Stamattina, cosa abbastanza insolita, mi sono svegliata di buon umore. Da quando Jonah è passato a casa quella sera, esattamente tre giorni fa, ho passato giornate orribili, svegliandomi con la luna storta, tanto da non riuscire ad andare alle lezioni, a chiamare mamma, almeno per avere qualche notizia sulla vacanza, non sono riuscita a mangiare a sufficienza e fare almeno un pasto completo ed equilibrato, e la cosa peggiore è che non sono neanche riuscita a rispondere ai messaggi e alla chiamate di Esteban ed Erika. Dopo la nostra "riappacificazione" dopo la lontananza, avrei dovuto farlo. Questo conferma maggiormente quanto io sia una persona di merda.
Comunque, inutile pensare alle cose negative in questo momento. Oggi mi sono svegliata abbastanza bene, quindi devo cercare di mantenere questo mood.
Prima di andare in università, mi preparo anche la colazione. Questo è un giorno da segnare sul calendario, senza dubbio. Appena tutto è pronto, metto l'omelette nel piatto, una fetta di pane, e qualche fetta di pomodoro, e appena compongo il mio panino, lo prendo ed esco di casa. Non posso fare tardi.
La prima persona che incontro davanti all'entrata è Erika, e la cosa che mi stupisce è che, invece di ignorarmi o aggredirmi per il mio comportamento sconsiderato, si avvicina e mi abbraccia.
Io la guardo confusa, con il mezzo panino sospeso in aria, cercando di non sporcarla.
«Avrei dovuto ammazzarti, perché sei sempre la solita bastarda, ma so cosa è successo. Nel senso, mi spiego meglio: tra quello che stai passando con quello sconosciuto che non so neanche se ti da tregua, è normale avere anche paura di uscire di casa o essere raggiungibile. Poi Jonah ci ha spiegato cosa è successo la sera del casino. Quel coglione si vanta pure dei suoi fail, quindi ho fatto due più due. Ti voglio comunque bene, anche se spero che, prima o poi, anche tu riuscirai a dimostrare ciò che provi, senza essere impassibile.» Alla fine, per smorzare la situazione nel suo discorso "serio", ridacchia.
«Beh, la cosa positiva di questi tre giorni di merda è che lo sconosciuto non si è fatto vivo, e Jonah è davvero uno stupido. Ha 22 anni ma sembra averne 12 per il suo carattere.» Non commento l'ultima cosa che ha detto Erika. Non so cosa rispondere, tutto qui. Io non so dire se il mio carattere migliorerà o peggiorerà nel futuro, e se desidero una cosa o commento come sta andando una cosa, poi mi va tutto al contrario.
«Buongiorno, grazie cara. Stamattina mi hai pensato.» Esteban arriva all'improvviso, sbucando dietro di me, e si prende un pezzo modesto del mio panino. Scoppio a ridere per il suo gesto, ma ribatto fingendomi arrabbiata.
«Cara lo dici a tua cugina, e mi hai appena rubato la mia colazione.»
«Con me le tue finzioni non funzionano, mi dispiace. So che odi solo i nomignoli mongoloidi che usa Jonah per sedurti, ed io non lo faccio per questo motivo, ma perché è particolare e almeno non mi metto sempre a chiamare per nome. E per la colazione, ho visto che non la stavi mangiando, e quindi ne ho presa un po'. So che nel profondo sei anche generosa.»«E va bene, pensatela come volete. Oggi è una giornata tranquilla, voglio che resti tale, e sono contenta di stare con voi. Si, l'ho detto davvero. Fatene tesoro, perché non credo che succederà di nuovo. Ci vediamo in classe. Devo prendere i libri, non posso fare tardi oggi.» Mi allontano per la vergogna di quello che ho detto, e vado di fretta verso il mio armadietto.
Nel mio armadietto, trovo un volantino che annuncia la festa di domani, Halloween a stile Zoey101. Cavolo, avevo completamente dimenticato l'esistenza di questa festa, e soprattutto non avevo nemmeno connesso che fosse già finito ottobre. È volato il tempo.
Devo vedere urgentemente se ho tutto l'occorrente a casa per il costume, altrimenti mi toccherà andare in qualche centro commerciale nel pomeriggio. Spero che verrà bene il mio vestito, Halloween è l'unica festa che fa per me.
Chiudo l'armadietto dopo aver preso i libri che mi servono, e proprio quando mi avvio verso la classe, il mio telefono comincia a vibrare nella mia tasca. E ora che vuole Erika?
Guardo il display ma a quanto pare non è lei che mi cerca. Cavolo, ma proprio ora deve rifarsi vivo? Che cosa vuole da me?
«Ogni tanto resusciti dal mondo dei morti.» Rispondo, acida, imitando quello che lui mi disse la volta scorsa.
«Beh, lo stesso dovrei dirlo io a te, piccola Jenny. A quanto pare, la tua tana deve essere proprio accogliente. Qualche volta verrò a farti visita. Sai, mi manca stare con te. Eri così pucciosa, che le tue guanciotte sono le cose che rimpiango di più, per non parlare di quello che avevi nascosto.»
Capendo subito a cosa si sta riferendo, non collegando però esattamente in che senso, stacco la chiamata senza neanche rispondere. Non è momento adesso, e non voglio mettermi a sentire porcate da qualche pervertito che neanche conosco.
Entro in classe e, durante le due ore di lezione, il cellulare continua a squillare in maniera incessante, dichiarando che si tratta sempre dello sconosciuto. Anche se ho bloccato il suo numero, le sue chiamate continuano ad arrivarmi. Dannato telefono che non rispetta neanche le mie volontà.
Finita la lezione, mi accordo con Erika ed Esteban di incontrarci all'uscita dopo la prossima lezione, e vado all'armadietto a posare i libri di sociologia, e prima di prendere quelli di pedagogia, esco fuori a fumare una sigaretta.
Il cellulare squilla di nuovo, e sto per staccare di nuovo la chiamata, quando mi rendo conto che adesso mi sta chiamando mia madre.
Rispondo subito. «Buone notizie. Per il 1 di novembre, ho il volo per Malibu con ritorno per la fine del mese. Mi hanno permesso di fare smart-working, e quindi sarò da te perla vacanza che mi hai chiesto. In effetti, ora che ci penso, avevo proprio bisogno di allontanarmi un po' da questa città, i ricordi, da quando non ci sei tu, sono sempre presenti.»
«Perfetto, allora preparerò l'armadio letto dove resterai a dormire. Ci vediamo fra due giorni. Ora devo staccare che ho lezione fra un paio di minuti.» Stacco la chiamata e spengo la sigaretta, ma una notifica strana attira la mia attenzione. Un messaggio.
*Interpretalo come vuoi, ma finalmente sono contento. Grazie per migliorarmi la giornata.*
Sono confusa. Niente mittente, numero inesistente nella mia rubrica, nessuna firma finale al messaggio. Sarà qualcuno che ha sbagliato numero.
Spengo il cellulare e ritorno dentro.
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SPAZIO AUTRICE
Auguri a tutti i papà, e a chi si chiama Giusy, Giuseppe, Giuseppina e chi fa l'onomastico oggi 19 marzo☺️
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Amore tossico
RomanceIl bisogno di avere una persona da amare, che sia un nerd o un bad boy; un migliore amico sul quale poter contare sempre, poter raccontare ogni cosa, e vivere tante folli avventure insieme; diventare qualcuno nella vita, sentirsi realizzata, avere u...