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Si sei decisamente sconvolta- dice ridendo Thomas c'è no volevo dire quell'altro... oddio non lo so più.
-Lucas chi è alla port... cazzo-
-ed ecco la parola del giornoooooooo- aggiunge il gemello ridendo e battendo le mani. Dopo un attimo di smarrimento vedo Thomas prendere un giubbotto per coprirmi
-dove vai vestita così? Copriti subito- mi dice mormorando imprecazioni che non capisco. il giubbotto mi copre fino alle ginocchia.
Vorrei dire mille cose ma non riesco a parlare.
-Thomas sei il solito rompicoglioni guastafeste. Fatti gli affari tuoi no? E poi non fare l'egoista e presentami questa piccoletta- dice quell'altro -Io sono Lucas- dice allungando la mano per prendere la mia
-Si chiama Anastasia Lucas e ora fuori dai coglioni- Thomas lo blocca e lo tira dietro la porta chiudendosela alle spalle. Comincia a spingermi verso la mia -ehi ehi- gli dico strattonandomi -come ti permetti?
-Aspetta Ana entra dentro muoviti-
-lasciami stare ti ho detto. Toglimi le mani di dosso Thomas!- dico mentre spingo la porta del mio appartamento -come ti permetti di- non faccio in tempo a finire la frase che sento immediatamente la sua bocca su di me e di nuovo il suo sapore invadermi i pensieri. Sento la porta chiudersi con un tonfo e le sue mani stringersi sui miei fianchi mentre mi spinge piano sul pouff vicino alle vetrate. In tutto questo l'asciugamano si smolla un pò ma fortunatamente c'è la giacca che mi copre. La sua mano sale piano sulla mia gamba lasciandosi una scia di brividi mentre la sua bocca scende piano sul mio collo. Sento una folata di aria fredda invadermi la pelle ancora umida quando l'asciugamano si apre del tutto. Sono percorsa da brividi e dubito che siano per il freddo. Si stacca da me per squadrarmi dall'alto al basso
- mamma mia quanto sei bella piccola dea- la sua bocca scende sul mio collo e va verso la vallata del seno spostandosi piano verso la parte più sensibile mentre le sue mani mi esplorano la pancia...
-Ana?-
Vedo degli occhi verdi che mi fissano e capisco che stavo immaginando... di nuovo. Ma per la miseria! Devo smetterla di leggere sti romanzi rosa!!!
-Ana si può sapere che cazzo aspetti ad aprire sta porta? Ti rendi conto che sei in accappatoio nel pianerottolo e ti stanno fissando tutti i vicini?- mi sussurra indicandomi il dietro. Sbatto gli occhi e noto che dei vicini sono sulla porta ci stanno guardando come fossimo extraterrestri. Mi giro e apro subito la porta seguita da Thomas.
-che cosa...-
-no no tu adesso stai zitto e mi ascolti capito?- mi guarda scioccato ma non dice nulla -non puoi comportanti con me come se fossimo due fidanzatini o cose simili. Tu non sei nessuno ragion per cui non ne hai alcun diritto di...- non faccio in tempo a dire altro che me lo ritrovo addosso con le sue labbra sulle mie... di nuovo. Di nuovo ritornano quei fuochi d'artificio che sento ogni volta che mi bacia o che siamo insieme.
-Mio dio quanto mi sei mancata Anastasia- mi dice sulla labbra continuando a baciarmi -quanto sei buona- mi passa la lingua sul labbro inferiore -sei così perfetta -mi dice.
-Thomas no- gli dico spingendolo e girando il viso -
-shhh piccola dea- continua a lasciarmi dolci baci sulle guancia.
-No no ascolta. E' sbagliato per la miseria è - la mia frase si trasforma in un piccola gemito quando inizia a baciarmi il collo. -Thomas non puoi fare così. Non puoi baciarmi come e quando vuo..vuo...vuoi oddio- sospiro mentre continua a baciarmi il collo e va giù sulle spalle spostando piano il giubbotto - io non ti sto baciando Ana. Io ti sto assaggiando il che è molto diverso-
-Si ok ma non puoi lo ste..ste...stes...stesso-  il giubbotto scivola grazie alle mani di Thomas mentre le sue labbra sono arrivate al contorno dell'asciugamano. 
-shhhhh chiudi gli occhi e rilassati- la sua bocca è salita a succhiare piano dietro il mio orecchio. Mi sto per lasciare andare ma ecco che accade l'unica cosa che non mi sarei mai aspettata. La mia mente comincia a farmi vedere le immagini di Arianna e Giulio nudi nel letto, i loro ansimi con le grida ed il mio corpo si irrigidisce all'istante.
- Ana?- mi dice Thomas passando le sue mani su e giù sulle mie braccia - come mai sei così rigida? Ho fatto qualcosa di sbagliato?-
Sono bloccata esattamente con l'altra volta e riesco a sussurrare solo un flebile -fuori-
-cosa?- prova a prendermi il mento tra le mani ma mi allontano di scatto
-ho detto fuori- con un pò più di voce
-Ana cosa...-
-ho detto fuori per la miseria- dico più forte
- dea che cosa...-
-cazzo Thomas fuoriiiii- ormai sto gridando e non so neanche il perché. Thomas si scosta di scatto guardandomi stranito ma comincia ad andare indietro verso la porta
-dea non so cosa sia successo ma io sono di la- mi guarda un'ultima volta ed esce.
Mi attacco alla porta e cerco di riprendere il respiro. Ma cosa mi succede?

All of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora