CAPITOLO 16

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NULLA SARÀ COME PRIMA
≈ ♆ Percy ♆ ≈

Pensavo di aver visto tutto dopo l'impresa.
Pensavo che niente potesse spaventarmi più di una chimera, di Cerbero, che niente potesse sorprendermi dopo aver parlato con una zebra, dopo aver vinto contro Ares e di certo nulla poteva più ferirmi dopo aver visto mia madre essere imprigionata.
Scoprì che mi sbagliavo.
Quello non era niente in confronto a quello che avevo provato e che stavo provando nel guardare Samira distesa su un letto dell'infermeria nella Casa Grande.
Quando si era messa ad urlare per il dolore mi ero spaventato a morte, quando era esplosa la sua magia ero rimasta sorpreso come non mai e quando era svenuta in lacrime...quello mi aveva ferito.
Avevo sentito tutto attraverso la sua energia, la rabbia e la paura mentre posava gli occhi sulla terra.
Nessuno avrebbe dovuto provare una cosa simile.
L'avevo presa in braccio, chiamandola in preda al panico e quando ormai mi ero reso conto che aveva perso i sensi, avevo afferrato il cappellino di Annabeth per renderci invisibili.
Sapevo che Samira non avrebbe mai voluto farsi vedere in quel modo.
Ero corso alla Casa Grande, mentre tutti i semidei uscivano per chiedere cosa fosse accaduto e io onestamente non mi fermai per guardare i danni.
Raggiunsi il portico e iniziai a gridare aiuto, mostrandoci entrambi.
Dioniso era arrivato per primo, per la prima volta avevo visto una scintilla umana nel suo sguardo mentre chiamava i figli di Apollo.
Chirone era arrivato galoppando, probabilmente era corso verso la fonte dell'esplosione e poi era tornato indietro.
E poi tutto era accaduto così in fretta, non ero riuscito a dire o capire nulla mentre Will Solace, che aveva un anno in meno di noi, esclamava ordini.
Non sapevo molto di lui, a parte che era al campo dell'estate precedente e che era un amico di Samira, anche se non l'avevano reso pubblico.
Sapevo che era in buone mani ma non mi mossi, restai in infermeria per tutto il tempo mentre la visitavano, mentre Annabeth correva nella stanza.
La sentì appena scuotermi, controllarmi la fronte sanguinante.
Ero bloccato, vedevo solo Samira a terra, che gridava terrorizzata e furiosa, piangeva così disperatamente che Luke aveva abbandonato ogni sua idea per correre ad aiutarla.
E poi..BOOM!
Eravamo volati dall'altra parte, era una fortuna non aver colpito un'albero. Mi sarei spaccato l'osso del collo, sarei morto e...come aveva fatto Samira?
Come faceva ad avere tutto quello dentro di sé?

<<Percy!>>

La mano di Chirone sulla mia spalla mi risvegliò dallo shock.
Mi accorsi che non c'era nessun'altro nella stanza, nessun guaritore, Will aveva chiuso la porta. C'ero solo io, Chirone e Annabeth.
Quando tempo era passato? Guardai fuori, era notte fonda, forse le due di notte e la mezzaluna splendeva alta. La mezzaluna, pensai, era forse l'occhio di Ecate che osservava sua figlia?

<<Perché non si sveglia?>>

La mia voce suonò come carta vetrata, avevo la gola chiusa. Chirone sospirò, era così alto<<Il suo corpo è guarito, in ottima salute ma la sua mente ha bisogno di tempo>>

<<Quando tempo?>>

<<Quando sarà pronta>>rispose.

Quella non era una risposta e Annabeth si schiarì la voce, pregandomi con gli occhi di non dare di matto. Come faceva ad essere calma? Dopo...giusto, loro non sapevano di Luke.
Luke era come un fratello per la figlia di Atena, come dovevo dirglielo?
Avrei tanto voluto che Grover fosse lì ma era partito per la sua ricerca, non era giusto. Che Pan andasse al Tartaro, sarebbe dovuto essere lì con noi.
Cassian era appollaiato sulla finestra, ci fissava senza fare un verso ma appena Annabeth si mosse per sdraiarsi di fianco a Sam, lui gracchiò con rabbia, aprendo le ali come un predatore.
Lei si fermò, confusa e io mi mossi per affiancarla.

<<Non è consigliabile avvicinarsi a Samira mentre dorme o dormire al suo fianco>>disse Chirone, per niente sorpreso.<<Soprattutto ora>>

𝐋'𝐄𝐫𝐞𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚¹ - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora