CAPITOLO 6

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UCCIDERE I MOSTRI È
DAVVERO TERAPEUTICO
➶☽ Samira ☾➴


C'é un limite alla sfortuna? 
Non quando sei una semidea e te ne vai in giro con Percy Jackson.
La sua capacità di mettersi nei guai era olimpionica, insuperabile e questo mi faceva pensare che avrei benissimo potuto provare ad affogarlo nella fontana vicino a noi.
Peccato che fosse figlio del dio del mare e peccato che fossi una fan di Poseidone. 
Perché aveva fatto un ragazzino che puntava a crearmi problemi? Mi ero assolutamente pentita di aver accettato, perché tra tutti i mostri, Medusa era quella che meno volevo uccidere.
Da femmina provavo un po' di compassione per lei, anche se questo cambiò quando vidi dei bambini trasformati in statue.
Jackson si era imbambolato per quasi tutto il tempo, almeno Annabeth era tornata lucida. Ma dovevo ammetterlo, Medusa aveva una voce che ti obbligava ad ascoltarla. 

<<È stata la dea dagli occhi grigi a farmi questo, Percy>>disse lei<<Ero una donna bellissima e la madre di Annabeth mi ha fatto questo ...dono>>

Eravamo nascosti dietro una coppia, mentre la mia migliore amica era dietro ad un soldato della prima guerra mondiale. Grover si spostava a carponi.

<<Non ascoltatela!>>gridò la bionda.<<Non è per niente un dono ma una maledizione!>>

Le feci segno di stare zitta, non volevo che Medusa la trovasse ascoltando le sua voce. Ma la donna continuò, la sua voce era tranquilla.

<<Credi di conoscere tua madre, Annabeth e questo ti spinge ad amarla. Anch'io pensavo di conoscerla, le facevo doni, onoravo il suo nome più di chiunque altro ma lei non rispondeva. Io non ero come te, ragazza, io ero te.>>

<<Cos'è successo?>>chiese Jackson.

Non lo guardai male, anch'io volevo sapere la sua versione della storia. Medusa non tardò a rispondere e la sentì sorridere, come se avesse un'occasione<<Un altro dio mi rispose. Tuo padre, Percy. Mi disse che mi amava, che mi vedeva e sentiva nel profondo. Ma poi Atena disse che l'avevo umiliata, che io dovevo essere punita, non...>>

<<Non lui>>sussurrai.

Mi sentì così male per lei. 
Poseidone era sempre stato tra i miei dei preferiti, perché avevo sempre amato il mare ma anche il mare può essere spregevole, oltre che indomabile.
Medusa era solo una mortale all'epoca, una pedina che due dei usarono per scontrarsi e ci riuscirono, perché lei era una donna.

<<Sì, Samira. Io, non lui>>rispose<<Atena decise che nessuno mi avrebbe mai più guardata per poterlo raccontare. Non sono io il mostro!>>

Sospirai<<Sei una sopravvissuta>>

<<No!>>urlò Annabeth<<Tutte menzogne, tu e Poseidone vi eravate incontrati nel suo tempio per potervela spassare. Le avete mancato di rispetto!>>

<<Silenzio!>>tuonò<<Capisci, figlio di Poseidone, perché devo uccidere Annabeth? Ma tu non devi soffrire, magari lascerò anche la figlia di Ecate e il satiro in vita...>>

<<No, questo non accadrà mai>>la interruppi.

Mai avrei lasciato Annabeth, mai.
Ero lì per lei, in primis e di certo non mi sarei fatta problemi a scegliere se fare a pezzi Medusa, per quanto mi dispiacesse per lei.
Io avrei sempre scelto Annabeth.

<<Volete davvero aiutare gli dei? Dimmi, bella maga, vuoi davvero aiutare quella meschina dea di tua madre? Io ti salverai da lei, saresti una splendida statua. Non proveresti più dolore, più rabbia. Sento il tuo tormento>>

𝐋'𝐄𝐫𝐞𝐝𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚¹ - 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora