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Sono sull'aereo e vicino a me ho un Thomas che mi fissa con il suo sguardo ipnotico che piano piano si avvicina. La sua bocca è a pochi centimetri dalla mia e già ne posso sentire il sapore. Così soffici e gustose come il cioccolato. Vien voglia di assaporarlo tutto come un banchetto prelibato. Finalmente le sento di nuovo quelle labbra sulle mie, così delicate pro....
DRIIINNNNNNN
Apro immediatamente gli occhi e inizio a guardarmi intorno. Sono in una vasca enorme in un bagno che non riconosco. Faccio mente locale e mi rendo conto che quello era solo un sogno... DRIIIIIIIIIIIIIINNN. Ma da dove arriva sto suono? Pensavo me lo fossi immaginato ma in realtà è sempre più insistente e forte. DRIIIIIIIIIIIIIIINN. E' sicuramente la porta. DRIIIIINNNNNNN DRIIIIIIIIIIIIIIIN. Un attimoooooooooooo! Grido ricevendo solo un altro DRIIIIIIIIN di risposta. Prendo in fretta e furia il primo asciugamano che trovo e intanto comincio a correre verso la porta. Apro la porta e mi vedo davanti uno Zac scioccato che mi guarda a bocca aperta con in mano un mazzo di fiori di ciliegio insieme a una scatola di cioccolatini e un biglietto arrotolato.
-scusa Zac ma mi stavo facendo il bagno. Hai bisog? Wow ma sono per me?- ma lui nulla non risponde.
-Ohilà Zaaaaaaaaaaaaaaaac tutto ok?- gli dico passandogli la mano davanti alla faccia.
-ehm si si scusa ma ehm...- non riesce a finire la frase e seguendo il suo sguardo capisco il perchè. L'asciugamano mi copre molto sopra il ginocchio.
-cazzo Zac scu...scu... scusa non mi ero re...re...resa conto. E che sono usci...sci...sci...uscita di corsa dalla va...va...vasca quando ho sen...sen...sentito il camp...camp...campanello- finisco la frase quasi sussurrando e nel tanto mi metto dietro la porta socchiudendola un poco per tenere un minimo di pudore.
-Me li ha dati il tuo vicino della 20C- mi dice allungando il pacco.
-scusa chi?-
-uno dei ragazzi che abita qui di fianco a te-
Mi assale in dubbio ma no, non può essere giusto? C'è nel senso quante probabilità ci siano che sia veramente così?
-Grazie Zac- prendo tutto e gli chiudo praticamente la porta in faccia per evitare di fare altre figuracce. Mi siedo in mezzo all'ingresso ed apro la scatola. E Woila! Quello che mi trovò davanti è un sogno per tutti i golosi. Una scatola piena di cioccolatini fondenti con diversi ripieni, dal caramello al lampone alla menta. Faccio un enorme respiro per inebriarmi di quel fantastico profumo e apro il biglietto. Una fantastica pergamena rosa antico circondata dal disegno dei fiori del ciliegio.

"Stavo cercando un modo non scontato per chiederti di uscire ma a quanto pare ho fallito miseramente. Il ricordo del nostro bacio è impresso a fuoco nella memoria. Ero circondato dal tuo profumo. Ricordo le tue labbra al cioccolato come se le stessi mordendo in questo momento. Ricordo il tuo sapore forte ma dolce come un lampone. Ricordo le tue labbra spesse come una pesca matura da succhiare e mordere. Ricordo benissimo che in quel momento ho immaginato di mordere una tavoletta di cioccolato scura come la tua pelle tutta da assaggiare e leccare dolcemente... Spero di non avere sbagliato il tuo gusto preferito.

Il (spero presto) tuo Thomas."

-Tutta da leccare dolcemente? Ma qui siamo completamenti fuori- dico ad alta voce. Mi alzo immediatamente e apro la porta incazzata nera. Non ce l'ho con lui, davvero, più che altro con me stessa perché gli ho permesso di fare quello che voleva. Penserà che sono una ragazza facile e che io sia dannata se non gli faccio cambiare idea. Comincio a bussare come una pazza al suo appartamento
-Thomas apri sta porta muoviti. So che ci sei ho ricevuto il tuo pacco- probabilmente mi sentiranno tutti ma non mi interessa.
-Dai veloceeee. Non farmi incazzare ancora di più. Thomassssssss-. Sono così presa a urlare bussando che non mi rendo conto di quando aprono la porta. Ragion per cui perdo l'equilibrio e cado addosso a un armadio di muscoli.
-ehi ehi piano piccoletta. Se volevi saltarmi addosso avevi solo che chiedere- dice Thomas con voce profonda tenendomi ancora abbracciata -ti presenti da chiunque in accappatoio?- dice scrutandomi
-porca miseria- dico staccandomi di colpo e tirandomi indietro. Mi ero completamente dimenticata di essere così.
-direi che porca troia è molto più opportuno piccoletta- dice fissando le mie gambe fischiando
-ma ahimè dalla tua faccia deduco che ti aspettavi qualcun'altro. Mi spiace aver deluso le tue aspettative- aggiunge con sorriso sornione. Sembra lui ma non ha i suoi atteggiamenti, Thomas non mi avrebbe mai chiamato "piccoletta" con sto tono e poi... un momento... quel lupo sul collo c'è sempre stato? E quel piercing al naso? Possibile che non me li ricordi?
-Thomas?-
-Thomas? Ah ecco perché mi guardi così. Tu ti aspettavi mio -fratello gemello- diciamo all'unisono.
-cazzo- dico mettendomi la mano davanti alla bocca. E porca di quella p però!!!

All of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora