UNA DOLCE DELUSIONE
➶☽ Samira ☾➴Non ero ancora uscita dalla cabina.
Avevo le mani sulla porta da almeno venticinque minuti ma non riuscivo ad uscire.
Non avevo mai alzato la voce con Dioniso, né con Chirone ma qualcosa dentro di me si agitava, voleva uscire, voleva andarsene dal campo e dare la caccia a quella manticora.
Non riuscivo pensare ad altro che alla mia migliore amica.
Quante volte dovevo rischiare di perderla prima di imparare la lezione?
Da una parte c'era il letto, al piano di sopra, che mi sta chiamando. Dormire sembrava la soluzione, mi bastava chiudere gli occhi e scappare da quel mondo ma non ricordavo l'ultima volta che avevo dormito bene.
Mio padre mi aveva dato delle gocce, ma i miei sogni erano troppo agitati, avevo la sensazione che qualcuno mi stesse inseguendo, che cercasse di parlarmi e non potevo permetterglielo.
Così avevo iniziato a bere caffè, super zuccherato.
Non c'era tregua, non ero certa se l'incubo fosse quello ad occhi chiusi o ad occhi aperti.Percy era sulle scale del mio portico da quasi venti minuti.
Se fosse successo qualcosa avrebbe bussato ma dopo un po' iniziai a chiedermi se anche a lui non servisse tempo.
Presi un bel respiro e aprì la porta, Cassian era sul portico e la sua occhiata mi bastò per capire cosa pensasse.
Percy si alzò di scatto, mettendosi sull'attenti e quando mi guardò notai che era piuttosto accaldato.<<Ehi>>dissi.
I suoi occhi percorsero la mia felpa grigia del campo, era invernale e non era esattamente mia. L'avevo presa dalle cose che Luke aveva lasciato nella cabina 11, per evitare che gli altri lo notassero avevo cambiato lo stemma arancio con uno rosa.
Gli incantesimi per cambiare colori erano facilissimi; sotto indossavo dei jeans strappati grigiastri e le mie solite All Stars.
Mi ero legata i capelli in una coda e la medesima l'avevo intrecciata, iniziavano ad essere troppo lunghi.<<Ehi>>rispose, distogliendo lo sguardo per un attimo.
Non volevo litigare con lui, non volevo che pensasse che mi piaceva mentirgli.<<Ci sediamo?>>
<<Sì, certo, okay>>mormorò frettolosamente.
Ci sedemmo sugli scalini, io mi appoggiai al poggia mano con la schiena e mi strinsi le gambe al petto. <<Sei arrabbiato?>>
<<No, sono...confuso. Prima Ares, poi Ermes e ora sei la cocca di Apollo...>>
<<Non sono la cocca di nessuno>>sbuffai<<Ho fatto un giuramento, siamo legati dalla magia degli elementi del cosmo.>>
<<Chi altro lo sa?>>
<< Chirone, il Signor D, gli dei...credo>>
<<Annabeth e Luke?>>domandò.
Scorsi qualcosa nei suoi occhi, come se mi supplicasse di dirgli di no ma avevo promesso di essere più trasparente se fosse stato necessario.
<<Sì>> confessai.
Lo avevo raccontato ad Annabeth solo quell'estate, mi aveva pressato dicendomi che non eravamo davvero migliore amiche se ci tenevamo dei segreti. Così avevamo speso una giornata, lontane da Percy e Talia, nella Casa Grande e avevamo parlato a lungo.
Lei non si era arrabbiata, mi aveva stretto la mano e la sola cosa su cui avevo taciuto era la memoria di mio padre.
Ma Luke, a lui avevo detto tutto, ogni dettaglio del mio passato e di ciò che volevo, mi conosceva completamente.<<Ma non lo hai detto a me>>
Mi sentì in colpa, perché non riuscivo proprio a dirgli ciò che voleva, perché avevo la sensazione che non avrebbe retto, che avrebbe smesso di guardarmi come se ci fosse qualcosa di buono in me.
STAI LEGGENDO
𝐋'𝐄𝐫𝐞𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚¹ - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧
FanfictionTutti vogliono essere speciali, finché non scoprono di esserlo. Io volevo esserlo, all'inizio, sognavo di entrare in un libro e vivere mille imprese ma quando è accaduto, tutto ciò che volevo era nascondermi. Non volevo essere Samira Arrow, mi anda...