto di non dire ciò che penso, l'essere troppo accondiscendente e il tenermi tutto dentro, ha fatto si che il mio corpo dimostrasse questo mio malessere interiore attraverso questi attacchi.

-tutto bene?- questa voce mi distoglie dai miei pensieri e girandomi vedo che seduto accanto a me c'è ancora quel ragazzo
-scusami?-
-prima stavi per cadere ti sei fatta male? Tutto bene?- appoggia il braccio al bracciolo e avvicina il viso per scrutarmi meglio. D'istinto mi tiro indietro e balbetto un -s...s..si gra...gra...graz...grazie- girandomi dall'altra parte nella speranza che capisca che non voglio parlare. Vedo con la coda dell'occhio che apre la bocca per dire qualcosa ma viene interrotto dall'interfono.
-Buongiorno a tutti e benvenuti a bordo del volo NL920599. Le...-
-Io sono Thomas- la voce dell'interfono viene interrotta dalla voce profonda del ragazzo seduto vicino a me. Mi giro e vedo la sua mano tesa verso di me -Anastasia- dico a bassa voce per non balbettare. Porca miseria non riesco a distogliere lo sguardo, sono imbambolata.
-Sei sicura di stare bene? Sembri agitata-
-Mi capita sempre quando prendo un aereo ma passa subito dopo il decollo- non sto balbettando! Aveva ragione la mia logopedista: non devo pensare alla paura di balbettare
-A ok bene-. Iniziamo a fissarci e nessuno dei due riesce a togliere lo sguardo. Guardandoli così da vicino i suoi occhi verdi sono circondati da una striscia nerissima. Vedo il suo viso che si fa sempre più vicino e per qualche ragione non riesco a distogliere lo sguardo anzi, sento come una specie di forza che mi attira verso di lui
-Informiamo i gentili signori che siamo pronti per il decollo. Vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza. L'American Airlines vi augura buon volo-.
Fortunatamente la voce della hostes mi fa rinsanare e immediatamente distolgo lo sguardo. Riesco ad allacciarmi la cintura con non poca fatica visto le mani che tremano e chiudo gli occhi per fare dei respiri profondi. Devo mantenere la concentrazione se non voglio avere un attacco di panico. Mi sento toccare la mano e di nuovo vengo attraversata da quella scossa.
-Prova a tapparti una narice e respira solo con quella. Pian piano il respiro tornerà normale- mi dice guardandomi. Io guardo la sua mano che sfiora ancora la mia e subito la distoglie -scusa era solo per attirare la tua attenzione
-gr...gra...graz...grazie ma so co....co...come gestire un att...attacco- dico in tono più brusco di quanto vorrei -scusami non volevo- ammetto sussurando per non balbettare.
- hai un nome bellissimo comunque sai? - mi dice mentre l'aereo comincia a muoversi. Lo guardo e gli faccio un sorriso tirato perchè non riesco a spiccicare parola. Sono ancora concentrata per cercare di calmare la tachicardia, ma a quanto pare non sembra funzionare.
- sai cosa significa?-
-come?- gli dico continuando a prendere respiri profondi ma comunque troppo veloci.
-Il tuo nome. Sai cosa significa il tuo nome?-
-eh? No... non... non so. Ma che cazzo stai dicendo?- gli dico quasi gridando. Qui la cosa sta peggiorando - oddio scusa scusa davvero. No... no....non c'è l'ho co..con...con te- respiro profondo - comunque no non lo so pe...per...perchè?-
-viene dal greco significa colei che nasce a nuova vita- mi dice non lasciandomi mai lo sguardo
-però a me esprime anche tanta dolcezza e purezza - non riesco proprio a distoglierlo -ecco si molta molta purezza e sensibilità- la sua voce è sempre più bassa -una persona che ha bisogno di essere protetta e coccolata-  ormai sta praticamente sussurrando. Ma perchè non riusciamo a distogliere lo sguardo? Che cavolo c'è???
-signori il decollo è terminato. Potete togliervi le cinture di sicurezze. Il volo atterrerà all'aeroporto J. f. Kennedy di New York per le 10 a.m. ora locale. Vi ringraziamo per la collaborazione- La hostess interrompe di nuovo il nostro momento o comunque qualsiasi cosa sia stato quello.
-ti senti meglio?- mi chiede con voce profonda
-si si e grazie per prima. Solo adesso capisco che mi stavi distraendo-
- nessun problema. Conosco una persona che ne soffre e so che possono essere davvero brutti-
-questo è stato nulla credimi- gli dico sorrindendo. Adesso l'atmosfera è molto più rilassata per fortuna
-ricominciamo da capo ti va?- gli dico allungando la mano - io sono Anastasia-
-Io sono Thomas e il piacere è tutto mio Anastasia- dice con un sorriso sincero -ma lo sai cosa significa il tuo nome?- ci guardiamo e scoppiamo entrmbi a ridere.
Sarà un volo moooolto lungo. Se questo è l'inizio della mia nuova vita, devo dire che poteva andarmi molto peggio!

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