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Thomas p.

Lo ammazzo, giuro che lo ammazzo. Respiro affannosamente dal nervoso che ho in corpo. Mi è bastato rivede la sua faccia per far andare a puttane anni e anni di terapia. Mi è bastato vederlo vicino ad Ana per farmi esplodere. Non ci ho visto più niente. Buoni propositi, respirazione, pensare fino a dieci prima di dire o fare qualcosa... nulla, assolutamente il nulla. -Thomas calmati per favore-... le guardie mi sono addosso in un attimo tirandomi indietro pensando di potermi tenere. Pff poveri fessi, poveri poveri fessi. Se sono fermo è solo perché sento la voce di Anastasia spaventata. E' solo e soltanto per lei che ho tolto le mani dal collo da quel pezzo di merda di mio padre ed è solo per lei che non avrei voluto mai dire nulla. Ma ovviamente, MIO PADRE deve scombinare tutti i piani e ora sarò obbligato a dire a mia moglie incinta il perché di tutto questo. -Thomas ti prego respira- mi tocca il braccio con la sua minuscola mano sui cui riflette la fede e la sento tremare. Istintivamente mi giro verso di lei e vedo che fa un salto indietro sul sedile. Inspiro, espiro, inspiro, espiro... le prendo la mano -scusa piccola mi dispiace- gli bacio le piccole dita -lo sai che non ti toccherei mai vero?-
-mai pensato il contrario se no non avrei mica fatto tutto questo no? Però- sospira -non è normale reagire così capisci? E poi verso tuo padre?-
-e proprio perché è lui che ho reagito così. Ana quell'uomo deve stare a chilometri da te capito?-...-signore va meglio?- sentiamo dire dall'hostess ad Alexander dall'altra parte della tenda -tutto a posto nessun problema- ...-lo conosce?-...-si è mio figlio quindi ci può lasciare soli per favore?-...-ma signore...-...-stia tranquilla davvero va tutto bene-. -Signora può seguirmi?- dice la hostess spostando la tenda che ci divideva da lui
-mi scusi?-...-le ho chiesto di seguirmi perché il signor Alexander vorrebbe parlare con suo figlio- ma non do il tempo ad Ana di rispondere -mia moglie non si muove di qui- le stringo ancora più forte la mano -esattamente- risponde prontamente -nessun problema signorina anzi voglio che resti anche lei- dice Alex aprendo la tenda. Ana mi stringe può forte il braccio proprio nel momento stesso in cui mi stavo alzando di nuovo ti prego fallo per noi mi sussurra all'orecchio. Uno dei tanti motivi del perché l'ho sposata. Basta un suo tocco, la sua dolce voce per farmi tornare in me.
Decisamente poco convinta la hostess va via e ci lascia soli. Continuo a guardarlo in cagnesco e nessuno osa parlare -ok sarebbe bello se potessi sapere qualcosa anche io no?- dice Ana a un certo punto.
-io sono...-
-sappiamo tutti chi sei Alexander- gli dico prontamente -ed è inutile girarci intorno. Amore- mi giro verso di lei -il motivo del perché non ti ho mai voluto parlare di lui è perché non è una persona degna di parola-... -Thomas per favore è tuo padre-...- no no un padre non avrebbe mai picchiato i propri figli e non avrebbe mai picchiato la propria moglie fino a farla sentire una nullità- gli grido in faccia. Ana fa prontamente un passo indietro e si mette più verso di me. Gli metto un braccio davanti con fare protettivo, gesto con non passa inosservato -quello non ero io Thomas era l'alcool che mi faceva reagire così. Ma non sto cercando scuse su quello che ho fatto anzi, me ne prendo tutta la responsabilità-... -e ci mancherebbe altro-... -però adesso sono guarito, ho scontato la mia pena, sono stato in terapia e ho capito a fondo i miei errori-
-pfff e pensi che basti questo a togliere anni di violenza? Ti ricordo che la mamma si è suicidata per colpa tua- Ana si appoggia al sedile mettendosi una mano sulla bocca
-la mamma era malata-
-perché tu l'hai sempre fatta sentire una nullità e l'hai sempre riempita di botte, anche quando cercava di difenderci-
-mi dispiace Thomas davvero capisco che...-
-no tu non capisco proprio nulla. Cosa ne vuoi sapere tu delle notti in cui io e Lucas dovevamo stare con Amy spaventata a morte dalle urla della mamma...- vedo con la coda dell'occhio Ana che si tocca la pancia. Mi giro verso di lei -piccola tutto ok?- le accarezzo la pancia piano e mi avvicino di più -si sì tranquillo-
-mi dispiace Anastasia che tu debba scoprire la verità così ma...-
-come cazzo conosci il suo nome?- in un attimo sono su di lui. Thomas ti prego ma anche Ana mi sta già toccando il braccio -ti prego basta-
-tu non è che non la devi guardare, non la devi neanche immaginare hai capito? Perché forse non te ne sei reso conto ma non sono più il bambino che ricordi tu, adesso sono un uomo adulto che difende i propri cari- mi stacco da lui nel momento esatto in cui entra l'hostess -stiamo per atterrare-... -arriviamo subito grazie-
-un passo falso e ti ammazzo pezzo di merda- dico a mio padre -non farti più vedere chiaro?- gli dico poco prima di uscire. Ci sediamo e ci allacciamo le cinture. Ana mi prende la mano e bacia la fede -va tutto bene mio cavaliere- la bacio piano e le sorrido. Ho come l'impressione che mio padre non se ne andrà molto facilmente.

All of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora