CAPITOLO 34

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COMPLICO UN PO' LE COSE.
≈ ♆ Percy ♆ ≈


<<Non la sto evitando>>

<<Oh sì, e alla grande>>rispose Grover.

<<No, invece>>

<<Sì, Percy>>

Era da mezz'ora che andavamo avanti così, il mio migliore amico aveva speso tutta la mattinata a seguirmi, trotterellando per sapere se avessi detto a Samira qualcosa in particolare.
Ovviamente no.
Avevo avuto una pausa dall'argomento a pranzo e poi me lo ritrovato sulla porta, in attesa di seguirmi ancora, per tutto il dannato pomeriggio.
Sam non si era presentata in mensa e Talia aveva detto di non averla vista uscire dalla sua cabina. Anche se l'occhiata che mi aveva dato non mi era piaciuta.

<<Non è che devi controllarla>>aveva borbottato.

Non si trattava di controllare Sam, odiavo giustificarmi e quindi non lo avevo fatto.
Ma un po' mi ero ero sentito sollevato dopo la giornata precedente.
Le rivelazioni su Apollo, quelle di Tyson, l'impossibilità di trovare Annabeth e la cena in cui Sam era stata così...premurosa con gli M&M, erano state troppe cose.
Mi ero lanciato sul letto per gridare nel cuscino.
Non riuscivo a togliermi ancora dalla testa il modo in cui Grover mi aveva spalancato gli occhi a forza, per capire cosa provavo e lottavo per richiuderli, perché non ero in grado di affrontare una cosa simile.

<<OH! Eccola, Sam!>>

Scattai in piedi sull'erba<<Come? Quando? Dove?!>>

Grover scoppiò in una fragorosa risata, gli uscì un verso nasale caprino e io capì che era uno scherzo. D'istinto lo spinsi indietro, facendolo sdraiare e lui continuò a sbellicarsi, tenendosi lo stomaco.
Mi sedetti, imbarazzato e guardandomi in giro, per nulla divertito.

<<Per inciso, non ero pronto a saltare dietro un cespuglio>>

<<No, un cespuglio no ma in acqua sì>>

Gli diedi una gomitata, forse gli sarei salito sopra per strangolarlo e l'avrei fatto se Charlie, figlio di Efesto, non si fosse schiarito la gola alla nostra destra.
Dei, pregai che non ci avesse sentiti.

<<Ehi, Beck>>lo salutai, cercando di sembrare sciolto e tranquillo.

Si avvicinò con le mani nella salopette<<Ehi, ragazzi. Ho un favore da chiedervi>>

<<Dimmi>>risposi, prima di Grover.

<<Quando Samira si libera potete dirle che l'aspetto? Doveva presentarsi mezz'ora fa>>

Incrociai le braccia, quello non me lo aspettavo. Grover frenò una risata, iniziavo a pensare che le botte delle Cacciatrici gli avessero fatto male al cervello.

<<Perché la stai aspettando?>>

<<Per la..>>si interruppe<<Nulla. Dobbiamo solo vederci per un progetto, potete dirglielo?>>

No. Che maledizione voleva da lei? Perché quella segretezza?

<<Certo>>gli sorrise Grover.

<<Ci vorrà un po', forse non uscirà oggi. È ancora nella sua cabina>>ribattei.

<<Il suo uccello di Stifalo non va sempre dove va lei?>>ci domandò.

<<Sì>>

<<Allora, direi che ho visto bene. È con le Cacciatrici>>

Questa volta scattai in piedi per la sorpresa, non per il panico e mi resi conto che Beck era ancora più alto di me. Non mi feci intimorire da quei muscoli, io non vivevo in una fornace.

𝐋'𝐄𝐫𝐞𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚¹ - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora