CAPITOLO 9

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IL MALEDETTO
TUNNEL DELL'AMORE
≈ ♆ Percy ♆ ≈

Pazzesco.
La gente prega un dio per tutta la vita, gli chiede qualsiasi cosa, fa sacrifici per avere un segno e quello non si fa mai vedere.
Io scopro di essere un semidio da neanche una settimana e ho già incontrato mostri mitologici, vivo in una cabina fatta da un dio e ne ho incontro uno in una tavola calda.
Non uno qualunque, mi andava bene chiunque ma non Ares.
Irruento, maleducato e malvagio. Malvagio di brutto, Ade come poteva essere peggio?
I suoi occhi, di qualunque colore fossero dietro quegli occhiali, erano fissi su Samira.
Sembrava sorpresa, certo ma non spaventata. 

<<Accomodati pure, Violetta>>disse con voce suadente.<<Mangiamo>>

Violetta?
Mi sentivo arrabbiato, certo ma in quel momento avrei voluto dargli una testata.
Stavo per obiettare, spingendo i miei due amici per fare posto a Samira quando lei annuì, sedendosi proprio di fianco al dio della guerra.
Lei puntò gli occhi blu di me, allungando un piede per toccare il mio.
Era un'avvertimento, solo che non capivo quale.

<<Direi di sì>>rispose lei, secca e quieta.

La cameriera arrivò con un vassoio enorme, pieno di cheeseburger, patatine e milkshake.
Lo mise in mezzo a noi e scappò via, terrorizzata come prima, quando avevamo visto il dio entrare. 
Passai l'unico milkshake alla fragola a Sam, lei mi ringraziò con un cenno ma io mi limitai a tenere il piede di fianco al suo, come se questo mi calmasse.

<<Allora..>>rincominciò Samira<<Che cosa ci fa qui, Divino Ares?>>

<<Oh giusto, ti saresti sentita più a tuo agio ad un'incrocio?>>mostrò i denti in un sorriso sarcastico e freddo.

In che senso? Nessuno si degnò di spiegarmi.
Lui non mi piaceva, non mi piaceva per niente.
Mi piaceva quanto il mio patrigno Gabe a dire il vero.
Ares guardava solo lei e me, ignorando Annabeth e Grover.
Cosa di cui ero grato, più o meno.
Sembrava curioso, non di me, ma di Sam.
Dovevo aiutarla, pensai, doveva smettere di fissarla.

<<Lei è il padre di Clarisse>>mormorai, fu la prima cosa che mi venne in mente.

Ares non sorrise più<<È così. Ho saputo che qualcuno le ha spezzato la lancia, Violetta >>

<<Se l'è meritato>>risposi io.

Samira mi diede un calcio, sussultai, cosa che non poté passare inosservata. Tornò a guardarla<<Non sei d'accordo col pivello?>>

<<Non era mia intenzione>>mormorò, riferendosi alla lancia. Davvero? <<Non l'ho fatto apposta>>

Annuì, allungando un braccio sul bracciolo dietro di lei.

<<Lo so. È un peccato, Samira Arrow, se avessi cattive intenzioni saresti indomabile. Una grande guerriera>>

<<Clarisse è una grande guerriera, la migliore che abbia mai visto>>ribatté prendendo una patatina. Noi non avevamo toccato cibo ma lei mangiava tranquilla. <<C'è possibilità che possa riavere la sua lancia apposto o...una nuova?>>

Annabeth la guardò male ma non osò parlare, come Grover e me.
Stava davvero prendendo le parti di Clarisse? La bulla che aveva cercato di amputarmi le braccia, che voleva annegarmi? Lei mi aveva salvato da loro, gli aveva rubato la bandiera.
Ma ora si comportava come se non fosse successo nulla, come se la rispettasse. 

<<Non m'immischio nelle battaglie dei miei figli ma ho visto la vostra. Che spettacolino che tua madre si perde ogni volta che entri in scena>>

𝐋'𝐄𝐫𝐞𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚¹ - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora