«Mia cara, piccola, Jenny. Sai che sei proprio bella? Peccato per te, però, che non sai scegliere bene le persone da avere al tuo fianco. É uno spreco stare con quel ragazzo inutile.»
«Ma cosa importa a te con chi scelgo di stare in compagnia? Ho la mia vita, e sono libera di passare le giornate con chi voglio.»
«Certo, ma puoi farlo se sai fare la scelta giusta, e a quanto pare non ne sei in grado, quindi mi toccherà togliere Esticazzo dalla faccia della terra. Pensaci, è proprio un regalo geniale per il suo compleanno.»Guardo Esteban dall'altra parte del letto, mentre si avvicina a me ascoltando la chiamata in vivavoce. Resta in silenzio, però. Forse pensa che così eviterà ulteriori minacce.
«Senti, cosa vuoi da me? Vuoi uccidermi come hai fatto con i miei genitori? Fatti avanti, ma non toccare Esteban o le altre persone che conosco e voglio bene, perché loro non ti hanno fatto niente.»
«Hai detto talmente tante cose che ho altrettante risposte da darti. In primis, chi ti dice che i tuoi genitori sono morti? É probabile che l'ho fatto, ma la vita può anche averti nascosto i tuoi veri genitori. Mi sembra di averti già accennato questa cosa, o sbaglio? Alt, non rispondere, perché devo prima rispondere alle altre cose che hai detto.» Mentre lo sconosciuto parla, Esteban ascolta con attenzione ogni parola, e annota le cose che dice, forse per non dimenticare i commenti da fare dopo. «Come seconda risposta, ti ho già detto che non ucciderò anche te finché non sarai metta di fronte a tutta la verità, quindi per ora i tuoi amici sono le mie prede preferite, anche se sempre tramite te, il mio tesoro proibito. E infine, ti è piaciuto il regalino di Natale?» Finalmente termina la sua spiegazione inutile, quindi leggo ciò che ha scritto Esteban davanti a me, e mi preparo a dare le mie risposte.
«Uno, i miei genitori sono, e sono sempre stati due: Eric e Josie Dempsey. Non credo che abbiano assunto un padre surrogato, o peggio che mi abbiano adottata. La mia somiglianza con loro è più che evidente, quindi questa è la tua prima palla della risposta. Due, io già so la mia verità, quindi se devi agire, fallo direttamente con me, e lascia in pace la mia seconda famiglia. Tre, come faccio adesso ad essere il tuo tesoro proibito? La tua moglie non ti ha dato figli? E quattro, no, non mi è piaciuto, e neanche mi interessa, perché avere un regalo da parte tua era inesistente nella lista delle cose che volevo.» Finito di parlare ad una velocità quasi simile alla lepre, prendo un respiro più che profondo.
Esteban mi prende la mano, per il coraggio che ho dovuto impiegare per dire tutte queste cose, e mi siedo sul letto accanto a lui, con il cellulare appoggiato sulle gambe e il foglio affianco.
«Beh, non c'è bisogno che menti. Ricorda che in quello che si dice, anche se sembra assurdo, alla fine c'è sempre un fondo di verità. I biglietti per Brighton hanno proprio lo scopo di sbattertela in faccia.»
«Sbattermela in faccia è proprio la motivazione al tuo stile, ma no grazie, neanche mi interessa. Chi mi dice che questa non è una trappola? Va a finire che hai già corrotto gli aerei per Brighton, e che quindi prenderò fuoco ancora prima di arrivarci.»«Su questo non posso dirti che ti prometto che starò fermo, perché rovinerei l'effettoo sorpresa.» Lo sento ridacchiare per la sua risposta. Io alzo gli occhi al cielo, infastidita anche dalla sua voce.
«Fammi capire una cosa, Zach: dici che sono il tuo tesoro proibito, la tua piccola cara Jenny, e tante altre cose che non sto qui ad elencare... e alla fine vuoi uccidermi? Qual è il senso di questa follia? Non è normale questa cosa.»
«Hai una memoria proprio corta, mia cara Jenny. Te l'ho detto mille volte che è per colpa della tua mammina puttana. Mi sto vendicando del male che mi ha fatto.»«Vaffanculo.» Stacco la chiamata prima di scoppiare in una crisi di pianto e nervi. Quel commento orribile su mia madre doveva tenerselo per se. Esteban cerca di calmarmi, anche se in fin dei conti non sto avendo una vera e propria crisi. Semplicemente, mi fa male pensare a mia madre come la descrive questo bastardo.
«Non dargli retta, Jen. É questo che lui vuole, ovvero farti solo stare male e soffrire. Non devi pensare alle sue parole e a quello che dice, perché tu ci hai vissuto con tua madre per tanti anni, e quindi solo tu puoi sapere che tipo di persona era davvero lei.» I suoi abbracci sono la cosa che mi calmano più di ogni sua parola. Cioè, le sue parole sono fondamentali, ma i suoi abbracci sono propri terapeutici e indispensabili.
«Cosa dobbiamo fare con quei biglietti? Io non voglio tornare lì, a casa mia a Brighton.»
«Possiamo anche venderli. In fin dei conti, non hanno una data esatta del volo, ma solo un pese di tempo per usufruire di questo viaggio. Non deve essere difficile.»
«Non lo so proprio, ho paura di quello che possa fare. Non mi ispira la minima fiducia, anche se dice di non compromettere niente. Mi aspetto di tutto da lui, anche se è una persona che non conosco neanche.» Ammetto, con voce incrinata.Resto quanche minuto a cercare di equilibrare il mio respiro, guardando Esteban mentre mi tranquillizza con le sue mani calde e il suo sorriso sincero. Il momento è interrotto, però, dalla vibrazione del mio cellulare sulle gambe. É un avviso dell'arrivo di un nuovo messaggio.
«Lo prendo io, tranquilla. Ti dico e ti faccio vedere cos'è.» Apre il messaggio, inserendo il codice del cellulare che solo lui sa, e il mittende è lo sconosciuto. Beh, mi sorprende che non abbia chiamato di nuovo, e che si è limitato a mandare solo un messaggio.
*Ti do un ultimatum, mia piccola stronzetta Jenny: hai tempo fino al 6 di gennaio per andare a Brighton alla ricerca delle verità, le prove di quello che ti ho detto io. In caso contrario, se non rispetterai questo termine, e fidati che io ho occhi ovunque, darò inizio ad una strage che non avrà più fine. Prenderò di mira anche persone che non hanno niente a che vedere con te. Dovrai penare l'inferno della solitudine e della perdita, e non mi importa un cazzo di cosa sei tu per me, perchè un legame di sangue non implica un cazzo. Tic toc, Jenna e tutti gli altri cazzo di nomi appresso, restano dieci giorni al verdetto finale. Con affetto inesistente, Zach.*
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Amore tossico
RomanceIl bisogno di avere una persona da amare, che sia un nerd o un bad boy; un migliore amico sul quale poter contare sempre, poter raccontare ogni cosa, e vivere tante folli avventure insieme; diventare qualcuno nella vita, sentirsi realizzata, avere u...